La Corte dei conti europea boccia su tutta la linea la TAV Torino-Lione

La Corte dei conti europea boccia su tutta la linea la TAV Torino-Lione

Benefici sovrastimati, previsioni di traffico gonfiate, costi lievitati e ritardi infiniti. L’impietosa relazione della Corte dei conti europea. I 5 stelle rilanciano lo stop. I Notav: un disastro annunciato, c’è tempo per fermarlo

TORINO. Benefici sovrastimati, previsioni di traffico gonfiate, costi lievitati e ritardi infiniti. La Torino-Lione non sarà pronta entro il 2030. Così la Corte dei Conti Ue boccia, nel recente rapporto sui megaprogetti di trasporto europei, il Tav. «Davanti a un documento tanto pesante – commenta a caldo il Movimento No Tav – speriamo che chi in questi anni ha blaterato di “esperti” e di Europa non metta per l’ennesima volta la testa sotto la sabbia. Per fortuna, siamo ancora in tempo per fermare questo disastro annunciato chiamato Tav che per troppo tempo ha drenato soldi pubblici sottraendoli alle reali necessità del Paese, come la recente crisi sanitaria ha dimostrato».
PER QUANTO RIGUARDA i ritardi, solo il Canal Seine Nord Europe – il canale fluviale che coinvolge Francia, Belgio e Paesi Bassi – già indietro di 18 anni, è risultato peggiore nelle valutazioni rispetto al discusso collegamento ferroviario ad alta velocità, in ritardo, secondo le stime più recenti, di 15 anni (doveva essere inaugurato nel 2015). «È probabile che il collegamento Torino-Lione – si legge nelle osservazioni del rapporto che indaga otto progetti – non sarà pronto entro il 2030, come al momento previsto, poiché il termine ultimo attuale per il completamento è il dicembre 2029».

RISPETTO ALLE STIME iniziali l’incremento per il Tav è stato dell’85%: da 5,2 miliardi di euro a 9,6. Un dato che però Telt, il promotore pubblico incaricato di costruire e gestire la tratta trasfrontaliera di 65 chilometri, contesta: «L’aumento dei costi (+ 85%) cui fa riferimento la relazione della Corte dei conti Ue si riferisce a uno studio preliminare effettuato da Alpetunnel, negli anni ’90, che riguardava una galleria di base con una sola canna, anziché le due attuali diventate obbligatorie per le normative di sicurezza. Il costo finale è stato certificato da un soggetto terzo a 8,3 miliardi di euro in valore 2012, convalidato e ratificato dagli Stati e a oggi pienamente confermato».

LA TORINO-LIONE sarebbe, secondo Mario Virano, direttore generale di Telt, «pienamente integrata nel Green Deal, come attore di riequilibrio modale e strumento essenziale di una politica più verde». Una fotografia che non combacia con quella del rapporto della Corte che considera i benefici ambientali sovrastimati: «Nel 2012 il gestore dell’infrastruttura francese ha stimato che la costruzione del collegamento transfrontaliero Torino-Lione, insieme alle relative linee di accesso, avrebbe generato 10 milioni di tonnellate di emissioni di Co2, con un beneficio netto in termini di emissioni a 25 anni dall’inizio dei lavori». Secondo gli esperti consultati dalla Corte «le emissioni di Co2 verranno compensate solo 25 anni dopo l’entrata in servizio dell’infrastruttura».

MALE ANCHE LE PREVISIONI trasportistiche. La più recente stima riferita al 2035 parla di 24 milioni di tonnellate di merci, ossia otto volte l’attuale flusso di traffico. Fallimentari, per la Corte, «le procedure di coinvolgimento dei portatori d’interesse» sfociate in 30 cause intentante da associazioni o privati cittadini che si opponevano ad essa per ragioni ambientali o di procedura.

UNA PAGELLA IMPIETOSA. Il M5s ha colto la palla al balzo: «Cos’altro serve per mettere la parola fine sul Tav? La relazione della Corte dei Conti europea estrinseca, uno dopo l’altro, tutti i limiti dell’opera che il MoVimento bolla da sempre come inutile e costosa», hanno detto i senatori piemontesi Alberto Airola, Susy Matrisciano ed Elisa Pirro. In sintonia con i colleghi alla Camera: «Per noi, da sempre, si tratta di un’opera non prioritaria».

