FRANCISCO NARDELLI (USEI): SALVAGUARDARE LA RAPPRESENTANZA

“Sono convinto che l’approccio giusto per ottenere azioni che promuovano la partecipazione attiva degli italiani all’estero alla vita politica Italiana, e per far sì che quest’ultima abbia una valida ricaduta sulla nostra collettività all’estero, passi da un vero sistema di rappresentanza nel quale i parlamentari eletti nella nostra circoscrizione abbiano un ruolo speciale”. Così Francisco Fabian Nardelli, candidato al Senato nella lista dell’USEI in Sud America alle elezioni politiche 2018. Già consigliere del Cgie, vicesegretario per l’America Meridionale fino al 2015, Nardelli ribadisce l’importanza di avere diversi livelli di rappresentanza per i connazionali all’estero.
“Il primo livello di rappresentanza – argomenta – viene svolto dalla cittadinanza organizzata, che trova nel volontariato uno dei contesti più favorevoli, promuovendo il ruolo delle associazioni, simbolo indiscusso dell’italianità sul territorio, e che hanno garantito una presenza capillare e un punto di riferimento per chi ha voluto mantenere vive nelle nostre realtà la propria identità e le proprie radici italiane”.
“Il secondo livello, certamente istituzionale, – aggiunge Nardelli – lo costituiscono i Comites, istituiti dalla legge italiana sin dal 1985, che rappresentano uno strumento di dialogo tra le nostre collettività e le autorità Consolari Italiane. I Comites hanno svolto un ruolo importante sorreggendo il funzionamento delle nostre collettività e la loro interazione con le autorità locali, nonostante il governo italiano abbia negato loro, il dovuto riconoscimento. All’estero i Comites agiscono come ente di diritto privato, si tratta di organismi di volontariato che ricevono un esiguo contributo dall’Italia”.
Il terzo livello, continua il candidato, “viene costituito dal CGIE, che è l’organismo di rappresentanza degli italiani fuori dall’Italia, presso il governo, il parlamento, le regioni e tutte le istituzioni che esercitano politiche oppure azioni che abbiano ricadute sulla vita dei connazionali. Questo organismo che è stato importantissimo nell’ottenimento di politiche concrete a favore degli italiani all’estero, tra quelli il voto e la possibilità di eleggere parlamentari nella circoscrizione estero. Il governo Italiano contribuisce soltanto attraverso un modico contributo alle spese di viaggio, segreteria, ecc”.
Infine, gli eletti all’estero, al “quarto livello” del sistema di rappresentanza: 18 parlamentari – 12 deputati e 6 senatori – “voce degli italiani all’estero” in Camera e Senato. “Sarebbe importante sottolineare che si tratta di senatori e deputati a pieno titolo, eletti in questa particolare circoscrizione, in base alla costituzione italiana. Rappresentano tutto il popolo italiano e non solo agli italiani che risiedono fuori dal bel paese. Il loro contributo – aggiunge Nardelli – è senza dubbio quello di apportare da un’altra prospettiva al dibattito politico italiano”.
Nardelli, quindi, ricorda che “nell’ultimo decennio il sistema di rappresentanza è stato assediato da una classe politica miope e da una burocrazia ostile, alla quale le nostre istituzioni non facevano di certo comodo. Purtroppo dobbiamo denunciare che le diverse manovre svolte contro questo sistema sono state giustificate soprattutto facendo appello al risparmio. Un Grande Paese come l’Italia non può risparmiare sulla democrazia dei diritti dei suoi cittadini. Perciò denunciamo questa situazione palese e chiediamo il ripristino delle risorse previste dalle leggi istituite dal Comites come quelle del CGIE per garantire il loro normale e dovuto funzionamento e la revisione dei decreti legislativi che li hanno ridotti e portati ad un punto di stallo, in particolare quello che ha modificato il CGIE riducendolo significativamente nel numero dei componenti e riunioni che limita certamente la sua capacità d’azione”.
D’altra parte, per Nardelli è anche “importantissimo riprendere il dibattito politico per la revisione della Costituzione e della forma di organizzazione di governo che adotterà l’Italia per affrontare le sfide attuali e quelle future, richiamando l’attenzione sul fatto che non inserire gli italiani all’estero in questo dibattito sarebbe un errore palese, già che sarebbe proprio attraverso questo nuovo ordinamento ed organizzazione che potrebbe far diventare realtà ciò che ci viene detto da sempre, e cioè che siamo una vera e propria risorsa per l’Italia”.
Da candidato, quindi, Nardelli assicura il suo “impegno, in prima persona, a promuovere la partecipazione degli italiani all’estero in questo dibattito a livello territoriale, istituzionale, e principalmente parlamentare, visto che sono convinto oggi più che mai che in questo mondo globalizzato gli italiani all’estero se sollecitati dall’Italia dimostreranno di essere una vera risorsa, pronti a collaborare con la terra d’origine per portare pace e ricchezza per l’Italia e verso i paesi dove sono residenti da diversi anni”.
Un dibattito che, sottolinea Nardelli, dovrebbe includere anche “gli italiani che oggi stanno trasferendo all’estero le loro famiglie, per cercare migliori opportunità di sviluppo”. Se eletto, conclude, “metterò a disposizione degli spazi idonei affinché questa partecipazione avvenga in modo sinergico e proficuo con tutte le realtà e le istituzioni degli italiani all’estero e, in particolare, nella circoscrizione America Meridionale”.

 

FONTE: Aise

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