n°08 – 19  febbraio  2022 – RASSEGNA DI NEWS NAZIONALI E INTERNAZIONALI. NEWS DAI PARLAMENTARI ELETTI ALL’ESTERO.

01 – Enrico Caria: Zar Putin e Mida Re. Il colonnino infame. Riusciranno i nanetti europei a placare l’ira funesta del gigante russo…?

02 – CHIARA DI LUCENTE – SCIENZA: Il riscaldamento globale può influenzare infezioni e malattie. È quanto suggerisce uno studio condotto su un piccolo invertebrato acquatico. Una correlazione che può aiutare a capire meglio e prevedere le future epidemie

03 – La Marca (Pd) incontra Fabrizio Ferragni, direttore della nuova “direzione offerta estero” della Rai.

04 – Angela Schirò E Fabio Porta (Pd) – assegno unico e residenti all’estero: i dubbi dell’INPS e il nostro impegno.

05 – Crescenza Abbinante: MIGLIORARE LA QUALITA’ DI VITA E FARE PREVEZIONE. La medicina basata sul mercato e sul profitto sta sostituendo il proprio paradigma scientifico e relazionale. Alla domanda di salute oggi va trovata una risposta in una politica dei servizi per la persona nei territori, dalla scuola ai luoghi di lavoro.

06 – Simona Suriano, Silvia Benedetti, Yana Chiara Ehm, Doriana Sarli* : CON ManifestA daremo voce a chi non ce l’ha. ManifestA nasce dal percorso di quattro deputate alla camera che lavorano insieme, in opposizione al governo Draghi, da circa un anno.

 

 

01 – Enrico Caria*: ZAR PUTIN E MIDA RE. IL COLONNINO INFAME. RIUSCIRANNO I NANETTI EUROPEI A PLACARE L’IRA FUNESTA DEL GIGANTE RUSSO…?

Riusciranno i nanetti europei a placare l’ira funesta del gigante russo? Chi può dirlo? Ma dopo Macron -che nel suo piccolo tiene la bomba atomica- e Scholz -che nelle sue banche tiene l’euro per le palle- di andare a Mosca tocca ora a un italiano. Ma noi a parte sole, pizza, amore e bonus 110%, su cosa possiamo contare? Dipende da chi ci mandiamo… forse con Draghi potremmo contare sulla sua reputazione, ma a quanto pare l’ex-super-Mario -nonno ormai a disposizione solo di sé medesimo- da quando s’è messo su piazza, è sì preso a scremare la valanga di offerte di lavoro che lo subissa che non ha più tempo per queste bischerate da politici perditempo. Ci mandiamo a Giggino? quello pur di far schiattare in corpo a Giuseppi, in Russia ci va pure a piedi con le scarpe di cartone, ma le sue condizioni di salute… pare che la severa sindrome di Zelig da cui è affetto vada sempre peggio, col rischio che come mette piede al Cremlino, Putin se lo si ritrova travestito da cosacco che in buon russo con cadenza pomigliana, lo aizza a marciare su Kiev. Potrebbero allora i partiti chiedere a Mattarella? per carità! se sente che i partiti ancora gli chiedono qualcosa, al bi-presidente gli si gira la testa a 360 come a Linda Blair ne L’esorcista e vomita verde sugli scatoloni ancora imballati per il mancato trasloco.

Chi allora?… Silvio! che già nel 1990 facendo girare un bel po’ di patonza convinse l’amico Vladimir a piantarla con la guerra fredda. Purtroppo il vecchio Silvio non è più il caimano di una volta, e rischiamo che a trasbordarlo dal lettone di Putin al tavolone del medesimo per una cena elegante delle sue, dopo mangiato… altro che bunga-bunga, al massimo un giro di holter-holter e a nanna col pannolone. No. Qua ci vuole uno tosto che arriva a Mosca e mette lo Zar spalle al muro… uno che non molla mai, capace magari di vendergli la fontana di Trevi o il Rinascimento italiano… no, non mi fraintendete, non penso a Renzi, sarà pure uno gagliardo che non sono riusciti a fermarlo i referendum boomerang, le elezioni bagno  , il fango sui milioni dai sauditi, le accuse di giudici quaquaraquà… ma poi a metterlo KO è stato il su’ babbo con quella letterina al cianuro che… EUREKA ecco chi ci mandiamo a Mosca: babbo Renzi! che dopo aver sputtanato il bullo di Rignano e relativa banda Bassotti, s’è minacciosamente auto-incoronato «Re Mida della merda»… così quando stringe la mano a Putin: SGUASH! e by by Vladimir. Altro che polonio

