PANDEMIA e VACCINI: “MORATTI, SEI TUTTI NOI !!”

di Franco Di Giangirolamo (da Facebook)
Le dichiarazioni della Moratti in ordine alle PRIORITA’ VACCINALI hanno sollevato una ondata di sacrosanta indignazione!!!! La signora forse pensava che privilegiare l’ambrosiana locomotiva economica d’Italia potesse costituire un vantaggio per tutto il paese, accelerando la ripresa economica innanzitutto laddove questa è più robusta. Se questa proposta, che è del tutto logica nella concezione del mondo della Moratti, non contrastasse con l’umanità e con alcuni valori costituzionali, potrebbe perfino sembrare ragionevole!
Non mi pare che la Signora abbia difeso la sua proposta con determinazione. Eppure di argomenti ne aveva a bizzeffe. Allora lo farò io, seppure non richiesto.
E sosterrò la tesi che lei ha interpretato a meraviglia l’essenza di ciò che tutti noi, volenti o nolenti membri del Nord del Mondo o del Mondo Occidentale (ambedue definizioni assurde ma ormai utilizzate come se si sapesse cosa vogliono dire), siamo realmente.
Restando al tema Vaccini, l’OMS ha dichiarato che il mondo è sull’orlo di un catastrofico fallimento morale”. Perchè? Il 14% della popolazione mondiale (ovvero i 15 paesi più ricchi del mondo) si è accaparrato il 60% delle dosi stimate disponibili per il 2021, lasciando il 40% all’86% del resto della popolazione mondiale; ecco perchè. La versione della discriminazione in salsa ambrosiana non è che una modestissima imitazione dell’esito dell’incontro del 3/4 dicembre dell’OMS.
Non c’è stata una ondata di indignazione nè da destra nè da sinistra per questi “fatti” che ci privilegiano, solo perchè siamo dalla parte giusta del PIL.
Analogamente, dopo chiacchiere inconsistenti, ma roboanti, purtroppo ascoltate anche in Italia, sul “vaccino come bene comune” , sono stati mandati a quel paese le proposte di India e SudAfrica che proponevano di produrre vaccini su licenza dei proprietari dei Brevetti, sospendendo le norme internazionali che ne regolano l’utilizzo. In altre parole sottrarre al dominio del profitto la proprietà intellettuale, per metterli al servizio di quella banalità che si chiama “Priorità della salute globale”.
Anche qui silenzi infiniti più che leopardiani e scarso sdegno anche di tutti coloro che, con qualche forzatur costituzionali, si sbracciano per sostenere che il diritto alla salute viene prima di tutto. Senza nemmeno avere la delicatezza di aggiungere alla parola salute un aggettivo possessivo: la mia o la nostra, sempre nei confini nazionali, o poco più.
Aggiungo, per mettere un poco di veleno nella coda, che questi silenzi sono condivisione oggettiva, purtroppo anche molto inconsapevole, di una visione analoga a quella dell'”America First”, che, applicata al nostro specifico, possiamo chiamare “Eurocentrica”. Una visione che è proprio la Pandemia a suggerirci di modificare il prima possibile se vogliamo allontanare l’ipotesi realistica del Next Big One, assieme alle politiche economiche di rapina e distruzione dell’ambiente, ad uno stile di vita similamericano (ricordate il Vetice della Terra del 92 quando a Rio de Janeiro il Presidente USA disse che l’unica cosa che non si poteva mettere in discussione era lo stile di vita americano – che poi simile al nostro? Nessun presidente dei paesi ricchi gli rispose che proprio quella era la prima cosa da mettere in discussione) e assieme ad una ridiscussione del nostro ruolo nel mondo.
Ecco perchè voglio ringraziare la Moratti. Impanando alla milanese i valori di fondo che ispirano il nostro vivere e pensare eurocentrico, è come se mi avesse suggerito di vergognarmi non solo di lei, ma di tutti noi e mi ha rafforzato nella convinzione che siamo troppo “sazi e disorientati” per poter apprendere senza molta fatica gli insegnamenti della Pandemia e modificare molto della nostra vita quotidiana e moltissimo di quella politica.
Ma, siccome l’ostinazione paga e la lotta pure, direi che non bisogna rassegnarsi a lasciarsi rappresentare dalla Sig.ra Moratti che, col dovuto rispetto, vorrei lasciar andare per la sua strada, che va esattamente in direzione opposta a quella che vorrei percorrere.

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