CGIE: La discussione nella prima giornata di Plenaria dopo l’insediamento del comitato di presidenza

ROMA – Sono stati nominati i membri delle otto nuove Commissioni tematiche del CGIE; prima, però, nell’Assemblea Plenaria hanno avuto luogo vari interventi da parte di un rappresentante per ciascuna delle precedenti Commissioni della passata consiliatura. La sessione è stata introdotta e moderata dal neo Vice Segretario Generale per l’America Latina, Mariano Gazzola. Giangi Cretti (quale Presidente della precedente Commissione Prima – Informazione e Comunicazione) ha fatto partire la sua riflessione dal punto in cui si è interrotta la passata consiliatura. Per prima cosa Cretti ha invitato i presenti a riflettere su una nuova funzionalità del sito del CGIE. “L’idea è rendere il più efficace possibile la comunicazione utilizzando tutti gli strumenti a disposizione”, ha esordito Cretti che si è poi soffermato sui contributi per la stampa all’estero erogati dal Dipartimento per Editoria della Presidenza del Consiglio. “Da lì dipendono i contributi pubblici per le testate italiane all’estero; tuttavia la riflessione da fare – ha spiegato Cretti – riguarda qui il ruolo dell’informazione on line, visto che i contributi alle testate digitali sono ancora legati alle uscite cartacee”, ha sottolineato Cretti non dimenticando la sempre attuale questione del segnale Rai. Maria Imburgia (in rappresentanza della Commissione Seconda – Sicurezza e Tutela Sociale) ha ricordato l’impegno profuso soprattutto durante il difficile periodo della pandemia che ha prodotto un lavoro portato avanti con incontri online (dettati ovviamente dall’emergenza sanitaria in corso che limitava gli incontri in presenza). Imburgia ha posto all’attenzione dei presenti la necessaria continuazione di “un confronto pragmatico, costruttivo e proficuo coinvolgendo le istituzioni”, emerso nel corso degli incontri tenuti con INPS e INAIL per la tutela dei connazionali all’estero dal punto di vista sia sociale che assistenziale. Giuseppe Rauseo (in rappresentanza della Commissione Terza – Diritti Civili) ha ricordato il lavoro sul tema della cittadinanza italiana. Sempre per la passata Terza Commissione è intervenuto anche Vincenzo Arcobelli, ricordando la questione della modifica al regolamento interno del CGIE. La bozza venne presentata e sottoposta a votazione nel 2021, dopo un lavoro di circa due anni, ma ancora sarebbe tutto fermo. Roger Nesti (in rappresentanza della Commissione Quarta – Lingua e Cultura) ha ricordato la riforma legata alla Circolare 13, regolatrice dei corsi di lingua e cultura italiana all’estero. Pur in presenza di un confronto a suo tempo positivo, Nesti ha rilevato come le modifiche alla circolare abbiano prodotto “difficoltà per diversi enti promotori”. Nesti ha quindi invitato a riallacciare i nodi