 

 

02 – Chiara Dilucente* – Scienza: IL RISCALDAMENTO GLOBALE PUÒ INFLUENZARE INFEZIONI E MALATTIE. È QUANTO SUGGERISCE UNO STUDIO CONDOTTO SU UN PICCOLO INVERTEBRATO ACQUATICO. UNA CORRELAZIONE CHE PUÒ AIUTARE A CAPIRE MEGLIO E PREVEDERE LE FUTURE EPIDEMIE. 18.02.2022

 

Vi sono numerosi fattori che possono influenzare una malattia dovuta ad agenti patogeni: tra questi, i cambiamenti di temperatura ambientale, come le improvvise ondate di calore. In un futuro con le temperature globali in aumento ed eventi meteorologici estremi sempre più frequenti, quindi, sarà complesso riuscire a prevedere l’evoluzione delle interazioni tra i patogeni e i loro organismi ospiti.

È quanto emerge da uno studio condotto da un team di ricercatori del Trinity College di Dublino, in Irlanda: studiando gli effetti di temperature diverse su un piccolo crostaceo e su di un suo parassita intestinale, gli scienziati hanno trovato che le fluttuazioni termiche, specie quelle derivanti da ondate di calore, hanno effetti significativi sulle infezioni. Secondo gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista eLife, imparare di più sulle interazioni tra malattie e temperature potrà aiutare gli scienziati a capire meglio e prevedere le epidemie causate dai cambiamenti climatici.

 

LA RELAZIONE TRA CLIMA E SALUTE

I cambiamenti climatici stanno aumentando le temperature medie globali, provocando, tra le altre cose, sbalzi di temperatura estremi e ondate di calore. Al tempo stesso questi cambiamenti sono in grado di influenzare direttamente quando, dove e con quale frequenza si possono verificare focolai di malattie infettive dovute all’interazione tra un agente patogeno (come un virus o un parassita) e un organismo ospite (come un animale o un essere umano): è noto da tempo, infatti, che le interazioni tra i patogeni e i loro ospiti siano sensibili alle variazioni di temperatura.

Studiare come le temperature estreme o le fluttuazioni termiche alterino le infezioni negli animali può aiutare gli scienziati a comprendere meglio l’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute globale, senza considerare che queste malattie hanno profondi effetti a livello di tutto l’ecosistema. Ciò che non è chiaro, comunque, è il modo in cui una variazione significativa della temperatura (in maniera simile a quanto sta accadendo e a quanto i modelli climatici si aspettano per il prossimo futuro) possa incidere su queste interazioni e a loro volta come esse influenzino i tassi di infezione e il decorso delle malattie infettive.

Per fare luce sulla questione, il team di ricercatori irlandese ha selezionato la Daphnia magna, un piccolo invertebrato acquatico, allevato in laboratorio in acquari a temperatura controllata, e un suo parassita intestinale, Odospora colligata. La trasmissione dell’infezione è di tipo ambientale, e cioè simile a quella osservata in malattie che colpiscono anche gli esseri umani come Covid-19 e colera.

 

NEGLI ESPERIMENTI, I PICCOLI CROSTACEI SONO STATI DAPPRIMA ESPOSTI AL PARASSITA, E POI TENUTI IN TRE CONDIZIONI TERMICHE DISTINTE: TEMPERATURE COSTANTI, PICCOLE FLUTTUAZIONI DI TEMPERATURA GIORNALIERE DI PIÙ O MENO TRE GRADI CENTIGRADI RISPETTO ALLA TEMPERATURA AMBIENTE E ONDATE DI CALORE DI SEI GRADI CENTIGRADI SOPRA LA TEMPERATURA AMBIENTE PER TRE GIORNI.

