Conferenza Stato/Regioni-Prov.Autonome/Cgie – GELMINI (Ministra Aff.Regionali): “Condivido senza riserve: Valorizzare apporto italiani all’estero nel PNRR per il rilancio del Paese

Un’Assemblea non  per nulla scontata né semplice, quella che si è aperta oggi a Roma” giacché “come ha ricordato anche il Ministro Di Maio, l’ultima precedente risale a ben 11 anni fa, nel 2009.  Anni peraltro densi di avvenimenti, di cambiamenti, di trasformazioni di portata epocale per l’emigrazione italiana e per i nostri connazionali all’estero.” Ad affermarlo  il Ministro per gli Affari regionali e autonomie Maria Stella Gelmini aprendo i lavori della IV Assemblea Permanente Stato/Regioni-Province Autonome/CGIE dedicati agli Italiani nel Mondo. Un appuntamento rinviato per il rincorrersi di avvenimenti che hanno inciso profondamente nella tenuta degli Stati nazionali, evidenziandone sempre più l’interconnessione globale.

Eventi – ha esemplificato – come la gravissima crisi economica, quella finanziaria dei mutui sub prime che ha stimolato nuovi imponenti flussi migratori,la crisi sanitaria ed economica legata al Covid 19 che ha irrigidito la mobilità in entrata d in uscita. C’è stata poi la Brexit con il recesso dall’Unione europea di uno degli Stati principali di destinazione per l’emigrazione italiana. Per non parlare del cambiamento a livello dei sistemi di produzione e dei sistemi di welfare che ha impresso su scala globale dinamiche inedite ai flussi migratori italiani ed alla consistenza della comunità dei residenti all’estero. Sono sempre più giovani coloro che partono, si eleva il titolo di studio, e  si consolidano figure nuove quali il cosiddetto migrante previdenziale, il migrante di rimbalzo”.

In un contesto siffatto, ha proseguito la Ministro Gelmini, “si pone  seriamente all’attenzione il tema del voto degli Italiani all’estero anche alla luce del taglio del numero dei Parlamentari. Un fenomeno di importante rilievo giacché gli italiani all’estero rappresentano una fetta importante delle risorse umane del Paese. Per dare un’idea del fenomeno la Min. Gelmini ha citato alcuni dati:
nel 2006 gli Italiani che erano regolarmente iscritti all’anagrafe degli Italiani residenti all’estero erano circa tre milioni e cento, nel 2020 hanno raggiunto e superato i cinque milioni e mezzo. Cioè poco meno del 10% della popolazione complessiva. In 15 anni la mobilità italiana è cresciuta del 76% con un incremento pari a quello registrato nel secondo dopoguerra. E nell’anno del Covid l’Italia ha perso 384.000 residenti sul suo territorio, ne ha guadagnati 166.000 residenti all’estero. Un aumento di presenze italiane all’estero nell’ultimo anno del 3%.

Ebbene, ha dichiarato  il  Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie ” Di fronte a questa realtà tutte le parti coinvolte, lo Stato, le Regioni, hanno avvertito come ineludibile l’esigenza di riunirsi al tavolo per delineare un nuovo quadro organico di politiche per gli Italiani all’estero e per l’emigrazione Italiana nel mondo. Le coordinate che guideranno i nostri lavori sono ben chiare, la prima l’ha autorevolmente illustrata il Presidente Mattarella quando ha evidenziato che la portata umana, culturale e professionale della presenza italiana all’estero è di valore inestimabile nell’ambito di quel “soft power” che consente di collocare il nostro Paese tra quelli il cui modello di vita gode di maggior attrazione e considerazione.

Gli italiani all’estero infatti non solo si contraddistinguono ovunque come un’importante forza motrice nei tessuti sociali ed economici degli Stati che li ospitano, ma sono portatori di una identità riconoscibile attraverso cui circola e viene rappresentata la cultura italiana nel mondo, e con essa la capacità che ha l’Italia di creare una influenza attraverso l’eccellenza dei suoi Brand e dei suoi prodotti, l’autorevolezza dei suo sapere, il fascino di una civiltà millenaria.

La seconda coordinata di riferimento, ricordata anche in un intervento recente del Segretario del Cgie Schiavone, è quella di coinvolgere a pieno i nostri connazionali all’estero nel rilancio del Paese. Condivido senza riserve la necessità di valorizzare l’apporto degli italiani all’estero e dell’emigrazione italiana nell’ambizioso disegno di riforme e di investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. I nostri connazionali all’estero sono infatti una risorsa essenziale per il rilancio dell’Italia nel mondo.

La terza coordinata che da rappresentante del Governo e da Ministro per gli Affari regionali e delle autonomie mi sento di evidenziare è la centralità del principio di leale collaborazione, lo sforzo a cui siamo chiamati coinvolge competenze ed interessi plurimi e variegati la cui corretta ponderazione e la cui equilibrata sintesi richiedono il necessario coinvolgimento sia del Governo, del Parlamento, ma anche delle Regioni e di tutti i livelli di governo, compresi gli Enti locali ed anche ovviamente delle istituzioni rappresentative degli italiani all’estero, portatrici di profonda conoscenza delle specifiche realtà di riferimento. I temi di cui l’assemblea ed i tavoli di lavoro dovranno occuparsi sono ovviamente vasti e complessi, i filoni individuati ben intercettano a mio avviso gli ambiti su cui occorre rivolgere primariamente l’attenzione.

Anzitutto il filone della governance della nuova emigrazione assicurando i diritti anche sociali di chi si trasferisce all’estero, la piena integrazione nel Paese di destinazione ed al contempo la tutela dell’identità italiana in ragione del ruolo strategico che i nostri connazionali vengono ad assumere.
In secondo luogo il settore dell’internazionalizzazione del sistema Italia, a tutti i livelli, economici, culturali e produttivi, in ciò assumendo un ruolo essenziale anche la necessità di assicurare una proiezione internazionale alle Regioni che da un lato mantengono legami stretti con gli emigrati e dall’altro lato sono simboli di altrettanti valori identitari ben riconoscibili e da valorizzare.

Terzo filone è quello della garanzia dei diritti civili e politici nella prospettiva di assicurare agli Italiani all’estero forme effettive di partecipazione democratica alla politica del Paese, sia tramite le procedure di voto che in forza di organi rappresentativi ad hoc che ad oggi nei Comites e nel Cgie sono fondamentali.

Il programma di lavori che ci attende è impegnativo, ma sono certa che la determinazione che ci ha portato fin qui assieme alla consapevolezza del ruolo che la comunità italiana all’estero svolge e può giocare nel rilancio del Paese ci consegneranno le linee strategiche che aspettiamo ormai da troppo tempo” ha concluso Maria Stella Gelmini., Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie.

 

FONTE: 15/12/2021-M.R.-ITL/ITNET

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