
Il discorso di Tajani a giustificazione del Decreto di modifica della cittadinanza jure sanguinis di venerdì scorso è davvero sorprendente; la ragione effettiva della modifica non ha a che fare gli argomenti usato dal ministro, quanto piuttosto dalle difficoltà incontrate dai piccoli comuni che si vedono gravati dal lavoro di trascrizione degli atti di riconoscimento della cittadinanza; quelli del Veneto soprattutto. Poi c’è il problema dei consolati, da due decenni ampiamente sotto organico; insomma, c’è un problema di mancanza di soldi a cui non si sa e non si può, viste le disastrate finanze nazionali e i vincoli di spesa, porre soluzione. Forse lo si farà col Re-Arm Europe…
E’ comunque incredibile ascoltare dalla voce del Ministro (degli Esteri) i dati sull’aumento della presenza italiana all’estero attribuiti al recupero di cittadinanze dall’America Latina. Tajani ignora totalmente la ripartenza della nuova emigrazione a colpi di 200/300 mila persone all’anno; come ignora totalmente la storia e le caratteristiche identitarie dell’emigrazione italiana, in particolare di quella brasiliana che da sempre, soprattutto nel sud del grande paese sudamericano, continuano a sentirsi italiani, a parlare dialetti italiani misti al portoghese, a produrre italiano e all’italiana in tanti settori economici.
Basterebbe guardare la cartina geografica su Google iniziando dal Rio Grande do Sul e contare le decine di città più o meno grandi che si chiamano Nova Padova, Nova Trento, Garibaldi, ecc. ecc.
Allo stesso tempo, le modifiche alla legge che vengono annunciate, fanno intravvedere un meccanismo di incentivazione all’immigrazione dai paesi dell’America Latina, a tempo limitato (2 o 3 anni di presenza per ottenere la cittadinanza più un altro anno per concludere la procedura), immaginando forse di poter disporre di lavoro giovanile a tempo limitato e con qualche caratteristica di maggiore disponibilità ad accettare contratti e condizioni di lavoro diciamo non ottimali (visto che se no la cittadinanza per presenza sul territorio gli sfugge) e magari anche da contrapporre alla pelle nera dei migranti dall’Africa.
Insomma, una sperimentazione nuova e originale di segmentazione dei flussi immigratori in cui rientreranno quelli che proprio ci tengono ad avere il passaporto italiano, oltre ad una minima parte che si potrà permettere di fare il turista per qualche anno nel Bel Paese.
All’insegna della “vera” italianità che caratterizza i valori della compagine di governo. Ma forse non solo quella.
Intanto però in Brasile si è scatenato il putiferio e si annuncia una mobilitazione degli oriundi che non ha precedenti, da quanto è possibile cogliere dalla proliferazione di messaggi, interviste, prese di posizione e proteste che stanno invadendo i social. Ne riportiamo alcuni qui di seguito.
Come segnaliamo due petizioni su change.org che nell’arco di due giorni ha quasi raggiunto le 50mila firme:
– NO AI LIMITI AL RICONOSCIMENTO DELLA CITTADINANZA ITALIANA DEI DISCENDENTI
– Ripudio al D.L. TAJANI 28/03/25
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1) Meloni da Jure Sanguinis a presidente Argentina.
2) Tajani và in Brasile e propone legge non retroattiva.
3) Codice Civile Italiano, considera
parenti in linea retta sino al 6 grado.
4 ) Presidente del Tribunale di Venezia chiede giudici , non li mandano in aiuto ma li mandano in
Albania al centro rifugiati.
5) Guardiamo quanti milioni di euro ha speso il governo per espellere gli africani in
Alb ania e non funziona.
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centri migranti albania
Codice Civile gradi di parentela
Art 74
Art 75
Art.76
Art . 77