INFORMAZIONE REGIONE PIEMONTE E ALTRE COMUNICAZIONI

1 – Informagiovani, la regione mette a bando 30mila euro per il Verbano-Cusio-Ossola
2 – Commenti Disabilitati su la regione mette a bando 11 milioni per le famiglie piemontesi e per incentivare il welfare aziendale
3 – Associazioni straniere, la regione stanzia 135mila euro
4 – Al via in Piemonte il primo forum delle donne africane
5 – Violenza sulle donne, in Piemonte stiamo cercando di recuperare 280 uomini violenti
6 – Gli stranieri? Sono una risorsa e producono UN EURO SU DIECI del nostro PIL
Gli stranieri, visti a volte come un problema, spesso sono una risorsa che vale un euro su dieci del nostro Pil.
7 – UNICEF marcia coi bambini per i diritti, per garantirli lavoriamo a una società aperta e solidale.
8 – Rassegna Stampa dalle provincie Piemontesi 2018

Rassegna stampa dalle province piemontesi 2018

1 – INFORMAGIOVANI, LA REGIONE METTE A BANDO 30MILA EURO PER IL VERBANO-CUSIO-OSSOLA
Pochi Informagiovani nel Verbano-Cusio-Ossola? Per rafforzare quelli esistenti e affinché ne vengano aperti di nuovi, la Regione ha appena messo a bando 30mila euro. L’obiettivo è l’estensione della rete regionale di redazioni funzionali al Portale Piemonte Giovani, che mira ad informare chi ha tra i 15 e 29 anni.
Le redazioni dovranno impegnarsi a comunicare informazioni rivolte ai giovani, notizie utili alla loro partecipazione alla vita e allo sviluppo della comunità territoriale. Dovranno organizzare workshop tematici, secondo le indicazioni della redazione centrale. Gli operatori di queste redazioni dovranno poi partecipare agli incontri di formazione e aggiornamento tenuti dalla redazione centrale.
Al bando potranno partecipare i Comuni singoli o associati della provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Le domande dovranno essere inoltrate entro le 12 del 26/11/2018. Le domande di contributo dovranno essere inoltrate tramite posta elettronica certificata, indicando nell’oggetto “L.R.16/1995. Richiesta finanziamenti per l’estensione della rete regionale di redazioni locali per il Portale Piemonte Giovani”, al seguente indirizzo: famigliaediritti@cert.regione.piemonte.it
http://www.regione.piemonte.it/bandipiemonte/cms/finanziamenti/bando-rivolto-ai-comuni-singoli-o-associati-del-verbano-cusio-ossola-l%E2%80%99accesso-ai

