Luigi Vignali (Direttore Generale Italiani all’estero del MAECI): FARNESINA PER UN VOTO TRASPARENTE E SICURO

Assistere “passo passo” le sedi diplomatico-consolari all’estero, in occasione delle prossime elezioni politiche, un momento “importante nella vita politica del paese, cui partecipano anche gli italiani all’estero”. Così il Direttore generale per gli italiani all’estero, Luigi Vignali, che questa mattina alla Farnesina ha presentato alla stampa il portale per il voto all’estero realizzato dalla Dgit e dalla Direzione generale per l’informatica del Ministero degli Esteri.
Primo obiettivo del Ministero quello di “rendere più ampia possibile la partecipazione degli italiani all’estero al voto”, ha detto Vignali, ricordando che la prossima sarà “l’undicesima consultazione”, cui – tra politiche, europee e referendum – parteciperanno i connazionali.
Un “esercizio complesso”, il voto all’estero, che coinvolge 4.300.000 elettori, 700mila in più rispetto al voto del 2013, con un incremento del 20%, in ragione dell’aumento degli iscritti all’Aire degli ultimi anni.
Dunque, “mai così tanti elettori all’estero”, ha sottolineato Vignali, e “mai così tanti paesi coinvolti”. Ben 177 paesi, 7 in più rispetto alla volta scorsa.
Le elezioni del 4 marzo, inoltre, “saranno le prima politiche in cui voteranno per corrispondenza anche i cittadini temporaneamente all’estero”. Sul loro numero, la Farnesina non ha ancora dati aggiornati, visto che il termine per esercitare l’opzione è scaduto solo il 31 gennaio: nell’attesa delle cifre ufficiali del Viminale, è bene ricordare che nel voto passato – il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 – a farlo sono stati circa 35mila temporaneamente all’estero. Seimila i militari che voteranno anche loro per corrispondenza.
Il portale vuole “assistere passo passo, in ogni fase del voto, la rete diplomatico-consolare, chiamata a gestire questo esercizio. Vogliamo monitorare con loro il processo, gestire le varie fasi, interagire rapidamente con le sedi”, 200 quelle coinvolte tra Ambasciate e Consolati. “Il portale che ha realizzato la Dg Affari Amministrativi e Informatica è dunque un radar, uno strumento che ci consente di assistere le sedi. In poche parole – ha sostenuto Vignali – abbiamo voluto digitalizzare la Legge Tremgalia”.
La parola è passata, quindi, a Sara Castellani, consigliere alla Dg Informatica, che ha illustrato le funzioni del portale.
Attraverso questo strumento, ha spiegato, “le sedi possono interloquire con la Dgit in modo informale e immediato”, attraverso una chat diretta con la Direzione generale. “Inviano richieste di chiarimenti”, ad oggi ben 527, “poi smistate alle persone competenti per materia”. Sul portale vengono registrate queste richieste, con l’aggiornamento in tempo reale su quelle arrivate e quelle in lavorazione.
Altra funzione, lo scadenziario, con l’elenco delle date importanti da qui al 4 marzo, con le scadenze sia di eventi che riguardano la Dgiepm, ma anche le sedi e i connazionali – da informare adeguatamente; la sezione “documenti”, con tutte le informative che le sedi estere “devono conoscere bene perché alla base del loro lavoro”, ma anche con i modelli inviati dal Viminale – come ad esempio il materiale elettorale da inviare alle tipografie – che possono essere scaricati dal portale. Non manca, ovviamente, la normativa elettorale.
E ancora, il nuovo portale ha anche una sezione “Piani di volo”: qui, ha spiegato Castellani, “le sedi ci comunicano il volo aereo con cui invieranno a Roma Fiumicino le schede votate e il loro “piano b”, cioè l’alternativa individuata se il primo volo, per qualsiasi ragione, venisse cancellato. Avremo dunque riunito in un solo posto data e ora di arrivo di tutti i voli, così da poter raccogliere nel modo più semplice e ordinato possibile le schede” che, come noto, saranno scrutinate a Castel Nuovo di Porto.
