Macron vuole un invito al vertice dei BRICS? L’idea è coraggiosa e innovativa: (l’Editoriale del Global Times di Pechino)

Foto: Wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Emmanuel_Macron#/media/File:Emmanuel_Macron_2022.png)

Secondo quanto riportato dai media francesi, il Presidente francese Emmanuel Macron avrebbe chiesto al Presidente sudafricano Cyril Ramaphosa di essere invitato al vertice dei BRICS in programma ad agosto. La notizia non è stata ancora confermata dall’Eliseo e il portavoce del presidente sudafricano ha dichiarato di non essere a conoscenza della richiesta di Macron. Mosca ha chiesto a Parigi di fornire una spiegazione: Vogliono stabilire ancora una volta un qualche tipo di contatto per mostrare l’attività di Parigi, oppure si tratta di una sorta di cavallo di Troia? La notizia ha suscitato una notevole attenzione, ma gli atteggiamenti delle varie parti in causa sono diversi. I media francesi hanno commentato: “È una cosa un po’ folle e senza precedenti”. In ogni caso, considerando l’attuale panorama internazionale, si tratta di un’idea audace e innovativa.

Considerare questa idea audace o addirittura “folle” è stata la reazione iniziale di molte persone quando hanno appreso la notizia. Vale la pena di approfondire il perché di questo atteggiamento. Ciò indica che le persone hanno assunto inconsciamente la divisione tra Nord e Sud e quella tra Est e Ovest come uno stato normale, al punto che anche un pensiero che possa rompere queste norme e schemi mentali appare piuttosto sorprendente.

D’altra parte, però, questa idea sembra ragionevole. La Francia è un grande Paese europeo che si è reso conto in anticipo dei cambiamenti storici che si stanno verificando nel panorama globale. Lo stesso Macron ha fatto dichiarazioni sorprendenti in diverse occasioni, dimostrando un certo livello di autonomia separato da Washington. Questi fattori fanno pensare che non sarebbe particolarmente strano se Macron partecipasse al vertice dei BRICS. Il fatto stesso che queste notizie emergano in Francia e non in altri Paesi la dice lunga.

I Paesi membri dei BRICS sono tutte economie emergenti che rappresentano gli interessi dei Paesi in via di sviluppo nella comunità internazionale. In quanto Paese sviluppato, è possibile che la Francia partecipi al Vertice dei BRICS? Che tipo di reazione chimica genererebbe la partecipazione della Francia? A prescindere da altri fattori specifici e intricati, nel contesto della crescente divisione tra Nord e Sud, Est e Ovest, e dell’intensificarsi dei confronti sul campo, è necessario che qualcuno trascenda le barriere ideologiche e geopolitiche e si liberi da vincoli mentali e concettuali. Questo potrebbe potenzialmente portare a effetti positivi inaspettati.

Macron ha sottolineato che l’Europa dovrebbe perseguire una “autonomia strategica” e la Francia ha anche una tradizione di diplomazia indipendente. Se la Francia riuscirà davvero a fungere da ponte tra i diversi schieramenti nelle divisioni e spaccature del mondo, sicuramente farà risaltare il suo status internazionale e creerà risultati storici. Macron ha chiaramente queste ambizioni e sta facendo questi tentativi e sforzi. Lo apprezziamo e lo rispettiamo, e siamo disposti a comprendere con benevolenza il rilascio da parte della Francia di informazioni sul desiderio di Macron di partecipare al vertice dei BRICS.

Tuttavia, ad essere sinceri, le preoccupazioni di Mosca non sono superflue. La Francia dovrebbe anche essere consapevole di quanto sia profonda la frattura tra Paesi occidentali e non occidentali e quanto sia sottile la fiducia reciproca. Soprattutto lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina e il contenimento e la reprimenda della Cina da parte degli Stati Uniti hanno creato una pressione sempre maggiore per costringere i Paesi a “schierarsi”. È molto difficile (in questo contesto, ndt) per la Francia ottenere un’autentica autonomia strategica e una diplomazia indipendente.

Dopo la visita di Macron in Cina ad aprile, egli ha esortato l’Europa a sviluppare una maggiore autonomia strategica, provocando una polemica simile a uno tsunami in Europa e negli Stati Uniti. Se poche parole hanno portato a una situazione del genere, è prevedibile che le resistenze incontrate saranno molto forti se si agisce (di conseguenza, ndt). È inevitabile che ci si chieda fino a che punto la Francia possa agire secondo la propria volontà o se debba ancora conformarsi alle forti opinioni di Washington. I Paesi BRICS devono considerare la notizia della richiesta di Macron in modo completo e attento.

Una cosa è certa: Questa vicenda ha dimostrato l’enorme influenza del meccanismo di cooperazione dei BRICS. “BRICS+” aderisce al principio del multilateralismo, attirando decine di economie emergenti e Paesi in via di sviluppo a partecipare al processo di cooperazione, che coincide con il nuovo multilateralismo sostenuto da Francia ed Europa. Il “BRICS+” può aprirsi ai Paesi sviluppati come la Francia, grazie alla sua enorme influenza nei Paesi in via di sviluppo? Si tratta di una domanda interessante, che l’organizzazione BRICS potrebbe prendere in seria considerazione alla luce di questa notizia. Tuttavia, deve essere pragmatica, non formalistica, e non lasciare che il perseguimento di questa forma influisca sulla cooperazione pragmatica del meccanismo BRICS stesso.

Diverso da un circolo ristretto come il Gruppo dei Sette (G7), il meccanismo dei BRICS esiste come piattaforma emergente per la governance globale. Aderisce all’apertura, all’inclusione, alla cooperazione e ai risultati vantaggiosi per tutti e crea un partenariato di sviluppo globale unito, equo, equilibrato e inclusivo. Purché si presentino con uguaglianza e buona volontà e vogliano sinceramente promuovere la cooperazione e lo sviluppo, i Paesi BRICS accolgono con favore la partecipazione di altre entità alla cooperazione allo sviluppo globale, tra cui non solo la Francia, ma anche gli Stati Uniti.

 

FONTE: https://www.globaltimes.cn/page/202306/1292607.shtml – (14/06/2023)

Traduzione: cambiailmondo.org

 

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