SCHIRÒ (PD) – VACCINAZIONI PER I CITTADINI AIRE TEMPORANEAMENTE IN ITALIA: ALLO STUDIO LA PROCEDURA, ORA SI FACCIA IN FRETTA.

Comunicato stampa 1° aprile 2021

Martedì 30 Marzo, nell’ambito dell’audizione del generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza epidemiologica Covid 19, sullo stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini, sono intervenuta per porre di nuovo la questione della vaccinazione dei cittadini iscritti all’AIRE, temporaneamente in Italia.

Ricordo che io e la mia collega Francesca La Marca abbiamo già da tempo interrogato il Ministro della salute (link all’Interrogazione) e scritto al Commissario Figliuolo per ammettere alle vaccinazioni anche questi nostri connazionali (link al cs).

Nel corso del mio intervento, ho richiamato l’urgenza di arrivare ad una soluzione, sottolineando che l’ostacolo da superare risiede principalmente nel fatto che nei sistemi di prenotazione adottati dalle diverse Regioni si richiede, oltre al codice fiscale, il numero della tessera sanitaria che gli iscritti AIRE non hanno. Al commissario ho chiesto se sia possibile attivare nei sistemi regionali una linea di prenotazione dedicata ai cittadini AIRE temporaneamente presenti in Italia, secondo le priorità stabilite dal piano nazionale di vaccinazione, inserendo solo i dati del Codice fiscale e quelli dell’iscrizione AIRE presso un comune italiano.

Nella sua risposta il commissario Figliuolo, ribadendo che è in corso una interlocuzione con il ministro Speranza, ha chiesto al Generale Domenico Ciotti, direttore operativo della struttura commissariale, di rispondere in maniera più dettagliata. Il generale Ciotti ha ricordato che il 29 marzo scorso si è tenuta una riunione con il ministero della Salute, alla quale hanno partecipato anche rappresentanti del Mef, per affrontare le problematiche della campagna vaccinale di alcune specifiche categorie di cittadini, inclusi gli iscritti AIRE. Per queste categorie di cittadini si stanno cercando le procedure più corrette. C’è un problema di identificazione – ha confermato il generale – in quanto c’è la necessità di associare un codice univoco alle persone che vengono sottoposte alla somministrazione, da registrare poi nell’Anagrafe vaccinale nazionale, AVN. Come è stato fatto per altre categorie, saranno preparate delle liste da distribuire alle Regioni, in modo tale che queste persone possano essere vaccinate.

Si apre dunque uno spiraglio positivo e mi auguro che le procedura indicata in audizione possa essere definita ed attuata velocemente. Continueremo a seguire la questione dandone pronta informazione.

Desidero segnalare infine che con l’ordinanza n° 3/2021, il commissario straordinario ha disposto che, in sede di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini, ciascuna Regione o Provincia Autonoma proceda alla vaccinazione non solo della popolazione ivi residente ma anche di quella domiciliata nel territorio regionale per motivi di lavoro, di assistenza familiare o per qualunque altro giustificato e comprovato motivo che imponga una presenza continuativa nella Regione o Provincia Autonoma.

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