lasciati sciolti riflettendo su quali siano i punti da migliorare per fare in modo che si garantisca un buon servizio alle comunità italiane all’estero; un ultimo riferimento è andato alla questione dei cosiddetti “Piani Paese”, che non avrebbero ancora trovato una reale applicazione. Nello Gargiulo (in rappresentanza della Commissione Quinta – Promozione del Sistema Paese) ha invitato a comprendere cosa voglia dire davvero “Sistema Italia” nel quale dovrebbero trovare spazio adeguato tanto le comunità all’estero quanto lo stesso CGIE. Giuseppe Stabile (in rappresentanza della Commissione Sesta – Conferenza Stato-Regioni-PA-Cgie) ha rilevato come tale commissione abbia “il compito di delineare le linee programmatiche per la realizzazione delle politiche di Governo, Parlamento e Regioni in favore delle comunità all’estero”. Stabile ha ricordato che nel corso della passata consiliatura è stata posta in essere un’attività di acquisizione della documentazione, la quale è stata poi analizzata, approfondita, catalogata e digitalizzata in una biblioteca telematica. “Dobbiamo continuare in quel solco”, ha dichiarato Stabile convinto della necessità di raggiungere “tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati, aggiornandoli” ma anche della necessaria dotazione delle Consulte regionali da parte di ogni Regione. Maria Chiara Prodi (in rappresentanza della Commissione Settima – Nuova Emigrazione) ha ricordato alcuni dei risultati ottenuti dalla sua Commissione sottolineando un progetto che è stato fondamentale come il Seminario di Palermo, che ha consentito al Cgie di colmare un gap rispetto alle sue future leve. “Ha funzionato bene anche per alcune caratteristiche tecniche: perfetta parità di genere e una rappresentanza dei vari territori e del governo”, ha spiegato Prodi elogiando quindi il lavoro svolto dalla sua Commissione. A seguire sono stati ufficializzati i membri delle Commissioni tematiche del CGIE che hanno visto la costituzione di una nuova Commissione, l’Ottava dedicata a Innovazione e Digitalizzazione. Ecco i nomi, Commissione Prima: Cretti, Dotolo, Ferretti, Lamorte, Lorusso, Merlo e Remigi. Commissione Seconda: Imburgia, Lodetti, Medda, Morello, Prodi e Rossi. Commissione Terza: Arcobelli, Boccaletti, Carmignani, Ciavaglia, Mangione, Petruzziello e Taddone. Commissione Quarta: Campanale, Conte, Gargiulo, Gazzola, Nesti, Papandrea e Tabone. Commissione Quinta: Canepa, D’Angelo – Dussich, Fialà, Putton, Raimondo, Romagnoli, Sorce, Spadafora e Zaccarini. Commissione Sesta: Billè, Borghese, Caratelli, Cenini, Cutolo, De Bona, Inchingoli, Mariani, Paglialunga, Pinto, Rauseo, Stabile e Vecchi. Commissione Settima: Alciati, Bracciali, Guerrieri, Di Trolio, Pagliara, Scigliano e Tallarico. Commissione Ottava: Errico, Iachini, Picciani, Ricciardi, Romanello e Schiavone.