2 – COMMENTI DISABILITATI SU LA REGIONE METTE A BANDO 11 MILIONI PER LE FAMIGLIE PIEMONTESI E PER INCENTIVARE IL WELFARE AZIENDALE
Figli piccoli da accudire, anziani genitori non più autosufficienti e poi il cartellino da timbrare in ufficio o in fabbrica. Le giornate delle donne moderne sono così, cariche di impegni a cui spesso devono sovrintendere da sole. Pensando anche a loro, questa mattina, abbiamo presentato i bandi Wecare. Ben 11 milioni di euro che andranno a sostegno della famiglie. L’acronimo We.ca.re sta per “Welfare cantiere regionale”. Primo ed unico esempio a livello nazionale di strategia integrata, nasce dal lavoro di un tavolo inter-assessorile composto da me, dall’Assessore Augusto Ferrari, per le Politiche Sociali, della Famiglia e della Casa, Giuseppina De Santis, per le Attività produttive, Gianna Pentenero, per l’Istruzione, Lavoro e Formazione Professionale, che oggi hanno illustrato le caratteristiche dei bandi.
Si tratta di un set di diverse misure di sostegno all’innovazione sociale, con l’intento di implementare processi di innovazione nell’ambito della rete dei servizi sociali, migliorare la governance locale, stimolare la collaborazione tra soggetti pubblici, enti del terzo settore ed imprese, sostenere lo sviluppo di progetti di imprenditorialità e il rafforzamento di imprese a vocazione sociale e di welfare aziendale.
Nello specifico quattro i bandi oggi presentati, per un valore complessivo di 10,9 milioni di euro:
“Progetti di innovazione sociale per il terzo settore” (FSE2): il bando è rivolto ad enti del terzo settore per sviluppare servizi di welfare innovativi (che prevedono ad esempio il ricorso alle nuove tecnologie), anche in connessione con le sperimentazioni in corso nei Distretti della Coesione Sociale.
Pubblicato sul BUR l’8 novembre la scadenza è prevista per il 24 dicembre 2018, per uno stanziamento totale di 3.600.000 euro.
“Animazione e comunicazione istituzionale sulla cultura di welfare aziendale” (FSE3): il bando è rivolto a Pubbliche Amministrazioni, volto a realizzare azioni di promozione della cultura del welfare aziendale nei confronti delle imprese piemontesi.
Pubblicato sul BUR a partire dall’08 novembre, la scadenza è prevista l’11 gennaio 2019, per uno stanziamento totale di 300.000 euro.
“Disseminazione e diffusione del welfare aziendale tramite enti aggregatori” (FSE3): il bando è rivolto ad associazioni di categoria, enti bilaterali, ordini professionali, società di mutuo soccorso per la realizzazione di progetti che aiutino le imprese ad adottare piani di welfare aziendale e territoriale.
Il bando sarà pubblicato entro la fine del mese di novembre, nella sezione “Bandi e finanziamenti” del sito della Regione Piemonte:www.regione.piemonte.it/bandipiemonte/cms/ , per uno stanziamento totale di 1.200.000 euro.
“Rafforzamento di attività imprenditoriali che producono effetti socialmente desiderabili”” (FESR): il bando cofinanzia attraverso un fondo rotativo la realizzazione di progetti di innovazione sociale in alcuni ambiti di intervento connessi al benessere dei cittadini:
Linea A: sostegno finanziario a programmi di investimento significativi (almeno 500mila euro) in ambito sanitario e socio-assistenziale proposti da piccole e medie imprese non-profit in forma singola o associata.
Linea B: sostegno a progettualità tra i 30 e i 100 mila euro, proposte da micro e piccole imprese (profit e non-profit) che operano in ambito culturale, educativo, assistenziale, sanitario, formativo e occupazionale prioritariamente a vantaggio di soggetti deboli.
Il bando è stato pubblicato sul BUR il 13 ottobre 2018, le domande si possono presentare dal 15 ottobre fino ad esaurimento delle risorse disponibili, per un totale di fondi stanziati di 5.000.000 euro.
Inoltre è stata istituita una gara relativa all’ “Azione di accompagnamento”” (FSE):essa prevede l’individuazione di un soggetto di supporto agli ambiti territoriali per la realizzazione delle sperimentazioni e la formazione del personale.
Pubblicata sul BUR a partire dal 31 ottobre, il termine per il ricevimento delle offerte è il 12 dicembre 2018, per un totale di fondi stanziati di 800.000 euro.

3 – ASSOCIAZIONI STRANIERE, LA REGIONE STANZIA 135MILA EURO
A sostegno delle associazioni straniere e miste sono in arrivo nuovi finanziamenti. Abbiamo messo a bando un primo stanziamento di 135mila euro che dovrà essere utilizzato da queste realtà per la diffusione di ogni informazione utile al positivo inserimento degli stranieri nella società italiana: a partire dai diritti e doveri, fino alle possibilità di un possibile reinserimento nel Paese di origine.
In Piemonte oggi risiedono circa 423.506 cittadini e cittadine di origine straniera. Di questi 213.913 non sono comunitari, secondo i dati Istat dello scorso gennaio. Proprio per garantire un processo di inclusione ed evitare situazioni di conflitto per via di diverse culture, sempre alle associazioni è chiesto di portare avanti iniziative che favoriscano la conoscenza della loro tradizioni, espressioni sociali, religiose. Attraverso questi momenti i cittadini stranieri potranno spiegare anche le cause dei fenomeni migratori e fare un lavoro di prevenzione in grado di evitare le discriminazioni razziali o la xenofobia.
Tutto questo fa parte di un progetto più ampio. Stiamo lavorando con i Centri di servizi al volontariato e con altre organizzazioni, all’interno di un progetto finanziato sul Fondo Asilo Migrazione Integrazione, per far in modo che siano loro i protagonisti e che gestiscano in prima persona la loro inclusione. Il nostro vuole essere un accompagnamento delle associazioni, che è stato preceduto dalla loro mappatura, affinché possano partecipare in maniera autonoma alla costruzione di una società interetnica. La nostra ambizione è anche quella di raggiungere quei cittadini e cittadine, con i quali difficilmente le istituzioni difficilmente entrano in contatto.
Il contributo regionale per ciascun progetto sarà compreso tra i mille euro e i 10mila e non potrà essere superiore al 50% del preventivo della proposta presentata. A breve il bando sarà pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione.