Misurando l’influenza di queste condizioni sulla longevità, la fertilità, lo stato di infezione e il numero di spore parassitarie (la forma che consente la trasmissione e la riproduzione del patogeno) all’interno dell’intestino dell’organismo, gli scienziati hanno osservato che le variazioni di temperatura avevano un effetto significativo sui tassi di riproduzione e infezione dei parassiti, soprattutto considerando la temperatura media dell’acqua a cui erano tenuti i crostacei.

In particolare, rispetto alla condizione a temperatura costante, le fluttuazioni termiche giornaliere riducevano l’infettività e la quantità di spore del parassita, mentre dopo un’ondata di calore l’infettività era quasi la stessa degli organismi mantenuti a temperatura costante. Non solo: il numero di spore parassitarie è aumentato dopo l’ondata di calore di tre giorni solo quando la temperatura ambiente era di 16 gradi centigradi, mentre a temperature maggiori l’effetto dell’incremento termico non era così evidente.

 

I PROSSIMI PASSI

In generale, i ricercatori hanno dimostrato che temperature elevate costanti, cambiamenti termici e temperatura media dell’acqua influenzano gli esiti delle malattie infettive nella Daphnia magna. Il passo successivo, quindi, sarà quello di valutare come le variazioni di temperatura modifichino il decorso delle malattie in altri organismi e comprenderne i meccanismi biologici sottostanti.

“I nostri risultati mostrano che la variazione di temperatura altera l’esito delle interazioni ospite-patogeno in modi complessi. Non solo la variazione di temperatura influisce in modo distinto sui diversi tratti dell’ospite e del patogeno, ma anche il tipo di variazione e la temperatura media a cui viene applicata contano – afferma Pepijn Luijckx, primo co-autore dello studio -. Ciò significa che i cambiamenti dei modelli di variazione climatica, sovrapposti ai cambiamenti delle temperature medie dovuti al riscaldamento globale, possono avere effetti profondi e imprevisti sulla dinamica delle malattie infettive”.

(Chiara Di Lucente, Freelance Science Writer, Comunicazione della Scienza. Laureata in Biotecnologie Mediche. Appassionata di scrittura, divulgazione scientifica e didattica, si occupo di comunicazione social e giornalismo scientifico)

 

 

3 – LA MARCA (PD) INCONTRA FABRIZIO FERRAGNI, DIRETTORE DELLA NUOVA “DIREZIONE OFFERTA ESTERO” DELLA RAI. È STATO UNO SCAMBIO DI VEDUTE PROFICUO E ALL’INSEGNA DELLA CONCRETEZZA QUELLO CHE HO AVUTO IERI CON FABRIZIO FERRAGNI, DA QUALCHE SETTIMANA A CAPO DELLA NUOVA “DIREZIONE OFFERTA ESTERO” DELLA RAI CHE COORDINERÀ RAI ITALIA, RAI WORLD PREMIUM ED IL CANALE RAI IN INGLESE. ROMA, 15 FEBBRAIO 2022

Al Direttore Ferragni, al quale ho fatto i miei auguri per il suo nuovo incarico, ho ribadito la necessità di assicurare un servizio di qualità dell’offerta Rai per l’estero, sia in termini di prodotto che di fruibilità effettiva. Rai Italia è un punto di riferimento fondamentale per le nostre comunità e per il nostro Sistema Paese ed è anche l’unico strumento d’informazione radiotelevisiva dell’Italia all’estero. È quindi assolutamente indispensabile garantire una alta qualità del prodotto poiché l’immagine televisiva è di fatto l’immagine dell’Italia all’estero.

Le prospettive di lavoro illustrate dal Direttore Ferragni sembrano raccogliere la sfida e rispondere positivamente alle richieste dei nostri connazionali residenti all’estero che, anche in questa occasione, ho puntualmente rappresentato.

Il Direttore Ferragni ha assicurato il suo impegno per qualificare il servizio con l’integrazione di nuovi programmi; ammodernare il palinsesto;  rafforzare gli spazi dedicati all’informazione e alla cultura; realizzare “sportelli” di approfondimento su questioni di interesse generale; implementare strumenti per consolidare il rapporto con gli utenti. Allo sport ha dedicato una parentesi speciale. Il Direttore, ribadendo l’insostenibilità dei costi per i diritti di trasmissione del calcio, ha assicurato che sarà comunque garantita un’offerta molto qualificata di sport italiano, con una programmazione di oltre 300 ore.