 

La terza giornata di lavorio del nuovo CGIE si è apera con gli interventi della Senatrice Stefania Craxi (presidente della Commissione Esteri- Difesa del Senato ) e del Sottosegretarioagli Esteri Giorgio Silli, alla presenza naturalmente del Direttore Generale per gli Italiani all’Estero del Maeci, Luigi Maria Vignali, e del riconfermato Segretario Generale del Cgie, Michele Schiavone. Dopo i ringraziamenti al Cgie  per l’invito, la senatrice Craxi è andata subito al nocciolo di un tema che sta a cuore di tutti gli italiani all’estero: il riconoscimento di un dato di fatto, ossia che “la storia dell’Italia è stata per lunghi tratti una storia di emigrazione di persone che hanno voluto così garantire una speranza e un futuro ai propri figli. Craxi ha quindi menzionato il contributo offerto dalle nostre comunità all’estero anche alla crescita culturale, economica e politica delle società che li hanno ospitati ad ogni latitudine del pianeta. “Oggi le condizioni dell’emigrazione sono cambiate benché sia ancora alto il numero dei connazionali che lasciano il nostro Paese per necessità e non per scelta”, ha aggiunto Craxi citando poi il Presidente Mattarella riguardo la necessità di aprire una riflessione sulle cause di questo fenomeno e sui correttivi che l’Italia dovrebbe porre in essere per offrire ai suoi cittadini la possibilità tanto di rientrare quanto di restare senza dover partire. “I circa sei milioni di connazionali all’estero rappresentano una ricchezza per il nostro Paese”, ha sottolineato la Senatrice invitando all’ascolto dei connazionali all’estero per capirne esperienze e realtà tanto diverse che ne hanno comunque fatto dei veri e propri “ambasciatori e interpreti tanto dei punti di forza quanto delle fragilità del Paese”. Affinché questo ascolto possa funzionare, Craxi ha auspicato “un’azione sinergica e strutturata della pluralità di attori coinvolti, finalizzata a rafforzare le azioni di governo”. La senatrice ha concluso il suo intervento dando la piena disponibilità della Commissione Esteri – Difesa del Senato ad ospitare audizioni inerenti il mondo degli italiani all’estero e del Cgie. Su questo argomento è intervento il Consigliere Giuseppe Stabile (Spagna) che ha espresso soddisfazione per le parole di Craxi che hanno dimostrato ancora una volta “la sensibilità del governo nei confronti delle tematiche degli italiani all’estero”. Stabile ha però lamentato un aspetto legato alla scorsa legislatura laddove, nonostante le numerose audizioni del Cgie in Commissione Esteri, c’era comunque una componente di senatori che sosteneva la necessità di conoscere il mondo degli italiani all’estero. Stabile ha poi espresso rammarico per la definizione di “ventunesima regione” rispetto al mondo degli italiani all’estero perché questo “significherebbe ghettizzare tale tematica riducendola ai soli dodici parlamentati della circoscrizione estero quando invece essa riguarda tutto il parlamento: se aumentano i residenti all’estero il problema è di tutta l’Italia”, ha evidenziato Stabile. Nello Gargiulo (Cile) ha invitato ad alimentare l’operosità che ha sempre contraddistinto la presenza italiana nel mondo, assicurando al contempo quella reciprocità che consenta la crescita anche del rapporto con le comunità all’estero. Massimo Romagnoli (Belgio) ha incalzato sul concetto degli italiani all’estero quale valore aggiunto chiedendosi però che a tale verità di principio corrisponda ai cosiddetti “piani alti” della politica “una conoscenza dei tanti sacrifici che i connazionali all’estero vivono quotidianamente nelle Ambasciate e nei Consolati per rinnovare semplicemente un passaporto o una carta d’identità. Filippo Ciavaglia (CGIL) si è detto orgogliosamente “figlio di immigrati” facente oggi parte del Ccgie. Per il consigliere di nomina governativa le parole di Stefania Craxi vanno viste come “un’opportunità da non disperdere”. Gianluigi Ferretti (UGL) ha invece posto all’attenzione dei presenti una questione di tipo inter-generazionale legato all’età media dei consiglieri del Cgie e auspicando un maggiore coinvolgimento per le problematiche attinenti i tanti giovani che emigrano. Per Ferretti insomma è necessaria una riforma radicale del Consiglio Generale. E’ stata poi la volta del Sottosegretario Silli che si è soffermato sulle questioni pocanzi sollevate circa il bisogno per il Cgie di porre in essere una seria riflessione su sé stesso. “È giusto lavorare insieme affinché si possano recepire le vostre proposte”, ha rilevato Silli invitando i presenti al superamento delle cosiddette opposte fazioni, trattandosi per l’appunto di interessi comuni sui quali riflettere di comune accordo. “Da parte del governo c’è la consapevolezza del fatto che i servizi consolari siano da rafforzare, per quanto non si tratti di un problema legato ai nostri diplomatici, che sono tra i migliori al mondo”, ha aggiunto Silli precisando che il problema andrebbe trovato altrove ossia nei bilanci a disposizione e nelle conseguenti priorità di scelta dal punto di vista politico. Il Sottosegretario ha tenuto a sottolineare come l’ultimo bilancio, quello appunto del governo Meloni, sia riuscito in extremis a dirottare alcuni fondi proprio sul potenziamento dei servizi consolari. “Serve però uno spirito collaborativo”, ha concluso Silli menzionando l’approccio di larga intesa tenuto dallo stesso Ministro Tajani con la convocazione di tutti i parlamentari eletti all’estero.

 

