Australia: censimento, millennial superano baby boomer. Oltre metà tra immigrati e figli, indiani superano i cinesi

Australia: censimento, millennial superano baby boomer. Oltre metà tra immigrati e figli, indiani superano i cinesi

(ANSA) – SYDNEY, 28 GIU – L’Australia è nel pieno di una trasformazione generazionale, con un boom dei millennial, divenuti adulti nei primi 15 anni del secondo millennio, che per la prima volta superano i baby boomer, nati dopo la seconda metà degli anni 40, che oggi hanno tra 60 e 75 anni. E’ un aspetto del quadro offerto dal censimento nazionale 2021, condotto lo scorso agosto, di cui oggi è stata pubblicata la prima tranche di dati.

Il ricambio generazionale è solo uno dei tanti modi in cui l’Australia sta cambiando, diventando più diversificata culturalmente e sempre più composta da unità familiari senza figli. La maggior parte degli australiani sono immigrati di prima o seconda generazione, con il 51,5% nati all’estero o con un genitore nato all’estero, contro il 49% nel 2016.

L’India ha superato la Cina e la Nuova Zelanda come terza nazione di nascita per tutti gli australiani, dietro Australia e Regno Unito. Una diversità sociale che si riflette nella lingua diversa dall’inglese parlata in casa da oltre 5,5 milioni di persone, contro 800 mila nel 2016. Il mandarino è la più comune, e il Punjabi quella in più rapida crescita. Il numero di persone che si identificano come aborigeni e isolani dello stretto di Torres è balzato di oltre il 25% dal 2016 fino a 800 mila, pari al 3,2% della popolazione totale, mentre aumenta la proporzione di chi si identifica parte delle Prime Nazioni del continente.

Il censimento mostra anche che l’Australia diventa sempre più secolare, con quasi il 40% che ha risposto ‘no religion’, contro il 30% nel 2016 e il 22% nel 2011. Coloro che si identificano come cristiani sono scesi dal 60% nel 2011 al 22 % adesso. L’età resta un fattore significativo nell’affiliazione religiosa, con quasi il 60% dei baby boomer che indicano un’affiliazione religiosa cristiana, contro il 30% dei millenial. Intanto la religione musulmana è cresciuta fino al 32% della popolazione.

Cambia anche la configurazione delle unità familiari: per la prima volta si registra più di un milione di famiglie con un solo genitore, di cui quattro su cinque sono donne. La proporzione di coppie senza figli conviventi è cresciuta fino al 47% delle unità familiari, rispetto al 40% nel 1996. Per la prima volta erano incluse nel censimento domande sulla salute, e con la rilevazione condotta in piena pandemia e lockdown, un australiano su 10 ha dichiarato di credere di soffrire di una malattia mentale, con artrite e asma le altre due patologie croniche più frequenti. (ANSA).

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