Genova 2001. Una vendetta senza fine – Serata in solidarietà a Vincenzo Vecchi a Bruxelles

Lo Stato italiano vuole chiudere i conti con i fatti di Genova del 2001, quando la città fu teatro di uno scontro fra due mondi: quello del movimento dei movimenti contro la globalizzazione liberista e quello dei “potenti del G8”: “voi G8, noi 6.000.000.000″. Come recita una celebre vignetta del fumettista Mauro Biani, “avevamo ragione noi ma non avevamo nient’altro”. E infatti vinsero gli altri e la loro vendetta sul movimento sociale e sui singoli è stata totale e, anche, legale.
Nessuno ha pagato con un solo giorno di carcere tra le forze dell’ordine responsabili dell’assassinio di Carlo Giuliani, della violenza selvaggia contro i manifestanti inermi, dell’irruzione e della “macelleria messicana” nella scuola Diaz, delle torture nella caserma di Bolzaneto. Invece, la vendetta contro i manifestanti arrestati in quei giorni è stata durissima. Fra le persone colpite dai provvedimenti vendicativi post G8 c’è Vincenzo Vecchi.
Secondo una sentenza del 2009 della Corte d’Appello di Genova, Vecchi dovrebbe scontare dodici anni e mezzo di prigione per “devastazione e saccheggio” sulla base di quanto previsto dal codice Rocco, adottato sotto il regime di Mussolini. Il capo d’accusa prevede che per essere condannati sia sufficiente trovarsi in un luogo dove dei disordini si sono verificati. Per sfuggire alla condanna, Vecchi si è rifugiato in Francia, la cui Corte di Cassazione deciderà a fine novembre se procedere con l’estradizione o meno verso l’Italia. Quest’anno, la Corte di giustizia dell’Unione europea si è espressa favorevolmente alla richiesta di estradizione dell’Italia.
Un grande movimento si sta organizzando per chiedere che l’estradizione non venga concessa e che Vecchi torni libero: come recita la petizione lanciata dalla società civile belga, “noi chiediamo allo Stato francese di non estradare Vincenzo. Una condanna basata su una legge mussoliniana non deve essere applicata nel 2022”. Qui la petizione su Le Soir https://bit.ly/3Sg1RPc
Come Casi-Uo , Filef nuova emigrazione, CFS asbl, Arci Bruxelles, Invisibili in movimento e Apriamo i Porti daremo il nostro contributo a questa battaglia organizzando una proiezione-dibattito del documentario “In campo nemico”. Martedì 8 novembre 2022 alle 18:30 presso CFS asbl, rue de la victoire 26 – Saint-Gilles (1060).

 

Sinossi del documentario

A distanza di 3 anni dai giorni del G8 di Genova Indymedia, network di informazione indipendente internazionale, riceve una drammatica richiesta di aiuto: 25 manifestanti sono accusati di devastazione e saccheggio e rischiano molti anni di carcere. Nasce così SupportoLegale che in poche settimane diventerà uno dei principali attori nella complicata storia dei processi relativi al G8. Saldamente ancorato all’idea che tutti gli imputati andassero ugualmente difesi senza fare distinguo sulle pratiche portate in piazza, il collettivo segue i processi fornendo un lavoro minuzioso sulle centinaia di ore di materiale audio e video portati in aula dalla procura, racconta in modo preciso e continuativo tutto quello che accade nei processi e per anni raccoglie fondi per sostenere il lavoro processuale prima e le persone in carcere poi. È una storia di reazione, di determinazione e di responsabilità collettiva, di persone che di fronte ad un meccanismo repressivo abnorme invece che fare un passo indietro decidono di dare battaglia “in campo nemico”.

 

Il programma della serata

18h30 – 19h00 | birre di benvenuto
19h00 – 19h15 | video sul contesto storico della Filef nuova emigrazione
19h15 – 20h15 | proiezione del documentario “In campo nemico” (https://www.openddb.it/film/in-campo-nemico/)
20h15 – 21h00 | dibattito, oratori da confermare

 

 

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