Ho particolarmente apprezzato i progetti del Direttore Ferragni sul “turismo di ritorno”, tema che mi sta molto a cuore. La possibilità di dedicare spazi di programmazione a questo settore è sicuramente una novità da accogliere positivamente, soprattutto in questa fase di uscita graduale dalla pandemia e di ripresa economica.

Di particolare interesse sono anche i progetti del canale Rai in lingua inglese che, dopo anni di attesa, mi auguro possa essere al più presto inaugurato.

Vedremo se le novità delineate dal Direttore Ferragni potranno attuarsi nei prossimi mesi. Sappiamo che non bastano lungimiranza, professionalità ed impegno. Occorrono anche risorse economiche adeguate. Da questo punto di vista, rilevo che anche questo settore, così importante per la proiezione del nostro paese nel mondo, ha subito negli anni tagli molto consistenti sui quali mi riprometto di intervenire.

*(On./Hon. Francesca La Marca, Ph.D.- Circoscrizione Estero, Ripartizione Nord e Centro America Electoral College of North and Central America)

 

 

04 – ANGELA SCHIRÒ E FABIO PORTA (PD) – ASSEGNO UNICO E RESIDENTI ALL’ESTERO: I DUBBI DELL’INPS E IL NOSTRO IMPEGNO. Solleva più dubbi di quanti ne chiarisce la Circolare dell’Inps n. 23 del 9 febbraio 2022 in materia di applicabilità della legge sull’Assegno unico ai residenti all’estero. ROMA, 15 FEBBRAIO 2022

Se da una parte infatti viene confermata (ma non poteva essere altrimenti) l’abrogazione  delle detrazioni per figli a carico e dell’Assegno per il nucleo familiare (ANF) per i figli – che quindi non saranno più concessi all’estero – dall’altra l’Istituto (a due mesi dall’entrata in vigore del Decreto attuativo della legge delega) si è evidentemente reso conto che la nuova normativa – che subordina il diritto all’AUU alla residenza e al domicilio in Italia – potrebbe contrastare con le regole di osservanza del diritto internazionale e cioè di quel coacervo di provvedimenti legislativi, regolamentari e giurisprudenziali (come ad esempio le convenzioni internazionali di sicurezza sociale, i regolamenti e le direttive comunitarie, le sentenze della Corte di Giustizia UE, etc.) che danno attuazione interna ai trattati e alle consuetudini internazionali (giova ricordare che  siamo tra i primi in Europa in quanto a procedure di infrazione).

Infatti l’Inps nella sua Circolare, non avendo ancora chiarito e sciolto i nodi in sospeso, ci informa che (premesso che tra i requisiti soggettivi da verificarsi in capo al soggetto richiedente per la prestazione sono ricomprese la residenza e il domicilio in Italia al momento della domanda e per tutta la durata della prestazione) “la valutazione in merito alla eventuale applicabilità alla nuova misura di accordi bilaterali e multilaterali stipulati dall’Italia in tema di sicurezza sociale, nonché delle regole dettate dal regolamento (CE) n. 883/2004 sono attualmente oggetto di un approfondimento specifico e, pertanto, la disciplina del nuovo assegno unico e universale al momento trova applicazione limitatamente ai richiedenti residenti in Italia per i figli che fanno parte del nucleo ISEE”.

In parole povere l’Inps non è in grado di dirci, allo stato attuale delle cose e a pochi giorni dall’entrata in vigore della legge, se la normativa internazionale e comunitaria vieta l’erogazione dell’Assegno unico ai soli residenti in Italia (potrebbe infatti averne diritto anche chi risiede all’estero ma produce reddito in Italia).

