Michele Schiavone, sui lavori dell’ultimo Comitato di Presidenza del Cgie

Michele Schiavone

Voto all’estero e non solo. Termite nel pomeriggio di mercoledì 28 marzo alla Farnesina i lavori del primo Comitato di Presidenza del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, convocato dal segretario generale Michele Schiavone per calendarizzare gli impegni del Consiglio da qui alla prima plenaria del 2018, che dovrebbe tenersi l’ultima settimana di giugno.
Nella prima delle tre giornate di lavoro, il Cdp ha ospitato il sottosegretario agli esteri uscente Vincenzo Amendola e il Direttore generale per gli italiani all’estero Luigi Vignali. Invitati anche i 18 parlamentari eletti all’estero. Hanno risposto all’invito Garavini, Giacobbe, Carè, Schirò e Ungaro del Pd, Fantetti e Alderisi di Forza Italia.
Di quanto discusso finora Schiavone ha parlato con la stampa oggi (28-3 ndr) alla Farnesina.
Primo tema all’ordine del giorno, il voto all’estero. “Per noi è un tema prioritario”, ha esordito il segretario generale, che prima ha sottolineato il dato sulla partecipazione – ancorché non definitivo – dei connazionali per poi stigmatizzare il fatto che a tre settimane dal voto non si abbiano dati, appunto definitivi.
“Il voto per corrispondenza è l’unico strumento spendibile per la partecipazione al voto degli italiani nel mondo”, ha sottolineato Schiavone. “Sia in Italia che all’estero ci sono state delle novità: qui il tagliando antifrode, all’estero un controllo rafforzato sulla tracciabilità voto”. Per Schiavone e il Cgie “le polemiche di stampa e tv italiane” sulla regolarità del voto “sono in parte pretestuose. Secondo me c’è stato un eccesso di zelo nella ricerca di presunti “casi” per alimentare le polemiche su un voto che per noi è indispensabile per garantire il principio di cittadinanza”. Certo, nessuno nega la “necessità di migliorare questa partecipazione con elementi di novità come il codice a barre, il controllo dell’invio e del ritorno dei plichi che quest’anno è stato iper sorvegliato, nella speranza di fare progressi utilizzando le nuove tecnologie. Abbiamo apprezzato il lavoro del Maeci sulla responsabilizzazione rispetto alle procedure di voto, e dell’impegno del Dg Vignali, che si è recato personalmente in tre sedi all’estero per verificarle”.
Quanto allo spoglio “è sicuramente da migliorare perché non è possibile che a 20 giorni dal voto non si abbiano dati definitivi”, tenendo poi conto che “i ricorsi alle corti d’appello non saranno giudicati in tempi brevi”.
Nonostante questo, i nuovi eletti all’estero sono stati proclamati e sono entrati in Parlamento. “Ci sono tante novità, facce nuove che rappresentano una italianità nuova, di giovani cresciuti all’estero di seconda e terza generazione”, ha detto in proposito Schiavone, “e ci sono tra gli eletti anche italiani residenti in Italia”.
Alcuni di loro, come detto, hanno portato il loro saluto al Comitato di Presidenza. Così come ha fatto il sottosegretario Amendola: con lui, ci spiega Schiavone, “abbiamo discusso sul lavoro fatto negli ultimi due anni, da cui abbiamo un lascito interessante. Sia il Cgie che, più in generale, la politica per gli italiani all’estero ha avuto uno slancio nuovo, caratterizzato sia dall’aumento delle risorse ma anche dall’attenzione del Governo, che speriamo possa continuare”.
L’obiettivo del Cgie è quindi quello di “consolidare le risorse a disposizione di questo organismo in modo che possa esercitare il suo ruolo”. Così come è importante che “la promozione della lingua italiana all’estero abbia risorse adeguate, come per altro stabiliste il decreto 64 della Buona Scuola”. Con Amendola, riporta Schiavone, si è anche parlato di Brexit e Venezuela.
Ora, riconosciuto “l’impegno personale di Amendola e della Farnesina guidata prima da Gentiloni e poi da Alfano”, con un’attenzione “che ci ha visti di nuovo protagonisti”, ora il Cgie è chiamato a “ragionare sul lavoro da programmare”, a cominciare da “quattro progetti in campo”. E cioè la conferenza Stato regioni province autonome – Cgie, la conferenza dei giovani italiani all’estero, convegno e conferenza sulle donne in emigrazione.