La prima seduta pomeridiana dell’Assemblea Plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero è stata aperta dal Sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli che ha illustrato la relazione del Governo Le comunità degli italiani all’estero – ha esordito Silli – sono un prezioso tratto distintivo della storia italiana e hanno un ruolo strategico. Voi consiglieri assumete la vostra carica in una complessa fase dove il PNRR funge da motore di sviluppo. Tale cambiamento coinvolge anche il sistema di rappresentanza degli espatriati. L’obiettivo è consolidare i legami tra comunità nel mondo e istituzioni rafforzando il ruolo degli organi di rappresentanza: ciò appare sempre più necessario a fronte del numero crescente di connazionali trasferitisi all’estero in cerca di lavoro. Un fenomeno che interessa, accanto a ricercatori, scienziati addetti al settore finanziario anche giovani connazionali che espatriano senza precise sicurezze del posto di lavoro. I nuovi emigranti giungono all’estero con molte difficoltà tra cui la scarsa conoscenza della lingua locale insufficiente conoscenza del mercato del lavoro del paese”.  Silli, ha poi evidenziato come non sia sempre agevole seguire questa nuova emigrazione dato che molti cittadini non sono iscritti all’AIRE, e per questo è richiesto un costante raccordo con gli organi di rappresentanza, tra cui in particolare i Comites per fornire una rete di appoggio ai connazionali fuori l’Italia.  “Abbiamo chiesto – ha continuato il Sottosegretario dopo aver sottolineato l’importante lavoro svolto dai Comitati – il rafforzamento dei capitoli di spesa per i Comites e per il Cgie, sia in assestamento che nella prossima legge di bilancio, per predisporre progetti che rispondano alle mutevoli esigenze delle comunità italiane all’estero e contribuiscano ad approfondire la collaborazione con la rete estera”. Per Silli, un aspetto di primaria importanza è favorire l’aumento della rappresentatività degli italiani all’estero, lavorando al disegno di legge per l’introduzione del voto elettronico, eventualmente da affiancare al voto per posta, e la semplificazione di alcune procedure.  Il Sottosegretario ha inoltre sottolineato come la Farnesina e la rete diplomatica consolare segua con attenzione le situazioni problematiche degli italiani che vivono in paesi che stanno vivendo un periodo di crisi. I Sottosegretario si è quindi soffermato sulla crisi dall’Ucraina e sul sostegno dato agli italiani che hanno deciso di rimanere nel Paese che sta subendo l’aggressione russa con oltre 9000 civili morti . Un sostegno sia di tipo logistico, come materiali in caso di emergenza, sia di tipo comunicativo con informazioni in tempo reale sulle condizioni di sicurezza e guida con indicazioni pratiche in caso di bombardamento. Silli ha anche ricordato come anche in Perù- che ha vissuto una grave crisi per il Covid-19 e, a seguire, anche sollevazioni della popolazione con aumento della violenza all’interno del paese che ha  coinvolto anche connazionali-  l’Ambasciata sia rimasta operativa, erogando servizi e lavorando per voli di ritorno. Senza dimenticare il Sud Africa dove , sempre per la crisi pandemica, si sono rafforzati i servizi assistenziali soprattutto per le categorie più svantaggiate. “Accanto a questa tipologia di interventi, – ha continuato Silli – va segnalato l’incessante lavoro per migliorare costantemente l’erogazione di servizi… L’utilizzo dei servizi elettronici da parte dell’utenza – ha aggiunto – consentono importanti risparmi sulla spesa pubblica…Un grande passo avanti in questo senso riguarda il rilascio carta d’identità elettronica”. Il Sottosegretario ha inoltre posto in evidenza l’esigenza sia di facilitare il processo di digitalizzazione dei servizi anche attraverso nuovi fondi , incoraggiando i cittadini a dotarsi di identità digitali e SPID, sia promuovere il dialogo con l’associazionismo italiano all’estero intercettando, anche attraverso i nuovi mezzi di comunicazione come i social, le giovani associazioni. Segnalato in proposto anche il censimento delle associazioni italiane all’estero promosso dalla Farnesina. Silli ha poi parlato del rafforzamento dell’organico consolare e del potenziamento degli Istituti Italiani di Cultura. Il Sottosegretario ha chiuso il suo intervento approfondendo il tema del Turismo delle Radici. “Con questo progetto che vogliamo portare avanti insieme – ha spiegato Silli – intendiamo ampliare l’immagine  degli italiani nel mondo, che non sono solo ambasciatori del made in Italy, ma rappresentano tramite e promotori per investimenti. In questo progetto sono ovviamente coinvolte le Regioni e gli enti locali, con particolare riguardo ai piccoli comuni i quali potranno facilitare il reperimento di informazioni da inserire nella piattaforma dedicata ai viaggiatori delle radici e offrire supporto nell’organizzazione dell’offerta turistica. Per questo – ha concluso – bisogna contribuire alla sensibilizzazione delle comunità locali”.

 

 

FONTE: Alessio Mirtini/Inform

 

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