COSÌ NON LA PENSA la deputata di Italia Viva, Silvia Fregolent, secondo cui i ritardi sulla Tav «rallentano la crescita di un’intera nazione». Non vogliono rinunciare al Tav la Lega («L’Italia rischia essere tagliata fuori da corridoi Ue» per Edoardo Rixi) e Forza Italia con l’europarlamentare Massimiliano Salini, che ritiene «discutibile» il rapporto di Bruxelles: «Fermare la Tav sarebbe una follia». Silenti i dem che, però, vengono chiamati in causa dal presidente della commissione cultura M5s, Luigi Gallo: «Ora il Pd spieghi in Parlamento perché vuole una inutile opera che ha 11 anni di ritardi, non pronta prima del 2030».

TRA LE OPERE VALUTATE nel rapporto c’è anche la galleria di base del Brennero, che registra un incremento dei costi del 42% e un ritardo di 12 anni. Caratteristiche che non sono solo italiane, l’Ue – evidenzia il rapporto – ha un problema nel costruire le opere rispettando costi e tempi. Intanto, in Val di Susa, i No Tav, che ieri si sono ritrovati a San Didero, preparano la mobilitazione estiva. Saranno impegnati «in un’opera di monitoraggio e denuncia».

* Fonte: Mauro Ravarino, il manifesto

 


 

La Corte dei Conti europea boccia la Tav: inutile e costosa. Il M5s: “Ripensare l’opera”

 

ROMA – “La relazione della Corte dei Conti europea e’ un forte monito alla Commissione europea e non puo’ essere ignorata. L’analisi conferma tutti i nostri dubbi sul Tav: le tempistiche di consegna non verranno rispettate, le previsioni di traffico sono troppo ottimistiche e avra’ un impatto estremamente negativo per l’ambiente. Le emissioni prodotte per costruire l’opera verranno infatti compensate solo dopo 25 anni. I giudici contabili lussemburghesi infine temono che l’Europa stia cofinanziando una Cattedrale nel deserto che non abbia nessuna utilita’ per cittadini e imprese“. Cosi’ in una nota gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle Tiziana Beghin e Mario Furore.

“La loro analisi inoltre- aggiungo i 5 Stelle- considera il Tav come l’opera infrastrutturale piu’ cara d’Europa a causa dell’incremento dei costi rispetto al progetto iniziale: la piu’ cara e la piu’ inutile, diciamo noi. Nelle scorse settimane abbiamo inviato una lettera alla Commissione Europea per chiedere che i fondi destinati al questo progetto siano destinati all’emergenza Coronavirus. L’accordo alla base del Tav Torino-Lione contiene, infatti, una clausola che ne prevede lo scioglimento in circostanze eccezionali. Quelle circostanze, purtroppo, si sono verificate. La pandemia costringe l’Europa a ripensare alle proprie priorita’: investiamo dunque quei miliardi nella sanita’, nella transizione energetica e in infrastrutture che servano davvero ai cittadini”.

NO TAV: CORTE CONTI UE BOCCIA PROGETTO, COSTOSO, INUTILE E INQUINANTE

È stato pubblicato ieri il rapporto della Corte dei conti europea di valutazione dei mega progetti co-finanziati dalla commissione UE. “Il giudizio della Corte e’ impietoso e demolisce letteralmente il progetto TAV, giudicato al contempo troppo oneroso, dai dubbi benefici in termini economici ed ecologici, basato su previsioni di traffico errate ed insostenibile sul lungo periodo”. Cosi’ il movimento No TAV in una nota.

“Davanti a un documento cosi’ pesante- dicono i No TAV– speriamo che chi in questi anni ha blaterato di ‘esperti’ e di Europa non metta per l’ennesima volta la testa sotto la sabbia. Per fortuna, siamo ancora in tempo per fermare questo disastro annunciato chiamato TAV che per troppo tempo ha drenato soldi pubblici sottraendoli alle reali necessita’ del Paese, come la recente crisi sanitaria ha dimostrato”.