In ogni caso, nella sua Circolare, nonostante i dubbi ancora da chiarire, l’Inps ci ricorda che a decorrere dal 1° marzo 2022 (così come stabilito dal Decreto legislativo n. 230/2021) limitatamente ai nuclei familiari con figli e orfanili, cessa di essere riconosciuto l’assegno al nucleo familiare e le attuali detrazioni fiscali per figli a carico si applicano sino al 28 febbraio 2022. Dal 1° marzo 2022 le detrazioni per i figli a carico spetteranno esclusivamente per i figli di età pari o superiore a 21 anni.

Ciò significa che, come abbiamo già denunciato a più riprese a Governo e Parlamento con interventi politici ed emendamenti legislativi, sia l’assegno al nucleo familiare per figli che le detrazioni fiscali per figli a carico non saranno più concessi ai residenti all’estero aventi diritto.

Pertanto, a decorrere dal 1° marzo 2022, l’Istituto in qualità di sostituto di imposta: provvederà a revocare d’ufficio, nei confronti dei propri sostituiti (tra i quali i pensionati che beneficiano delle prestazioni abrogate e il proprio personale dipendente) le detrazioni, anche per i residenti all’estero; continuerà a riconoscere le detrazioni per i figli di età pari o superiore a 21 anni, quelle per altri familiari e l’ANF per altri familiari anche per i residenti all’estero (sebbene nella Circolare non sia specificato esplicitamente).

Dal combinato disposto delle nuove norme si evince infatti che continueranno ad essere concessi all’estero detrazioni e ANF per i familiari che non siano figli a carico.

Giova infine ricordare che stiamo presentando al Senato al decreto cosiddetto “Sostegni ter” alcuni emendamenti (primi firmatari Fabio Porta e Francesco Giacobbe) per il mantenimento di detrazioni e ANF a favore degli italiani residenti all’estero i quali non possono aver diritto all’Assegno unico a causa della residenza.

Una ulteriore considerazione: vorremmo infine sottolineare che per figli a carico si intende – come “sembra” confermi l’Inps nella sua Circolare – quelli che fanno parte del nucleo familiare indicato ai fine Isee e cioè quelli conviventi: concreto è quindi il rischio che il richiedente residente in Italia possa vedersi rifiutata la domanda per l’AUU per i figli residenti all’estero e iscritti all’Aire. Sarebbe utile ed urgente un chiarimento da parte delle autorità competenti.

*(Angela Schirò – Deputata PD – Rip. Europa – – Camera dei Deputati)

 

05 – Crescenza Abbinante*: MIGLIORARE LA QUALITA’ DI VITA E FARE PREVEZIONE. LA MEDICINA BASATA SUL MERCATO E SUL PROFITTO STA SOSTITUENDO IL PROPRIO PARADIGMA SCIENTIFICO E RELAZIONALE.

ALLA DOMANDA DI SALUTE OGGI VA TROVATA UNA RISPOSTA IN UNA POLITICA DEI SERVIZI PER LA PERSONA NEI TERRITORI, DALLA SCUOLA AI LUOGHI DI LAVORO.

La salute è complessità ed è la conseguenza della interazione tra l’individuo e l’ambiente in cui è inserito. a nostra salute dipende dai servizi sanitari solo per il 10-20 %, per il restante 80-90 % dipende dai fattori ambientali e sociali così come dagli stili di vita: alimentazione, attività fisica, fumo, alcool (v. la ricerca County health rankings del 2016).

La salute, quindi, è complessità, ed è la conseguenza della interazione tra l’individuo e l’ambiente in cui è inserito. Le cause delle malattie, specie delle patologie croniche, vanno dunque ricercate nel contesto ambientale prima che nelle alterazioni biologiche. Se la salute è il risultato di interazioni tra parti questa non può essere affrontata isolando i singoli elementi che la determinano, definendone in negativo o in positivo le proprietà. La medicina basata sul mercato, definita da John Ioannidis «financed-based medicine», sta sostituendo il paradigma scienti- fico-relazionale della stessa; l’interesse principale non è quello di co-costruire salute ma di raggiungere la più ampia fetta di mercato. Il malessere “costa” e si risolve comprando la cosa “giusta”. Nel mercato della salute, questa coincide con i servizi sanitari, con le prestazioni ad esse correlate che molto spesso rispondono ad una sbagliata decodifica del bisogno. Lo sguardo è quello di chi vede solo ciò che sa spiegare e che, medicalizzando ciò che vede, ne propone le cause ed i trattamenti in termini di prestazioni. La spinta dunque è solo quella economica nella sua declinazione peggiore che è il profitto: cercare sempre nuovi clienti e aumentare i consumi. Al mercato rispondono la ricerca biomedica, la prescrizione di farmaci ed indagini diagnostiche inutili, la  definizione /classificazione di sempre nuove malattie. Henry Gadsen, direttore della Merck, 30 anni fa dichiarò: «Sogniamo di produrre farmaci per le persone sane». Questo sogno è divenuto realtà. «Quello che ci fa ammalare – scrive il New York Times – è soprattutto un’epidemia di diagnosi».

