L’ex presidente del Brasile interviene al Labour 20 di Roma. “La modernità è diversa, ma le difficoltà rimangono le stesse del film di Chaplin. Lo sfruttamento della manodopera, la miseria, la fame, i tentativi di reprimere le lotte sindacali della classe operaia”
QUI il link all’intervento di LULA
Dall’alienazione dell’operaio rappresentata da Charlie Chaplin in Tempi Moderni allo sfruttamento dei lavoratori delle piattaforme digitali e la dominazione algoritmica; così Luiz Inácio Lula da Silva riassume la parabola del mondo del lavoro e le trasformazioni che lo hanno attraversato nel corso dell’ultimo secolo. La digitalizzazione dell’economia e le nuove esigenze del mercato hanno modificato profondamente il profilo della forza lavoro: l’immaginario dell’operaio di Charlie Chaplin non è più rappresentativo del proletario moderno, ma parla ancora delle sue battaglie.
In un’economia digitale dai toni distopici dove un’azienda licenzia 150 dipendenti per volere di un algoritmo programmato all’efficienza e dove lo spazio è diventato una meta turistica di lusso per multimilionari, ci sono ancora 800 milioni di persone che vivono sulla soglia della povertà: “La modernità è diversa, ma le difficoltà rimangono le stesse del film di Chaplin. Lo sfruttamento della manodopera, la miseria, la fame, i tentativi di reprimere le lotte sindacali della classe operaia”, spiega Lula.
Una realtà ben diversa da quella raccontata in Tempi Moderni, ma con gli stessi principi di ineguaglianza e sfruttamento. Ecco perché il ruolo dei sindacati è ancora cruciale per combattere la deregolamentazione del mondo del lavoro. È la grande sfida dei sindacati di oggi: “costruire un nuovo movimento sindacale in un’epoca di tentativi di distruzione del sindacalismo”, conclude Lula.
FONTE: https://www.collettiva.it/copertine/internazionale/2021/10/29/video/lula_tempi_moderni_storia_antica_-1599532/
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