“Zanier. Il poeta migrante e la rivoluzione”. Un ricordo sul canale cultura della Radio Svizzera di lingua italiana

Emissione della fiction radiofonica
Zanier. Il poeta migrante e la rivoluzione

di Mattia Lento, in collaborazione con Manuela Ruggeri
Regia: Flavio Stroppini (RSI)
Produzione: Francesca Giorzi (RSI)

Dal 13 al 15 luglio e dal 18 al 22 luglio 2022 alle ore 13.30 andrà in onda su Retedue, il canale culturale della radio svizzera di lingua italiana (RSI), il radiodramma a puntate intitolato Zanier. Il poeta migrante e la rivoluzione.

Quest’opera radiofonica, nata a partire da un lavoro di ricerca negli archivi della polizia politica di Zurigo, ci riporta indietro ai tempi dello Statuto dello stagionale, abolito esattamente vent’anni fa, delle battaglie del movimento dei lavoratori migranti per una maggiore giustizia sociale tra anni Sessanta e Settanta e della prima iniziativa Schwarzenbach che prevedeva l’espulsione di massa dalla Svizzera di decine di migliaia di persone senza passaporto.

Nato in Friuli, Leonardo «Leo» Zanier (1935 – 2017), educatore, poeta, attivista sindacale, emigra molto giovane a Zurigo e diventa una delle figure più autorevoli nell’ambito dell’emigrazione italiana in Svizzera. Questo impegno lo trasformerà in breve tempo in uno dei soggetti più spiati dalla polizia politica.

L’opera radiofonica Zanier. Il poeta migrante e la rivoluzione alterna la parola poetica del protagonista e i suoi testi di prosa con la drammatizzazione delle schede della polizia politica a lui dedicate, conservate allo Stadtarchiv di Zurigo. Queste schede hanno fornito infatti lo spunto per raccontare la vita di Leonardo Zanier attraverso lo sguardo di due poliziotti, interpretati da Dario Sansalone e Matteo Carassini, a cui è stato dato il compito di pedinare il «pericoloso sovversivo» proveniente dall’Italia.

Il tutto è integrato da materiali d’archivio inediti.

Qui o Qui per ascoltare Retedue sul web al di fuori della Svizzera italiana.

Dopo l’emissione l’opera sarà disponibile online in podcast.

Con il sostegno di Unia, Ecap e Fondazione svizzera per la radio e la cultura.

Fonte dell’immagine: unia.ch

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