Ambasciatore italiano visita lo Stato del Rio Grande do Sul

L’Ambasciatore d’Italia in Brasile, Francesco Azzarello, ha concluso il viaggio ufficiale nello Stato di Rio Grande do Sul. Il diplomatico ha visitato in particolare il capoluogo, Porto Alegre, e le regioni industriali e vitivinicole di Caxiasdo Sul, Bento Goncalves e Pinto Bandeira. La missione era iniziata il 5 aprile con una riunione con il personale del Consolato generale di Porto Alegre e con il nuovo Comitato degli italiani all’estero, per poi proseguire con incontri con il governatore, il presidente dell’Assemblea legislativa, la Federazione delle industrie statali ed il comandante della Regione militare sud, tra gli altri. Nel Rio Grande do Sul – quarta economia del Brasile – si è diretta la prima massiccia emigrazione italiana, prevalentemente del nord-est, a partire dal 1875, ed oggi rappresenta il 30% della popolazione totale. La grande emigrazione dall’Italia di fine Ottocento coincise con la richiesta di emigranti da parte del Brasile, un Paese enorme, spopolato, poco coeso. Una parte di quanti arrivavano in Brasile dall’Italia furono smistati nel Rio Grande do Sul, il territorio più meridionale e abbandonato. Qui, nella zona di montagna, in un’area boschiva e disabitata, estesa approssimativamente come la Valle Padana, furono delimitate quattro zone coloniali, destinate esclusivamente ai nostri immigrati, dove affluirono, tra fine ‘800 e inizi del ‘900, più di centomila italiani, provenienti per la maggior parte dal Veneto. Erano contadini, artigiani, braccianti, molti analfabeti, tutti dialettofoni, che furono quasi abbandonati a se stessi. Per sopravvivere dovettero difendersi dagli animali selvatici, disboscare la foresta, costruire le case, avviare le coltivazioni, aprire delle strade, creare una rete commerciale. La solitudine rafforzò l’unione di questi coloni che da allora hanno conservato fino a oggi tutte le peculiarità dei primi arrivati, a partire dalla lingua: il dialetto veneto, che si è mescolato al portoghese e ha dato vita ad una comunità linguistica tutta particolare. Si tratta di un caso che ha pochi uguali nella storia migratoria, non soltanto italiana: un gruppo sociale che si è perfettamente integrato nel Paese d’arrivo, il Brasile, di cui oggi rappresenta l’élite, mantenendo però le caratteristiche e le particolarità del Paese d’origine e soprattutto della regione di provenienza, il Veneto. L’odissea di questa comunità fu seguita attentamente dalle autorità diplomatiche italiane.

 

FONTE: https://www.ildenaro.it/ambasciatore-italiano-visita-lo-stato-del-rio-grande-do-sul/

 

 

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