Michele Schiavone, CGIE a Maeci e Governo: Impegnarsi per la vaccinazione dei connazionali in America Latina e Africa. Seguire l’esempio della Spagna.

Comunicato stampa CGIE

La notizia comunicata durante i lavori del vertice di Andorra dei paesi Ibericoamericani dal Presidente del consiglio dei ministri spagnolo, Pedro Sanchez, di destinare parte dei loro vaccini contro il coronavirus ai paesi dell’America latina e dei Caraibi entro l’anno corrente incontra l’interesse del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, che ripropone al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale quanto già richiesto all’inizio dell’anno: programmare aiuti straordinari sanitari e l’invio di vaccini anticovid ai paesi in via di sviluppo nei quali sono presenti le comunità italiane. L’Americana latina e l’Africa dovrebbero essere, senza indugi, i continenti destinatari di questi interventi di solidarietà.

L’iniziativa promossa dal governo spagnolo è inserita nelle attività legate alla cooperazione internazionale e sarebbe riconducibile, tra le tante cose, ai legami storici, culturali, politici ed anche commerciali esistenti tra Madrid e i paesi latino americani. Il presidente Sanchez ha promesso almeno 7,5 milioni di dosi da inviare quest’anno in America latina e nei Caraibi appena il 50% della popolazione spagnola sarà vaccinata.

I Consiglieri del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero residenti in quelle aree del mondo hanno più volte anticipato queste richieste, consapevoli che nel programma dell’organizzazione mondiale della salute i medicinali necessari a vaccinare gran parte della popolazione arriveranno in quei paesi con anni di ritardo. In merito alla pandemia le notizie che ci giungono dal Brasile, dal Venezuela e da altri paesi africani ci sollecitano ad alzare gli occhi oltre i nostri confini nazionali, nonostante il travagliato momento che sta vivendo l’Italia.

Si è consapevoli che non è appropriato o pertinente paragonare l’emergenza sanitaria con le attività di programmazione ordinaria, ma ci teniamo a sottolineare che tra l’apertura di nuove sedi consolari, come riportato da un quotidiano in lingua italiana di Montevideo, e la messa in sicurezza delle vite umane, le priorità sono incontrovertibili.

Michele Schiavone

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