Rinnovati gli organi dirigenti della Filef: il congresso all’inizio del 2022

COMUNICATO STAMPA FILEF

54 anni: sono gli anni di vita e di attività della FILEF, la federazione dell’emigrazione fondata da Carlo Levi nel 1967. Una rete associativa diffusa in molte regioni e paesi del mondo che ha sviluppato un costante impegno tra le comunità emigrate, realizzato dagli stessi emigrati ed emigrate, con l’obiettivo di promuoverne i diritti assieme ai valori della democrazia, del lavoro, dell’integrazione, della parità di genere, di lavoratori, famiglie, pensionati e giovani in movimento.

Venerdì 24 settembre si è svolta l’assemblea precongressuale, preparata da un lavoro di consultazione durato otto mesi in cui sono state coinvolte oltre cento soggetti tra federazioni di associazioni regionali in Italia e all’estero, singoli circoli e collettivi aderenti alla rete.

Si è trattato di oltre 50 riunioni realizzate in teleconferenza, articolate territorialmente e su specifiche tematiche che hanno consentito di confermare e fare emergere capacità di rappresentanza, competenze e potenzialità che hanno continuato ad esistere e ad operare nei diversi contesti, malgrado il disimpegno di governi nazionali e regionali che ha contraddistinto l’ultimo decennio e gli anni della pandemia.

Una Filef che si presenta al congresso previsto per l’inizio del 2022 sensibilmente rinnovata, con una consistente presenza giovanile e acquisendo la parità di genere e territoriale tra Italia ed estero, negli organismi di direzione. Ai due nuovi coordinatori nazionali Pietro Lunetto (Belgio) e Laura Salsi (Emilia Romagna), si aggiungono i responsabili di area Massimo Angrisano, Nino Galante e Stefano Morselli. La presidenza allargata sarà diretta da Antonella Dolci (FAIS di Stoccolma), della quale faranno parte anche Enrico Pugliese, Elisa Castellano, Salvatore Augello e Rodolfo Ricci, oltre ai presidenti onorari Francesco Berrettini e Francesco Calvanese.

I nuovi ingressi in assemblea e nel direttivo rinnovano la rappresentanza nei principali paesi della diaspora italiana, dal nord Europa, alle Americhe, all’Oceania, in una prospettiva di collaborazione e cooperazione con altre organizzazioni sociali e sindacali, come è tradizione della pratica unitaria della Filef, organizzazione democratica, aperta al pluralismo, attenta alle differenze e alla sua identità originaria ancora pienamente attuale, inaugurata molti anni or sono da Carlo Levi, Ferruccio Parri, Paolo Cinanni, Gaetano Volpe, e tanti altri dirigenti e militanti che hanno segnato in Italia e all’estero la sua storia.

La nuova Filef che si prepara al suo congresso attinge alla grande esperienza del passato e guarda avanti per contribuire ad un futuro migliore per tutti: quello degli immigrati, degli emigrati e anche di chi resta sul suolo di origine: “siamo tutti coinvolti”, ci ricordava uno dai partecipanti all’assemblea; il cambiamento climatico sta generando flussi di migrazioni che non sono più solo economica, ma epocale, causati, ad esempio, dalla desertificazione o dalla emersione oceanica e riguarderanno, come già è evidente, anche il territorio nazionale che già assiste alla spopolamento delle sue aree interne.

L’adesione alla Filef di decine di nuove associazioni negli ultimi anni mostra come il bisogno di rappresentanza e di protagonismo soprattutto delle nuove generazioni, della nuova emigrazione e dell’immigrazione, sia vivo sia in Italia che all’estero e si concretizzi in tante iniziative e progetti nei diversi territori anche al di là del mancato sostegno istituzionale e della scarsa attenzione politica dall’Italia.

Per quanto riguarda l’emigrazione, la riduzione o chiusura dei più importanti capitoli di finanziamento istituzionale destinati all’associazionismo e alle attività informative, culturali, formative, linguistiche, di cooperazione, ha sensibilmente ridotto la capacità operativa dell’associazionismo in generale, ma non ha scalfito l’esigenza di rappresentanza sociale di un mondo che negli ultimi 15 anni ha visto raddoppiare la sua presenza all’estero – a causa della ripartenza di grandi flussi di nuova emigrazione – portandola a quasi 6 milioni e mezzo di persone censite.

Stimolare governi, istituzioni e politica a mettere in campo mezzi e strumenti che consentano al movimento associativo di erogare assistenza e servizi adeguati e qualificati alle comunità della vecchia e nuova emigrazione italiana, una giusta e dignitosa accoglienza e integrazione in Italia e in Europa per gli immigrati, è un impegno centrale della nuova Filef.

Il congresso che si svolgerà nel 2022 avrà l’obiettivo di perfezionare il nuovo progetto organizzativo e di proiettare nel prossimo decennio la federazione italiana dei lavoratori emigranti e della proprie famiglie.

 

 

Presidenza e Coordinamento Filef Nazionale

(27 settembre 2021)

 

 

COMUNICATO STAMPA-FILEF_27-09-2021

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