La povertà non è un reato: Notiziario della Colonia Libere svizzere

Appello a firmare la lettera al parlamento!

La povertà può colpire tutte e tutti noi. Si può perdere il lavoro, avere un incidente, una malattia oppure diventare poveri a causa di un divorzio. La crisi dovuta al coronavirus ha messo in evidenza come si può diventare precari in breve tempo. Tutti noi abbiamo visto le immagini impressionanti di persone in fila alle mense sociali per ricevere del cibo. Il diritto all’assistenza nei momenti di bisogno è un diritto fondamentale sancito dalla nostra Costituzione e deve essere garantito a tutte le persone!

In Svizzera vivono e lavorano oltre due milioni di persone senza passaporto svizzero, in parte sono nate qui o vi sono arrivate in tenera età. Pagano le imposte e se, senza alcuna colpa, attingono all’assistenza sociale, rischiano di essere espulse dal Paese, anche dopo aver risieduto in Svizzera per molti anni. Dal primo gennaio 2019, l’espulsione è prevista anche per le persone che vivono nel nostro Paese da oltre 15 anni! La paura di essere espulse spinge sempre più persone a rinunciare alla richiesta di aiuti finanziari.

Samira Marti, consigliera nazionale di Basilea Campagna, attraverso una lettera aperta indirizzata ai membri del Consiglio nazionale, chiede che si attuino urgentemente adeguamenti legislativi e lo fa attraverso la presentazione di un’iniziativa parlamentare.

Firma anche tu la lettera aperta per sostenere l’iniziativa di Samira che tra l’altro è appoggiata da numerose organizzazioni della società civile e politica, tra queste vi è anche la Federazione delle Colonie Libere Italiane in Svizzera.

Firma QUI

 


 

Votazioni popolari del 7 marzo 2021

Il 7 marzo 2021 saremo chiamati a votare su tre oggetti federali. Di seguito trovate le posizioni della FCLIS:

NO al divieto di dissimulare il volto!

Questa iniziativa dell’UDC è sproporzionata e discriminatoria e non vuole rafforzare i diritti delle donne, bensì seminare odio e razzismo. Utilizza le donne per diffondere una visione stereotipata dell’Islam. L’iniziativa viola la libertà di religione e la libertà di espressione. In Svizzera sono pochissime le donne musulmane che nascondono il loro volto e, se lo fanno, lo fanno di spontanea volontà perché sono convertite. La legge elvetica consente già di punire chiunque costringa una donna a nascondere il proprio volto. Inserire nella Costituzione una disposizione del genere è inutile e sproporzionato.

NO alla legge sui servizi di identificazione elettronica (e-ID)

Lo Stato e i privati offrono molteplici servizi in forma elettronica. A tal fine è necessario emettere un mezzo di identificazione digitale, rilasciato dallo Stato, che può essere utilizzato come documento d’identità su Internet. Il “passaporto digitale” esiste già in diversi Paesi, in Italia, ad esempio, si chiama SPID (Sistema Pubblico d’Identità Digitale).
Tuttavia, la legge sui servizi di identificazione elettronica, approvata dal parlamento svizzero, delega società private a gestire i nostri dati e a emettere il passaposto digitale. In futuro, quindi, invece che all’Ufficio passaporti, dovremmo rivolgerci a grandi banche, compagnie assicurative o agli uffici postali per richiedere il documento digitale.
Siamo a favore di un’e-ID ma riteniamo che debba essere lo Stato a gestire i nostri dati sensibili e a emettere il passaporto digitale.

NO all’Accordo di libero scambio con l’Indonesia

Gli accordi commerciali della Svizzera non dovrebbero favorire la deforestazione, il lavoro minorile e l’inquinamento dell’ambiente con pesticidi né la violazione dei diritti umani. L’Indonesia è anche tutto questo.
In Indonesia, come pure in Malesia, la coltivazione di olio di palma sta distruggendo vaste aree di foreste tropicali ricche di biodiversità. Le comunità indigene e i contadini locali vengono sfollati dalle monocolture delle aziende coltivatrici di palma da olio di palma.
Inoltre, i criteri di sostenibilità dell’accordo non hanno alcun effetto. Non esistono meccanismi di controllo efficaci e praticamente nessuna sanzione in caso di violazioni.
Infine, l’accordo danneggia anche l’agricoltura elvetica, poiché l’olio di palma a basso costo sta minacciando la produzione svizzera di semi oleosi come l’olio di colza e di girasole.

 


 

Firma la proposta di legge popolare (per l’Italia)

L’Anagrafe Nazionale Antifascista ha lanciato un progetto di legge di iniziativa popolare dal titolo Norme contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a Fascismo e Nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti. Questo il testo della proposta di legge: Da anni assistiamo impassibili al proliferare dell’esposizione ovunque, di simboli che richiamano a fascismo e nazismo, frutto di anni di sottovalutazione del fenomeno del ritorno di queste ideologie che mai come oggi sono pericolose. Il ‘Rapporto Italia 2020′ dell’Eurispes ci dice che dal 2004 ad oggi è aumentato il numero di chi pensa che la Shoah non sia mai avvenuta: erano solo il 2,7% oggi sono il 15,6%, mentre sono in aumento, sebbene in misura meno eclatante, anche coloro che ridimensionano la portata della Shoah dall’11,1% al 16,1%.

