Referendum costituzionale: i gruppi esteri di Più Europa dicono NO

BRUXELLES, 4 MARZO —

Il 1° marzo si è tenuto a Bruxelles il primo incontro degli iscritti estero di Più Europa organizzato dai gruppi di Bruxelles, Londra, Amsterdam e Colonia.
Tra i temi all’ordine del giorno, il referendum costituzionale del 29 marzo quando i cittadini italiani saranno chiamati alle urne per confermare o meno la proposta di ridurre i seggi parlamentari di un terzo.

La riforma colpisce pesantemente anche la rappresentanza parlamentare degli italiani all’estero, che passerebbe da 12 a 8 seggi alla Camera e da 6 a 4 al Senato. Mentre un senatore eletto in Italia rappresenterebbe 300.000 abitanti, uno eletto all’estero 1.400.000 iscritti AIRE (oggi: 192.000 contro 800.000); mentre un deputato eletto in Italia rappresenterebbe 150.000 abitanti, uno eletto all’estero 700.000 iscritti AIRE (oggi: 96.000 contro 400.000).

La vittoria del NO al referendum, tuttora grande assente nel dibattito mediatico, impedirebbe dunque che i cittadini paghino un prezzo troppo alto in termini di rappresentanza territoriale, per un risparmio a dir poco esiguo (un caffè all’anno).

I gruppi esteri di Più Europa denunciano la scarsità d’informazione sul referendum per le comunità italiane nel mondo e lanciano una campagna transnazionale sulle modalità di voto e sulle ragioni del NO. La campagna prevede una task force intergruppo per identificare metodi e risorse comuni, nonché eventi dedicati e assemblee aperte nei territori in cui Più Europa opera.

“La riforma proposta è solo un pezzo del puzzle che mira allo svilimento della rappresentanza degli italiani all’estero: dagli ostacoli alla partecipazione, alle consultazioni elettorali, al rinvio indeterminato dell’esame dei progetti di modifica della disciplina del voto all’estero” dichiarano i coordinatori dei gruppi di Più Europa Bruxelles, Londra, Amsterdam e Colonia.

Più Europa, unico partito a esprimersi contro la riforma nell’iter parlamentare, ha lanciato di recente il Comitato “Cominciamo dal NO”, cui aderiscono personalità del mondo accademico e culturale. “Non siamo affatto contrari a una riforma che preveda una riduzione del numero degli eletti per rendere il Parlamento più forte, libero, autorevole. Siamo invece contrari al taglio lineare dei deputati e senatori nel quadro di un sistema bicamerale perfetto per le conseguenze che avrebbe sull’esercizio delle funzioni parlamentari e l’efficienza del sistema democratico”, recita l’appello di Più Europa.

Gli elettori iscritti all’AIRE riceveranno il plico elettorale entro il 15 marzo e potranno votare per il referendum dal 16 al 26 marzo.

 

 

Per i gruppi di Più Europa Bruxelles, Amsterdam, Londra e Colonia:

Anita N. Bernacchia
Responsabile Comunicazione
Gruppo Più Europa Bruxelles “In Europa”

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