La cura non può essere ripensamento
La pandemia, oltre a tutte le sue conseguenze nel breve termine, ha portato drammaticamente alla luce le inadeguatezze (già presenti e crescenti) della politica e della spesa pubblica.
Ciò è evidente in modo esemplare nel settore dell’assistenza agli anziani, la cui progressiva privatizzazione ha trasformato in fonti di profitto quelle che dovrebbero essere attività socialmente centrate.
Oggi gli operatori privati controllano il 41% dei posti di assistenza residenziale e il costo totale per tutti i servizi rivolti agli anziani, per i governi nel biennio 2017-18 è stato di $ 18,4 miliardi, impiegando oltre 366.000 lavoratori secondo l’ultimo aggiornamento dell’Istituto australiano di salute e benessere del Commonwealth.
La Royal Commission in Aged Care (inchiesta non causata da COVID-19) farà luce sulle cause che hanno portato alle spaventose condizioni nel settore dell’assistenza agli anziani.
Lo stipendio della stragrande maggioranza dei lavoratori in questo settore supera di poco il salario minimo, soprattutto grazie alla sostituzione di infermieri qualificati con infermieri e assistenti meno addestrati dal punto di vista medico.
La riduzione dei costi ha ridotto il personale medico qualificato e non è inconsueto per gli operatori non avere infermieri nei fine settimana o nei turni notturni.
Mentre gli sforzi per rallentare e fermare la pandemia continuano, i governi hanno il dovere e l’obbligo di intervenire sulle politiche pubbliche ingiuste e inadeguate che sono emerse durante COVID-19.
Oltre che nell’assistenza agli anziani, altre criticità sono venute alla luce in aree come l’assistenza all’infanzia, per non parlare della crescente incertezza occupazionale e l’inadeguatezza delle garanzie di protezione del benessere dell’Australia.
A sostegno dell’incremento dei pagamenti previdenziali c’è la consapevolezza emergente del ruolo fondamentale che la spesa delle persone a basso reddito svolge nel sostenere il tessuto economico.
La cura della comunità deve estendersi oltre la pandemia e non possiamo fare niente di meglio se non investire in risorse umane per lavori di qualità.
Si potrebbe cominciare professionalizzando l’assistenza all’infanzia, l’assistenza agli anziani e le attività di polizia, così come è stato fatto non molto tempo fa nei servizi di insegnamento, nell’assistenza infermieristica e di emergenza.
Caring can’t be an afterthought
The pandemic, for all its immediate threats, has just brought into dramatic relief existing and growing shortcomings of public policy and expenditure.
Nowhere is this more evident than in aged care whose progressive privatisation has turned what should be a socially centred activity into a purpose for profit.
Private operators today control 41% of the residential care places and the total cost for all aged services to governments in 2017-18 was $18.4 billion employing more than 366,000 workers according to the latest update of the Commonwealth’s Australian Institute of Health and Welfare.
Undoubtedly the Royal Commission into Aged Care, an inquiry not caused by COVID-19, will reveal what led to the appalling conditions in aged care that warranted the inquiry.
The salary of the overwhelming majority of workers in the aged care industry is not much more than the minimum wage in large part from the replacement of qualified nurses with less medically trained but cheaper casuals and assistants.
Cost cutting has reduced medically qualified personnel, and it is not unknown for operators to not have nurses on weekends or night shifts.
While efforts to slow and stop the pandemic continue governments have a duty and obligation to act on unfair and inadequate public policies that have been exposed by COVID-19.
Along with aged care, inadequacies have been exposed in other areas such child care, growing employment uncertainty and the inadequacy of Australia’s welfare safeguards.
In support of boosting welfare payments is the emerging awareness of the critical role that expenditure by low-income earners plays in sustaining the economic fabric.
The care for community must extend beyond the pandemic and we can do no better than to invest in human resources for quality jobs.
A start could be the professionalisation of child care, aged care and policing just as was done not so long ago in teaching, nursing and emergency services.
(Frank Barbaro)
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