Inoltre, secondo l’indagine, riscuote nel campione un “discreto consenso” l’affermazione secondo cui “Mussolini sia stato un grande leader che ha solo commesso qualche sbaglio” (19,8%). Con percentuali di accordo vicine tra loro seguono “gli italiani non sono fascisti ma amano le personalità forti” (14,3%), “siamo un popolo prevalentemente di destra” (14,1%), “molti italiani sono fascisti” (12,8%) e, infine, “ordine e disciplina sono valori molto amati dagli italiani” (12,7%). In compenso secondo la maggioranza degli italiani, recenti episodi di antisemitismo sono casi isolati, che non sono indice di un reale problema di antisemitismo nel nostro Paese (61,7%).

Per meno della metà del campione (47,5%) gli atti di antisemitismo avvenuti anche in Italia sono il segnale di una pericolosa recrudescenza del fenomeno. Per il 37,2%, invece, sono bravate messe in atto per provocazione o per scherzo.Nella scorsa legislatura solo un ramo del Parlamento aveva approvato una proposta di legge che sanzionava coloro che colpiva coloro che propagandavano le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco. Questa proposta di legge riprende quelle finalità e aggiunge alcune ulteriori aggravanti per l’esposizione di simboli fascisti e nazisti nel corso di eventi pubblici.

Qualcosa sta accadendo: i media trasudano da anni di notizie che era giusto considerare allarmanti, vi era e persiste una crescente diffusione di razzismi e di appelli a trovare soluzioni autoritarie. Oggi riteniamo fondamentale che dal basso si riparta per riparlare dei valori della nostra Costituzione e attualizzarli: la Costituzione con la sua XII disposizione transitoria vieta la ricostituzione sotto ogni forma del disciolto partito fascista. È necessario, di fronte all’esposizione, la vendita di oggetti di simboli che si richiamano a quella ideologia, che la normativa non lasci spazi di tolleranza verso chi si cela dietro le libertà democratiche per diffondere attraverso la propaganda, l’esposizione, la vendita di oggetti di nuovi simboli di quel passato tragico. Ripartiamo da una iniziativa popolare dal basso per difendere la nostra Costituzione e i suoi valori.

L’Anagrafe Nazionale Antifascista, ha inviato in Svizzera i moduli per la raccolta delle firme, perché possiamo firmarli anche noi italiani residenti all’estero. Rivolgiti direttamente al Consolato di Zurigo o di Berna se desideri firmare la proposta di legge.

Per ulteriori informazioni visita il sito dell’Anagrafe Nazionale Antifascista.

Questa notizia ci è stata fornita da Maurizio Di Lisa, presidente della Colonia Libera Italiana di Muttenz.


 

Vivere a Zurigo

Il 3 marzo 2021, inizierà online il corso d’integrazione per donne in italiano “Vivere a Zurigo”. Il corso è pensato soprattutto per quelle donne che sono arrivate in Svizzera solo di recente. Inoltre, le partecipanti al corso hanno l’opportunità di fare la conoscenza di altre donne che vivono le loro stesse esperienze e che si trovano nelle stesse loro condizioni.

Chi si trasferisce in una nuova città, deve dapprima orientarsi e trovare la propria strada. Con il trasferimento sorgono molte domande: come posso partecipare attivamente alla vita sociale? Come faccio a trovare un lavoro? Come funziona il sistema scolastico e l’assistenza all’infanzia? Quali sono le regole del buon vicinato? Di quale assicurazione sanitaria ho bisogno? Purtroppo, molte informazioni sono disponibili solo in tedesco.

Ecco perché la città di Zurigo offre alle donne che non comprendono ancora bene il tedesco corsi di integrazione in varie lingue. Nel corso “Vivere a Zurigo” le donne imparano importanti nozioni su argomenti sociali, legali e culturali. Insieme discutono di questioni quotidiane e creano nuovi contatti. Perché è importante essere ben informati fin dall’inizio!

16 moduli, ogni mercoledì mattina, ore 8:45–11:15

Per maggiori informazioni contatta Cristina Büttikofer, responsabile del progetto del Servizio per l’Integrazione della città di Zurigo all’indirizzo cristina.buettikofer@zuerich.ch.

Per iscriverti al corso vai sul sito della città di Zurigo.

 


 

Premio letterario: Donne tra ricordi e futuro, edizione 2020-2021

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il bando della V edizione del Premio Letterario Donne tra ricordi e futuro, destinato a opere inedite in lingua italiana. Il bando si rivolge a donne e uomini che vogliano ripercorrere e raccontare storie di donne sul filo della memoria, legate ai valori, alle tradizioni, alle emozioni passate e ancora presenti.

L’iniziativa si propone di rendere omaggio, attraverso la scrittura e nell’ambito dello sviluppo e diffusione della cultura, anche in campo internazionale, a tutte quelle donne che hanno rincorso un futuro migliore, cercato una propria identità, che ritroviamo ancora viva nel ricordo e nei cuori. Inoltre, è indirizzato a chi desidera conoscere una valle incontaminata, il Casentino: le sue pievi, i castelli, eremi e monasteri, le sue foreste, la cucina, e altri luoghi di questa nostra Italia di pari fascino.

Il Premio si articola nelle seguenti sezioni: Narrativa, Poesia, Cucina in famiglia, Ambiente, Novelle.

Per trovare tutte le informazioni sul bando visita il sito Donne tra ricordi e futuro.

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