4 – AL VIA IN PIEMONTE IL PRIMO FORUM DELLE DONNE AFRICANE
Si è tenuto oggi, a Torino, il Forum regionale delle donne africane in Piemonte. L’obiettivo era approfondire la questione dell’immigrazione e dell’integrazione. In questo primo incontro si è costituito un coordinamento di associazioni femminili africane per dare voce a chi risiede ormai da tempo in Piemonte e in Italia affinché elabori proposte utili a migliorare i rapporti con gli italiani e contribuire alla costruzione di una società multietnica.
Durante la mattinata è stato ricordato che in Piemonte oggi ci sono 102.577 immigrati di provenienza africana, il 21,3% dei cittadini stranieri presenti nell’intera regione. I Paesi da cui si registrano le maggiori provenienze sono: Marocco, Nigeria, Egitto, Senegal, Tunisia. Le donne africane in Piemonte sono 43.698, il 42,6% dei cittadini stranieri provenienti dall’Africa. Una percentuale confermata anche per Torino dove le donne africane sono 20.981, il 42,6%.
Il ruolo delle donne nel processo di inclusione dei migranti è da sempre fondamentale. Crediamo con forza nell’importanza del loro coinvolgimento, della presa di coscienza di questo ruolo, e soprattutto di un loro protagonismo, talvolta inedito o comunque non sufficientemente noto. Molte di loro sono impegnate nel sociale, sono imprenditrici. Si danno da fare per promuovere le rispettive culture. Le donne dell’Africa subsahriana, ad esempio, stanno facendo un gran lavoro, offrendo servizi a chi può vivere la doppia discriminazione di essere donna e nera, e facendo conoscere la loro cultura anche tramite il cibo.
L’esigenza del Forum nasce nel 2017 dall’incontro di alcune donne africane della diaspora e protagoniste del ciclo di incontri sulla storia dell’Africa e sulla condizione femminile africana, organizzato dall’Associazione torinese “Donne per la Difesa della Società Civile”. Già in altri paesi europei, quali la Francia e il Belgio, le associazioni di donne africane riescono da molti anni a coordinarsi e a perseguire questi intenti. Un’esperienza, quella estera, di cui ha parleto la camerunese Fleur Nana Mengue, in rappresentanza della francese OFAD, Federazione di associazioni e imprese gestite da donne africane che vivono al di fuori del loro continente.
L’incontro è stato moderato dalla giornalista di La Repubblica, Sara Strippoli, ed è stato sostenuto dalla nostra Regione e dal Gruppo Abele, e dalle rappresentanti di associazioni femminili africane, dell’associazione “Donne per la difesa della Società Civile”, del “Centro Piemontese di Studi Africani”, del “Centro Interculturale di Torino”.

5 – VIOLENZA SULLE DONNE, IN PIEMONTE STIAMO CERCANDO DI RECUPERARE 280 UOMINI VIOLENTI
La Regione Piemonte vuole recuperare gli uomini che odiano le donne. Circa 280 in Piemonte quelli presi in carico dagli operatori che si occupano del fenomeno. Dopo la creazione, qualche mese fa, di una task force per rieducare gli autori di violenza, adesso c’è però da correggere il tiro: ci sono metodi da condividere e risultati da misurare. Ieri durante il convegno ‘Interventi per gli autori di violenza’ tenutosi a Palazzo Lascaris, ha annunciato la firma di un protocollo che rafforzerà l’azione degli operatori e delle operatrici, in collegamento con i Centri Antiviolenza e le istituzioni carcerarie, per consolidare il sistema e renderlo più efficace, così come previsto dalla legge regionale 4/2016 pensata proprio per prevenire e contrastare alla violenza di genere.