Una operazione fondamentale, ha tenuto a sottolineare Vignali, “che dà anche conto della complessità del nostro lavoro: i voti arriveranno non solo da Paesi ben collegati con l’Italia”, ha spiegato citando il caso Accra, visibile sul portale, che ha già indicato il volo – via Amsterdam – con cui arriveranno i voti degli italiani in Ghana.
Nel portale, ha ripreso Castellani, anche “i questionari per le sedi: abbiamo chiesto loro se nel loro Paese ci sarà voto per corrispondenza, se è possibile stampare il materiale elettorale, come funziona il sistema di spedizione. Le sedi che non possono stampare il materiale in loco devono indicare la sede limitrofa dove sarà possibile provvedere”.
Ancora vuote – ma si riempiranno via via da qui al 4 marzo – la sezione “statistiche” – che “ad esempio, alla fine raccoglierà informazioni utili sui numeri dei plichi inviati e quelli restituiti” – non saranno “dati ufficiali – ha precisato Castellani – perché quelli li avrà il Viminale, ma cifre utili per le prossime elezioni” – e poi la sezione dedicata ai “verbali di distruzione” perché “al termine dell’esercizio, le sedi dovranno distruggere il materiale non utilizzato e darne notizia, appunto, con dei verbali di distruzione”.
Infine, il portale ha la sezione “domande frequenti”, aggiornata via via che le sedi chiedono chiarimenti e che darà vita alla Faq utili anche per le prossime consultazioni elettorali.
Insomma, un portale che debutta nel 2018, ma che sarà utilizzato e potenziato anche in futuro.
Uno “strumento interattivo”, ha ribadito Vignali, che consente un “monitoraggio costante” delle operazioni che si aggiunge ad altri strumenti attivati dalla Dgit, come ad esempio, ha spiegato Vignali, le video conferenze con le sedi, al momento 10, con i paesi con più elettori. Il tutto “per far funzionare questo processo nel modo più trasparenti e regolare possibile”.
Per farlo, ha detto ancora il Direttore Generale, “abbiamo lanciato anche un pacchetto di misure rafforzate” e cioè “contratti rafforzati con le tipografie e servizi postali, che prevedono penalità molto forti, dovere di riservatezza e segretezza; tracciabilità dei plichi, con la consegna con modalità anche qui “rafforzate” ai soli elettori; la nomina in ogni sede diplomatico-consolare di un responsabile elettorale; la redazione di verbali nei momenti-chiave della procedura, come ad esempio la consegna e la restituzione del materiale dalle tipografie e dai servizi postali”. Inoltre, “abbiamo aggiunto la stampa di un codice a barre sulla busta esterna con i dai dell’elettore”, una novità che “recepisce le buone prassi già adottate in passato in Gran Bretagna e Argentina, e che abbiamo esteso al 75% degli elettori”. Non a tutti, ha chiarito Vignali, “perché in alcuni paesi con pochi elettori, come il Ghana o l’Etiopia per fare un esempio, il rapporto costi-benefici non conviene oppure perché le peculiarità degli aspetti locali non lo consentono. Il codice a barre – ha ribadito – consentirà la spunta dei plichi restituiti, controlleremo in modo capillare i plichi restituiti e la gestione di eventuali duplicati. Avremo una contabilizzazione dei plichi molto rafforzata rispetto al passato. Si tratta – ha sottolineato Vignali – di una innovazione molto importante per la massima regolarità e correttezza del voto. Una innovazione da estendere anche ad altre fasi del ciclo elettorale”.
Al di là del portale, delle videoconferenze e delle innovazioni, ha aggiunto il Direttore generale, “queste elezioni vanno monitorate direttamente. Per questo partirò in “missione elettorale” a Buenos Aires, San Paolo e Londra, cioè le tre città con più elettori: rispettivamente 230 mila a Buenos Aires, 233mila a Londra e 150mila a San Paolo. Parto per verificare di persone come queste innovazioni verranno seguite dalle sedi estere, incontrerò i responsabili delle tipografie e dei servizi postali, oltre ovviamente al personale consolare. Spero di tornare – ha concluso – carico di ottimismo e buone notizie”. (manuela cipollone\aise) 

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