Per il movimento No TAV “procedere con la cantierizzazione annunciata da TELT sarebbe l’ennesima follia”, e annunciano: “L’estate che avanza ci vedra’ mobilitati sul territorio in un’opera di monitoraggio e denuncia, perche’ questa torta del TAV continua a fare gola a troppi, nonostante tutto, ma non di sicuro a chi come noi ha a cuore la salute di chi vive in Valle, la tutela dell’ambiente e l’utilizzo delle risorse pubbliche per cio’ che realmente e’ necessario”.

TELT A CORTE CONTI UE: PRESO COME PARAGONE STUDIO PRELIMINARE ANNI 90

“L’aumento dei costi (+85%) cui fa riferimento la relazione della Corte dei conti europea si riferisce ad un vecchio studio preliminare effettuato da Alpetunnel, negli anni Novanta, prima della decisione di procedere con il progetto selezionato”. TELT-Tunnel Euralpin Lyon Turin sas, risponde cosi’ in una nota alle critiche della Corte dei conti europea relative alla linea ferroviaria ad Alta velocita’ Torino-Lione.

“Quello studio preliminare riguardava una galleria di base con una sola canna, anziche’ le due attuali diventate obbligatorie per le normative di sicurezza- spiega TELT– Da quando il progetto ha preso la configurazione attuale analoga a quella dei tunnel di base del Brennero, del Gottardo e di tutte le gallerie lunghe, i costi sono risultati confermati nel rispetto degli adeguamenti monetari previsti dal CIPE“.

Il costo finale della tratta transfrontaliera “e’ stato certificato da un soggetto terzo (Tractebel /TUC rail), che ha analizzato il progetto di riferimento del 2015”, spiega TELT. “Le conclusioni del rapporto prevedono un costo certificato dell’infrastruttura di 8,3 miliardi di euro in valore 2012– concude la nota- Questo costo e’ stato convalidato e ratificato dagli Stati e ad oggi risulta pienamente confermato”.

TELT A CORTE CONTI UE: GALLERIA ATTUALE RISALE A 800, INEFFICIENTE

“Attualmente l’interscambio di merci tra i due Paesi (Francia e Italia, ndr) ammonta a 80 miliardi di euro e rappresenta 44 milioni di tonnellate all’anno. Queste merci sono trasportate principalmente su strada, il 92% contro l’8% su rotaia. Cio’ e’ dovuto principalmente all’obsolescenza della linea storica, la cui galleria transfrontaliera del 1870 non soddisfa piu’ gli attuali standard di sicurezza ed e’ complessivamente inefficiente, come messo in evidenza dal rapporto della Corte dei conti europea”. TELT-Tunnel Euralpin Lyon Turin sas, risponde cosi’ in una nota alle critiche della Corte dei conti europea relative alla linea ferroviaria ad Alta velocita’ Torino-Lione.

“Le pendenze eccessive e le interruzioni di carico sono un ostacolo per gli operatori economici che favoriscono il trasporto su strada a scapito della ferrovia– prosegue la nota- Nel 2018, oltre 3 milioni di automezzi pesanti hanno attraversato i valichi transalpini”.

VIRANO (TELT) A CORTE CONTI UE: TORINO-LIONE INTEGRATA IN GREEN DEAL UE

La Torino-Lione e’ pienamente integrata nel Green Deal, come attore di riequilibrio modale e strumento essenziale di una politica piu’ verde”. Mario Virano, direttore generale di TELT, la societa’ responsabile dei lavori di realizzazione e della gestione della sezione transfrontaliera del collegamento ferroviario ad Alta velocita’ tra Torino e Lione, lo dice ribattendo alle critiche della Corte dei Conti Ue. “

La costruzione delle nuove infrastrutture, promossa dagli Stati e dall’Unione Europea- si legge in una nota TELT– mira a riequilibrare la quota modale del trasporto merci nelle Alpi, in totale coerenza con le politiche europee a favore di un trasporto piu’ ecologico e competitivo”.

 

FONTE: https://www.dire.it/17-06-2020/474774-la-corte-dei-conti-europea-boccia-la-tav-inutile-e-costosa-il-m5s-ripensare-lopera/

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