Fino a oggi sul territorio sono stati coinvolti in programmi di rieducazione alcune centinaia di persone. Nel carcere di Torino sono 60 i detenuti con condanna definitiva a sfondo sessuale che beneficiano di un programma ad hoc. Nel carcere di Vercelli sono ben 45. A Biella sono 15. Fuori dal carcere, invece, le otto associazioni che compongono la task force (Cerchio degli uomini, Consorzio socio-assistenziale cuneese, Spam – Paviol, Consorzio socio-assistenziale Ossola, Medea, Gruppo Abele, Elios Coop e Punto a capo), hanno oggi in carico circa 162 persone. Di queste, sette su dieci sono italiane. E in 7 casi su dieci si tratta di mariti o conviventi delle vittime.
L’obiettivo è uno: cercare di rendere questi uomini non più un pericolo per le donne che hanno maltrattato. Quando escono dal carcere, spesso, vanno a cercare di nuovo le proprie vittime. E quando sono a piede libero diventano stalker, minacciano, o in qualche modo si accaniscono, nei modi più violenti, contro le compagne che li hanno lasciati. Noi vogliamo cercare di impedire che continuino su questa strada. Vogliamo che le donne possano sentirsi più sicure.
La Regione continua a portare avanti anche progetti innovativi come l’allontanamento degli uomini dalla casa che condividono con la compagna. A Verbania, il Consorzio socio-assistenziale Ossola ha una convenzione con la parrocchia e mette a disposizione, di un uomo allontanato dalla propria famiglia, un posto letto in emergenza temporanea. Ci piacerebbe estendere questa esperienza a tutto il Piemonte. Il problema principale sono le risorse. Servirebbe un sostegno dal dipartimento pari opportunità per predisporre risorse specifiche a favore di quegli operatori che affrontano questo tipo di rieducazione.