Lo sguardo biomedico deterministico di fenomeni che hanno una causa di tipo sociale espone al rischio di rispondere farmacologicamente al disagio sociale.

La salute diventa e coincide con il consumo di prestazioni/prescrizioni talora inutili e dannose che consumano risorse che altrimenti sarebbero destinate a fornire i servizi essenziali. Il paradosso che ne deriva è che molte persone non possono (perché in disagio economico) accedere ai servizi sanitari e molte altre (che possono) vengono danneggiate da prestazioni inutili.

La sanità con i suoi servizi diventa il terminale dell’intero malessere creato da una organizzazione sociale che non cura. Tutte le attività umane, dunque, influiscono sulla salute; la prima forma di prevenzione, quindi, è intervenire sul benessere attraverso politi-che economiche, sociali e culturali. Prevenzione infatti non significa screening, che vuol dire allargare il processo di medicalizzazione e sottrarre l’attenzione dei corpi dalla propria condizione sociale, economica ed esistenziale per spostarla su di una causazione biologica del disagio. Nella logica neoliberista di una economia di mercato nessuno vende qualità della vita ma molti vendono beni e servizi medici. Se la salute è il risultato dei suoi determinanti, questa non può coincidere con i soli servizi sanitari ma con una politica di vicinanza, di prossimità e di servizi alla persona che rompano lo schema pregiudiziale e pregiudizievole: servizi=spesa=crisi.

La salute si conquista con i diritti e le libertà delle persone attraverso una società che promuove un ecosistema della relazione di cura tra le istituzioni, tra queste e le persone (nelle città, nella scuola, nel lavoro). Non esiste cura, se non nella società. La prevenzione nasce li dove l’intera società espande le sue conoscenze relazionali. Per fare questo è necessario abbandonare una visione a strati, assoluta, slegata – che è come guardare i fenomeni sotto un vetrino – ed è al contrario necessario coglierli nel loro movimento continuo di  tra le storie, le identità, i corpi e le malattie.

Lo sguardo slegato dalla società non cura e non guarisce. La sfida paradigmatica ed il cambia- mento necessario è passare dal mercato della salute alla salute delle comunità. La risposta di salute deve superare la logica tutta sanitaria della prestazione, come ha scritto (su Left del 28 gennaio 2022) Andrea Filippi, segretario nazionale Fp Cgil Medici e dirigenti sanitari, a proposito del bonus psicologico, e costruire una infrastruttura sociale che guardi alle relazioni di cura come metodo. La prossimità, la vicinanza dei servizi nella scuola, nei luoghi di lavoro, sui territori devono accompagnare le persone in tutte le fasi della loro vita per promuoverne lo sviluppo, la consapevolezza e l’autodeterminazione.

*( Crescenza Abbinante, è medico e fa parte dell’esecutivo nazionale Fp Cgil medici e dirigenti Ssn , da LEFT 18 Feb 2022)

 

 

06 – Simona Suriano, Silvia Benedetti, Yana Chiara Ehm, Doriana Sarli* : CON “ManifestA” DAREMO VOCE A CHI NON CE L’HA. “ManifestA” NASCE DAL PERCORSO DI QUATTRO DEPUTATE ALLA CAMERA CHE LAVORANO INSIEME, IN OPPOSIZIONE AL GOVERNO DRAGHI, DA CIRCA UN ANNO.

