La Fiei in ricordo di Guglielmo Epifani

La scomparsa improvvisa di Guglielmo Epifani è una grave perdita per il mondo del lavoro. La Fiei aggiunge il suo cordoglio e quello delle proprie organizzazioni aderenti che ebbero in Guglielmo un punto di riferimento di rara sensibilità sui problemi di emigrati e immigrati.

La nascita stessa della Fiei, nel 1999 fu accompagnata da Gugliemo Epifani, nel ruolo di Segretario aggiunto della Cgil, fin dal suo atto costitutivo.

Nel dicembre del 2000, Guglielmo Epifani intervenne alla 1° Conferenza degli italiani nel mondo con un importante discorso al cui centro vi era l’indivisibilità dei diritti e la pari considerazione di emigrati e immigrati, la necessità di garantire accoglienza e integrazione per tutti e di valorizzare l’apporto sociale, economico e interculturale dei migranti in Italia e ovunque, a partire dalla partecipazione politica e dal diritto di voto.

Nel gennaio del 2003, fummo assieme a Guglielmo al 3° Forum Sociale Mondiale a Porto Alegre, dietro lo striscione della Cgil, che lui tenne stretto lungo tutto il corteo di apertura, applaudito dai manifestanti e dai cittadini brasiliani e degli altri paesi. In quell’occasione diresse i lavori del seminario FIEI sui diritti dei migranti organizzato nell’ambito del Forum e si confrontò con grande apertura e disponibilità con i rappresentanti dei movimenti giovanili accorsi anche dall’Italia al Forum in un incontro dal titolo “Insorgenza e ordine costituito”.

Alla vigilia della seconda guerra del Golfo, Epifani prese posizione decisamente contro la guerra e subì un attacco durissimo dalle forze politiche che sostenevano il governo Berlusconi e dai loro media. La Fiei lanciò un appello a difesa di Guglielmo Epifani che raccolse migliaia di adesioni dall’Italia e da tutto il mondo.

La sua sensibilità verso l’emigrazione italiana fu riconfermata da tanti suoi successivi interventi e anche dalle sue prefazioni a diverse ricerche e pubblicazioni sulla storia e le vicende dei nostri connazionali all’estero, tra cui quelli di Leonardo Zanier e di Tonino D’Orazio.

Guglielmo Epifani fu il primo a intravvedere e a far emergere con forza gli elementi di incipiente “declino” del nostro paese che cominciavano ad evidenziarsi in quegli anni e la necessità di cambiare registro recuperando il ruolo decisivo del mondo del lavoro e dei suoi diritti come condizione decisiva per superare lo stallo non solo economico e sociale, ma anche culturale che ha caratterizzato gli ultimi due decenni. E’ ancora in questo guado che ci troviamo, al momento della sua scomparsa.

Grazie per tutto, Guglielmo.

 

Rodolfo Ricci

(FIEI)

 


Alcune immagini dal Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre del 2003

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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