6 – GLI STRANIERI? SONO UNA RISORSA E PRODUCONO UN EURO SU DIECI DEL NOSTRO PIL
Gli stranieri, visti a volte come un problema, spesso sono una risorsa che vale un euro su dieci del nostro Pil. L’ho ricordato oggi durante la presentazione degli esiti del Piano Integrato per l’inserimento lavorativo e l’integrazione sociale dei migranti. Gli stranieri residenti in Piemonte sono poco più di 400 mila, il 9,7% della popolazione. Il numero di coloro che ha un impiego ha conosciuto nell’ultimo decennio un progressivo aumento, passando dai 112.000 addetti stimati nel 2005 ai 202.000 del 2017 (+90.000 unità). Nello stesso periodo l’occupazione dei cittadini italiani si è ridotta di circa 83.000 addetti, dalle 1.701.000 unità del 2005 alle attuali 1.617.000. Il peso dei cittadini stranieri sul totale degli occupati è quindi salito dal 6,2% all’11%, restando comunque largamente minoritario, in linea con l’incidenza dei residenti non italiani sul totale della popolazione. Nel 2017, inoltre, il 65% degli stranieri risulta occupato nel terziario (con una prevalenza del lavoro domestico), il 30% in quello secondario (il 10% in edilizia) e il 4% in agricoltura. Sempre nel 2017, il tasso di disoccupazione della popolazione straniera risulta pari al 17,4%, contro l’8% degli italiani. Gli stranieri rappresentano inoltre il 23% dei disoccupati e il 28% di coloro che, pur essendo occupati, sono in cerca di lavoro.
Sono alcuni dei dati, elaborati dall’osservatorio regionale del mercato del lavoro e presentati durante il seminario “Quale autonomia dopo i percorsi di accoglienza?”, organizzato dalla Regione e dall’Ires Piemonte, in collaborazione con Agenzia Piemonte Lavoro e Anpal Servizi. L’appuntamento è stato l’occasione per presentare gli esiti del Piano Integrato per l’inserimento lavorativo e l’integrazione sociale dei migranti, finanziato dal Fondo Politiche Migratorie sulla base dall’accordo di programma tra il Ministero del Lavoro e la Regione Piemonte.
Dopo la presentazione del quadro statistico sulla presenza straniera nella nostra regione, abbiamo illustrato i risultati dell’indagine realizzata da Ires Piemonte sull’inserimento socio lavorativo di richiedenti asilo e titolari di protezione umanitaria. Quelli presenti nel sistema di accoglienza piemontese (Centri di accoglienza straordinaria e Sprar) al 30/10/2018 sono 11.988 (Dati del Servizio Centrale SPRAR). A causa del Decreto Sicurezza sarà più difficile riuscire a portare a termine percorsi di inclusione delle persone migranti. Il sistema dei centri di accoglienza Sprar sarà di fatto smantellato, con il rischio che si creino grandi concentrazioni di persone nei Cas (Centri di Accoglienza Straordinaria). Tutto ciò renderà più complicato il lavoro di accompagnamento che oggi consente ai migranti di inserirsi in una comunità e di avere più possibilità di stringere relazioni fino a trovare anche occupazione. Come Regione abbiamo messo in campo tanti progetti a sostegno della loro autonomia, uno tra i tanti è Petrarca per l’educazione civico-linguistica, Vesta, Verso Servizi Territoriali Accoglienti, e in ultimo anche l’azione di rafforzamento dell’associazionismo straniero. In questi anni, abbiamo soprattutto quasi raddoppiato il numero di posti disponibili negli Sprar, grazie alla disponibilità di un numero sempre maggiore di comuni. E sono tante le storie di persone che adesso hanno messo radici in Italia, dopo essere passate da questi centri. Ora siamo molto preoccupati, anche per il futuro del sistema per l’inclusione dei minori stranieri non accompagnati, che qui in Piemonte abbiamo costruito con grande fatica. Non dimentichiamo che i costi della mancata integrazione superano quelli degli investimenti in politiche d’integrazione, come ci ricorda la Commissione Europea.
Nel corso del seminario è stato inoltre lanciato il nuovo portale dell’Osservatorio sull’immigrazione e il diritto d’asilo in Piemonte, gestito da Ires (www.piemonteimmigrazione.it), con dati, analisi, materiali informativi e servizi sul tema dell’immigrazione in Piemonte e la guida pratica per chi vive, studia e lavora in Italia, curata da Asgi, che contiene informazioni su ingresso, soggiorno e permanenza dei cittadini stranieri in Italia, cittadinanza, diritto alla salute, contratti di lavoro, prestazioni sociali, diritto allo studio, minori stranieri non accompagnati, tratta e protezione internazionale.

7 – UNICEF MARCIA COI BAMBINI PER I DIRITTI, PER GARANTIRLI LAVORIAMO A UNA SOCIETÀ APERTA E SOLIDALE.
Il piazzale sotto il Palazzo della Regione questa mattina si è riempito di bambini e bambine. Alcune centinaia hanno marciato per le vie del centro, insieme a Unicef, per i propri diritti e perché gli stessi siano riconosciuti a tutti i piccoli del mondo. Li ho incontrati, mi hanno consegnato la convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e hanno chiesto alla Regione di impegnarsi a garantire loro un futuro migliore.
È quello che stiamo cercando di fare. Non è un compito semplice. Stiamo lavorando affinché i nostri bimbi possano vivere in una società più aperta, più solidale, dove i diritti delle minoranze siano garantiti. Penso alle nostre leggi regionali contro le discriminazioni di sesso, etnia, religione, e contro la violenza sulle donne che stanno dando buoni frutti. Abbiamo approvato la Carta dei diritti della bambina. Tanto lavoro c’è ancora da fare. Ma lo sguardo carico di fiducia di questi piccoli è per noi di stimolo per andare avanti.

8 – RASSEGNA STAMPA A Dalle provincie Piemontesi 2018, http://www.monicacerutti.com/rassegna-stampa/rassegna-stampa-dalle-province-piemontesi-2018/

RASSEGNA 2018

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