SCHIRÒ (PD): PENSIONAMENTO ANTICIPATO CON “OPZIONE DONNA” ANCHE PER LE NOSTRE CONNAZIONALI EMIGRATE

Ritengo utile ricordare che l’Inps ha confermato con un suo recente messaggio la proroga del pensionamento anticipato, cosiddetto “Opzione donna” (che interessa anche le nostre emigrate che possono perfezionare i requisiti richiesti).
La nuova disposizione, introdotta dalla legge di Bilancio per il 2020,  riguarda l’istituto del pensionamento anticipato riservato alle donne ed estende la possibilità di accedere al pensionamento (a condizione che optino per la liquidazione della pensione con le regole di calcolo del sistema contributivo) alle lavoratrici che abbiano maturato i requisiti prescritti entro il 31 dicembre 2019, in luogo del 31 dicembre 2018.
Possono accedere alla pensione anticipata cosiddetta “Opzione donna” le lavoratrici che abbiano maturato, entro il 31 dicembre 2019, un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni (perfezionabile anche con il meccanismo della totalizzazione dei contributi versati nei Paesi di emigrazione con i quali l’Italia abbia stipulato una convenzione bilaterale o multilaterale di sicurezza sociale) ed un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni (per le lavoratrici dipendenti) e a 59 anni (per le lavoratrici autonome).
La disposizione è entrata in vigore a partire dal 1° gennaio 2020. La decorrenza del trattamento pensionistico non può essere comunque anteriore al 2 gennaio 2020, giorno successivo alla data di entrata in vigore della legge di proroga, e comunque, così stabilisce la legge, si consegue trascorsi dodici mesi dalla data di maturazione dei previsti requisiti nel caso in cui il trattamento pensionistico sia liquidato a carico delle forme di previdenza dei lavoratori dipendenti; diciotto mesi dalla data di maturazione dei previsti requisiti, nel caso in cui il trattamento sia liquidato a carico delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi.
Consigliamo quindi alle nostre connazionali in possesso dei requisiti previsti e interessate al pensionamento anticipato, e che abbiano ovviamente lavorato e versato contributi in Italia prima dell’emigrazione, di rivolgersi al patronato di riferimento in modo tale da verificare la convenienza (visto che gli importi della pensione potrebbero essere più bassi rispetto al pensionamento ordinario) del sistema “Opzione donna”.

Visits: 172

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.