Ambisce ad essere il punto di partenza di un dialogo aperto con tutte le realtà che si definiscono di sinistra e che catalizzano istanze sinora ignorate dalle forze in Parlamento.

Già abbiamo condiviso iniziative sui decreti sicurezza, lo stop alle proroghe dei finanziamenti alla Guardia costiera libica e tante battaglie in campo sociale, ambientale e civile. Incontrando le associazioni, sindacati e partiti non presenti in Parlamento, è maturata la decisione di formare una componente che possa dare voce a chi non ne ha dentro i palazzi, con Potere al Popolo e Rifondazione comunista. Draghi rappresenta l’emblema delle politiche neoliberiste e capitaliste che hanno portato l’Italia a trovarsi impreparata a gestire la pandemia e che ne ha pagato il prezzo più alto in termini di vite umane in rapporto alla popolazione, in tutto l’Occidente. Per  uscire dall’emergenza, l’agenda di governo si concentra nella ripresa economica solo di grandi imprese e banche, dimenticando le esigenze dei cittadini, i soggetti fragili già prima della pandemia e quelli nuovi.

Lo sblocco dei licenziamenti porta numerose fabbriche a chiudere e a delocalizzare la produzione, lasciando senza lavoro migliaia di persone. I salari sono fermi da trent’anni e il rincaro dei costi energetici, frutto della ripresa economica globale e delle tensioni geopolitiche, fanno piombare nella disperazione migliaia di famiglie, disabili, lavoratori che la politica ignora. Un disagio dilagante al quale vorremmo dare rappresentanza e ascolto.

Guardando indietro, vediamo come liberalizzazioni, ricerca del profitto, tagli alla sanità, alla spesa pubblica per, rientrare nei parametri di Maastricht, hanno indebolito il Paese che dalla crisi del 2008 fatica a riprendersi. Il welfare è stato smantellato e precarizzato.

Vogliamo affrontare temi scomodi come il salario minimo, o la tassazione dei grandi patrimoni. Lavorare per un sistema fiscale realmente progressivo che tassi di più le rendite e meno il reddito da lavoro. Combattere quel finto ambientalismo portato avanti dal ministro della Transizione ecologica che continua a tutelare le lobby del gas e del nucleare in barba ai referendum e  alle gravi conseguenze ambientali. Infine la questione geopolitica che ci vede ciecamente ancorati a Nato e Stati Uniti, quando uno strutturale cambiamento del sistema attuale è necessario.

Perché ManifesA? Perché proprio in questo momento storico, dove anche protestare è diventato un atto rivoluzionario, vogliamo fare appello a tutti i cittadini fuori dai palazzi ad alzare la testa e manifestare contro questo sistema dipinto come il migliore che in realtà impoverisce la maggioranza e minaccia la tenuta democratica.

Pochi gruppi di interesse detengono la maggior parte della ricchezza, e la politica continua ad alimentare e tutelare solo i propri interessi, non quelli del 90% della popolazione. Vale per gli studenti, che hanno richiesto più garanzie e un sistema scolastico più aderente alle loro aspettative, vale per i lavoratori delle multinazionali, licenziati dall’oggi al domani dopo che le stesse hanno realizzato enormi profitti anche grazie agli aiuti dello Stato, vale per i disabili a cui si decurta il reddito di cittadinanza.

Vogliamo dar voce a modelli economici e sociali che prevedano il sostegno pubblico alle fasce più deboli, che garantiscano servizi essenziali pubblici e una equa redistribuzione dei redditi. Temi centrali ma che la cosiddetta sinistra presente in Parlamento non finge neanche più di difendere.

ManifesA propone uno spazio aperto a coloro che intendano contribuire alla costruzione di un progetto collettivo, fermo nei valori e nei principi, per trovare soluzioni concrete, attraverso un processo di partecipazione dal basso.

*( Le autrici. Le deputate Simona Suriano, Silvia Benedetti, Yana Chiara Ehm e Doriana Sarli hanno formato la nuova componente parlamentare ManifestA, che nasce dalla collaborazione tra Potere al popolo e Rifondazione Comunista-Sinistra europea, Manifesta-PaP!-PRC-SE.da LEFT 18 Feb. 2022)

 

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