Non smarrire la stella polare politica della sinistra, unico antidoto contro le sirene elettorali di questa calda estate

La campagna elettorale è appena iniziata e già si levano gli appelli al fronte unico contro le destre per evitare che Giorgia Meloni salga a Palazzo Chigi.

Proviamo a sviluppare un ragionamento in merito partendo dal punto di vista dei lavoratori, dei giovani, dei precari e di coloro che appartengono al bacino politico-culturale che afferisce alla sinistra.

Indubbiamente, da questa prospettiva di analisi, risulta difficile ipotizzare una qualsiasi convergenza politica strategica con chi, in questi ultimi 10 anni, ha implementato, fra le tante, politiche di destra in campo economico (privatizzazioni, pareggio di bilancio ecc), sociale (taglio delle spese sanitarie), del lavoro (job act), ambientale (trivelle in Adriatico e mancata transizione ecologica) e pure in relazione ai tanto decantati diritti umani cari al sedicente centro-sinistra (accordo Minniti per la Guardia costiera libica)?

La coalizione in fieri che si sta organizzando in contrapposizione alla destra, in base alle politiche fino ad oggi da questi perorate, raccoglie soggetti che coprono l’arco politico che va dal centro al centro-destra: tradotto in soldoni dal PD (asse centrale di tutti governi meno uno degli ultimi 10 anni con le politiche sopra accennate) a Brunetta e Gelmini, rispettivamente il “fustigatore” dei dipendenti pubblici e la protagonista della più devastante contro-riforma della scuola, passando per Renzi, l’enfant prodige del capitalismo rampante (job act, riforma costituzionale monocamerale e buona scuola) e dell’astro nascente Calenda, l’iper liberista emergente.

Gli elettori devono avere la memoria fresca e non farsi ingannare dalle sirene di chi in questi 10 anni ha continuato l’opera di smantellamento dello stato sociale, ha destrutturato il sistema di istruzione, quello sanitario e quello pensionistico pubblico (Fornero), chi ha spinto ai massimi livelli la precarizzazione del lavoro, chi ha fatto esplodere la povertà a 5,6 milioni di persone e chi ha fatto crescere gravemente le disuguaglianze e aumentato le spese militari.

Le politiche di destra, camuffate sotto mentite spoglie, hanno già trovato ampio spazio in questi 10 anni spianando la strada alla destra politica doc, questa è la situazione al reale riscontro dei fatti. Realtà che ora, con campagne elettorali ad hoc, cercheranno di camuffare agli occhi degli italiani, popolo evidentemente ritenuto da queste forze politiche manipolabile a piacimento.

Le classi sociali subalterne, i lavoratori, i giovani, i pensionati e in generale tutte e tutti coloro che seppur delusi e scoraggiati si riconoscono nei valori della sinistra non devono smarrire la stella polare politica ed impegnarsi nel costruire una sinistra vera che sappia intercettare il grave disagio sociale e sostenga politiche alternative volte a invertire la deriva liberista e destrorsa che ha portato il Paese in una crisi sociale e politica quasi irreversibile e ad un disastro economico (il Pil è ancora sotto il picco pre crisi 2008) che i partiti che ora gridano “al lupo al lupo” contro la Meloni  hanno provocato.

Chi è responsabile delle quattro crisi in atto (politica, sociale, economica e ambientale) non ha né le capacità né evidentemente l’interesse a porre rimedio ai danni causati, avendo evidentemente altri referenti politici, e tantomeno è in grado di dare un futuro di lavoro, diritti, stato sociale a chi oggi ne è privato parzialmente e totalmente, e di non lasciare alle giovani generazioni una crisi climatico-ambientale sull’orlo del non ritorno.

Sapri (Sa), 29 luglio 2022

Andrea Vento

Gruppo Insegnati di Geografia Autorganizzati

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