Domani è la giornata internazionale dedicata alle vittime dell’immigrazione

di Ugo Melchionda

Domani è la giornata internazionale dedicata alle vittime dell’immigrazione che una parte di questo paese celebra in memoria di tante sventurate e sventurati che hanno perso la vita semplicemente il 3/10/2013 in uno dei peggiori naufragi del Mediterraneo perché colpevoli di cercare un futuro per sé o propri figli e coniugi.

Spesso solo un futuro, non un futuro migliore, non condizioni di vita degne della civiltà del terzo millennio. No spesso solo la mera alternativa alla morte per inedia o per disastri climatici o per persecuzioni religiose, etniche, di genere o politiche.

Una parte soltanto del nostro Paese celebra questa giornata perché essa è “divisiva”: una parte propone di risolvere il problema affondando i barconi dei “clandestini” o instaurando un blocco navale che impedisca loro di avvicinarsi al suolo del bel paese dove il si risuona, una parte infine, affidandosi ai meccanismi del patto sulle migrazioni elaborato dalla Commissione Europea che prevede diverse misure inaccettabili su cui mi/ci sono/siamo già soffermato nei mesi passati, ritiene che i migranti debbano presentare le loro domande di protezione fuori dai confini nazionali.

Queste tre parti del paese, unite tra loro. come l’antica Gallia oggi costituiscono un unico blocco che ha la maggioranza legale del Parlamento.

Ma probabilmente non rappresenta la maggioranza del Paese, dove ong, chiese, terzo settore ricordano il significato del 3 ottobre e lo possono collegare alla memoria della nostra emigrazione, passata e presente, dei vecchi e dei giovani “cervelli in fuga”, alle tematiche della pace, ora che il conflitto nucleare conseguente all’invasione dell’Ucraina sembra essere sempre più spesso minacciato o addirittura evocato e infine alla tematica ambientale che già provoca e sempre più provocherà espulsione di popolazioni al cui confronto i milioni di profughi ucraini sembreranno un rivolo a confronto di un grande fiume…

Una rete piccola, senza potere come Grei250, come la nostra, non ha molti spazi di agibilità in questa situazione. Ma, se possibile, adoperiamoci per ricordare la giornata di domani, partecipiamo alle iniziative laddove si realizzeranno, chiediamo che la giornata internazionale del 3 ottobre in memoria delle vittime della migrazione sia celebrata degnamente, come il 1 maggio, l’8 marzo e non attaccata, vilipesa o semplicemente dimenticata da chi si appresta a governare il nostro Paese.

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