Puglia, il Covid rallenta l’emigrazione all’estero, ma non l’esodo verso il Nord

La pandemia non ferma l’emigrazione interna italiana, da sud verso nord. Secondo un recente studio Istat, nel 2020 la mobilità interna ha riguardato 1 milione 334mila trasferimenti (-10,2%), un calo più lieve rispetto alle emigrazioni verso l’estero: poco meno di 160mila (-10,9% sul 2019). Mentre le immigrazioni sono circa 248mila (-25,6% sull’anno precedente).

Un cittadino espatriato su tre, in totale 40mila, ha un’età compresa tra 25 e 34 anni: 18 mila (circa la metà) hanno una laurea o un titolo superiore alla laurea. La Puglia fa registrare numeri altalenanti: si trova nella parte più bassa della graduatoria per i trasferimenti verso il resto del mondo e in vetta per il Nord Italia. Una contrazione che potrebbe essere inevitabilmente legata alle restrizioni Covid.

Infatti le regioni con il tasso di emigratorietà per l’estero più basso sono Puglia e Lazio (valori pari a circa 1,5‰). A livello provinciale, i tassi più elevati degli italiani si rilevano a Bolzano (4‰), Mantova, Vicenza e Macerata (tutte 3,6‰), Imperia, Isernia e Treviso (tutte 3,2‰); quelli più bassi si registrano nelle province di Foggia e Barletta-Andria-Trani (1,2%).

Diverso il discorso per chi decide di lasciare la propria terra d’origine in direzione settentrione: Nel 2020 il saldo migratorio con l’estero degli italiani è negativo per 65.190 unità. Nonostante la pandemia, nel 2020 il flusso più consistente di cancellazioni per trasferimento della residenza all’estero di cittadini italiani si è registrato nel Nord-ovest (36mila, +10% rispetto al 2019), seguito dal Nord-est (27mila, +2%).

La regione del Mezzogiorno da cui si parte di più è la Campania (29% delle cancellazioni dal Mezzogiorno), seguita da Sicilia (24%) e Puglia (18%). In termini relativi, rispetto alla popolazione residente, il tasso di emigratorietà più elevato si ha in Calabria (oltre 7 residenti per 1.000). Tassi sopra il 6‰ si registrano per Basilicata e Molise. La regione verso cui si dirigono prevalentemente questi flussi è, in termini assoluti, la Lombardia (27%) ma, in termini relativi, l’Emilia-Romagna è quella che li attrae di più (4 trasferimenti dal Mezzogiorno per 1.000 residenti nel Centro-nord).

I primi dati provvisori riferiti al periodo gennaio-ottobre 2021 evidenziano un moderato incremento dei flussi migratori interni e di iscrizione dall’estero (rispettivamente, +7% e +16% rispetto allo stesso periodo del 2020) e una ulteriore forte riduzione dei flussi in uscita dal Paese (-21%).

 

FONTE: https://www.borderline24.com/2022/02/02/puglia-il-covid-rallenta-lemigrazione-verso-lestero-ma-non-i-trasferimenti-verso-il-nord/

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