Per la conferenza permanente Stato Regioni Province Autonome – Cgie, spiega Schiavone, “è stato costituito un tavolo di lavoro chiamato a puntualizzare i temi di discussione da trasmettere ad un tavolo tecnico che li elaborerà per calendarizzare la conferenza, le cui decisioni – sottolinea – dovranno essere monitorate e seguite negli anni a seguire dal nuovo governo”.
Poi, il Cgie si adopererà per “convocare un convegno entro l’anno sulle donne italiane in emigrazione, così da attivare il percorso che porterà ad una conferenza. Stessa cosa per i giovani in mobilità: qui si tratta di coinvolgere almeno 200 giovani provenienti da tutto il mondo per farli incontrare con i giovani italiani così da promuovere insieme un’idea che permetta a chi lascia l’Italia di avere orientamenti precisi rispetto all’ignoto che si va ad affrontare”. Questa conferenza – su cui la settima Commissione del Cgie lavora da tempo – dovrebbe tenersi a Palermo, ma, spiega ancora Schiavone, occorrono delle certezze, sia sulla copertura finanziaria che sulla modalità di partecipazione, che possono essere discusse solo con l’insediamento di un nuovo governo e, quindi, di un nuovo Ministro degli esteri.
In più, il Consiglio generale dovrà tenere conto delle iniziative della Direzione Generale Sistema Paese, che oltre alla settimana della cultura italiana nel mondo, della cucina e del design, quest’anno ha in calendario anche quelle dedicate al Cinema e allo Sport.
Il Cdp ha anche esaminato gli ordini del giorno sui più diversi argomenti approvati dalla Plenaria di novembre e discusso sul ruolo sulle attività della rete consolare “soprattutto per quanto riguarda i servizi ai connazionali” da implementare con più personale e più risorse, ma anche con più tecnologia, “strada maestra da seguire per creare più opportunità nell’erogazione dei servizi”.
Quanto alla riforma di Comites e Cgie approvata dalla assemblea plenaria “il nostro primo compito sarà quello di consegnare l’articolato al nuovo Governo così da arrivare alla sua approvazione prima possibile”.
Il Comitato di presidenza ha anche fatto il punto sulla tassa di cittadinanza e sulla attività del Gruppo di lavoro avviato con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali per favorire la formazione e l’informazione sulle diverse realtà estere rivolta ai giovani italiani che vogliono – o sono costretti a – partire.
Un’attività, spiega Schiavone, che dovrebbe attuarsi attraverso una sorta di sportello di consulenza, a livello regionale, con la collaborazione dell’Unione europea. Ciò per preparare il meglio possibile i giovani ad un percorso migratorio che non è mai facile e indolore. Un fronte, ricorda Schiavone, “che negli ultimi anni ha visto in prima fila anche i Comites”, molto attivi nell’informare i cosiddetti “nuovi arrivati”.
Sempre con il Ministero del Lavoro il Cgie ha discusso anche di frontalieri e di nuovi insospettabili – almeno fino a qualche tempo fa – pendolarismi che vedono, ad esempio, italiani impiegati dal lunedì al giovedì in Romania.
Infine, il Cgie intende “rilanciare il suo sito e la pagina facebook: vogliamo potenziare e dare continuità alla comunicazione e alla informazione. Pensiamo di coinvolgere anche le agenzie specializzate, dando loro lo spazio per diffondere le proprie notizie, a beneficio non solo dei consiglieri, ma di tutti i connazionali interessati. Pensiamo, insomma, ad una informazione che circoli con più continuità così da raggiungere non solo gli addetti ai lavori, ma anche chi oggi polemizza sulla stessa esistenza degli organismi di rappresentanza degli italiani all’estero”.
Tutti temi, conclude Schiavone, che “nei prossimi mesi saranno discussi dalle tre commissioni continentali per arrivare alla prima plenaria del 2018, da convocare molto probabilmente nell’ultima settimana di giugno”. Per allora l’Italia avrà un nuovo Governo. Speriamo.

 

FONTE: (m.cipollone\aise) 

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