Elezioni Politiche 2022/Voto all’estero: Mariza Bafile, candidata alla Camera nella ripartizione Europa

Italo-venezuelana è nata a Caracas il 19/12/1953. È giornalista, scrittrice e sceneggiatrice. Laureata in Scienze Politiche nell’Università La Sapienza di Roma, ha poi studiato cinema nell’istituzione culturale venezuelana CONAC e drammaturgia nell’Universidad Central de Venezuela, cattedra diretta dal riconosciuto drammaturgo Rodolfo Santana.

Come giornalista ha iniziato a lavorare nel giornale La Voce d’Italia fondato dal padre Gaetano nel 1950. La Voce d’Italia è stato l’unico giornale etnico ad ottenere il Premio Nacional de Periodismo in Venezuela. Alcuni reportage di Gaetano Bafile sono materia di studio nella facoltà di giornalismo dell’Universidad Central de Venezuela che lo ha anche insignito con la Laurea Honoris Causa. Una delle sue inchieste più importanti riguardante la “scomparsa” di sette siciliani durante la dittatura di Pérez Jiménez è stata commentata dal Premio Nobel Gabriel García Márquez nel libro Quando ero un giornalista felice e sconosciuto. Basato su questa vicenda Gaetano Bafile ha scritto il libro Inchiesta a Caracas pubblicato da Sellerio Editore.

Mariza Bafile ha collaborato con Rai International producendo video per i programmi Italiani/Italianos e Radici. Ha collaborato anche con i giornali L’Unità, Limes e il Corriere della Sera in Italia e con Tal Cual e il Papel Literario di El Nacional, in Venezuela.

Il CNEL l’ha invitata a dettare una conferenza sulle donne italiane in Venezuela nel corso del Congresso Internazionale delle Donne emigrate e immigrate. Nel 1999 ha rappresentato le donne abruzzesi del Venezuela nel Primo Congresso delle Donne Abruzzesi nel Mondo.

È stata Presidente del Patronato Inca del Venezuela facendosi promotrice di numerose attività rivolte agli immigrati e ai connazionali in difficoltà.

Nel 2006 è stata eletta alla Camera dei deputati in rappresentanza degli italiani della circoscrizione America Meridionale e designata Segretario di Presidenza. Ha presieduto la Commissione Esaminatrice del Premio Ilaria Alpi e Maria Grazia Cutuli. Tra gli interventi più importanti da sottolineare quello a favore di un assegno di solidarietà per gli italiani anziani bisognosi residenti all’estero.

Nel 2008 è stata candidata alle elezioni regionali in Abruzzo nella lista del centro-sinistra.

Nel 2014, a New York, ha fondato, insieme a Flavia Romani, la rivista online ViceVersa Magazine diretta alla comunità di lingua spagnola residente negli Stati Uniti e in particolare a New York, che ha contato sulla collaborazione di più di 400 scrittori, giornalisti, artisti, fotografi e illustratori latinoamericani e spagnoli che vivono in diverse parti del mondo.Ha anche avviato una piccola redazione de La Voce d’Italia a New York. Attualmente è direttrice editoriale di ViceVersa Magazine e Vicedirettrice del quotidiano La Voce d’Italia.

Ha organizzato insieme a Flavia Romani e in collaborazione con l’Università The Cooper Union di New York, tre incontri internazionali su Satira Politica con invitati provenienti dall’America Latina e dalla Spagna.

Al primo sono stati invitati vignettisti perseguitati nei rispettivi paesi per la loro satira.

Il secondo è stato dedicato alle donne che realizzano satira politica e il terzo alla novella grafica.

Il team di ViceVersa Magazine, in collaborazione con The New Work Project, ha poi organizzato incontri con artistilatinoamericani che vivono a New York e sono attivisti in difesa dei diritti degli immigrati, delle donne e della comunità LGBTQI+.

Nel 2021 ha creato e scritto il podcast originale di Spotify Neoyorquinos, realizzato insieme a Flavia Romani, Carol Colmenares e Mariela Pérez-Pérez. È basato su alcune sue interviste pubblicate su ViceVersa Magazine, nelle quali alcuni artisti latinoamericani raccontano la “loro” New York.

Nel 2022 il team di Neoyorquinos è stato contrattato da Spotify per affiancare tre progetti selezionati da Sound Up 2021, nella produzione del rispettivo podcast pilota. Mariza Bafile è stata la responsabile della supervisione delle sceneggiature.

Ha pubblicato i libri: Passaporto Verde/Pasaporte verde (EditorialMultistampa), compendio di reportage scritti dal padre e curati e commentati da lei; i romanzi Notturno (Edizioni Studio 12, 2009)e Memorias de la inconformidad (Sudaquia, 2017) scritto insieme al drammaturgo Enrique Bravo, e i racconti Anche i tordi emigrano, pubblicato nel volume della prima edizione del “Premio Pietro Conti, Scrivere le migrazioni”e Vidas Paralelas pubblicato nell’ antologia “Hacedoras”(EditorialCómplice).

Ha tradotto dallo spagnolo all’italiano, il libro Acuérdate del escorpión/ Ricordati lo scorpione (Giuliano Ladolfi Editore 2016), dello scrittore peruviano-nordamericano Isaac Goldemberg, il cui romanzo La vida a plazos de don Jacobo Lerner, fu inserito, nel 1995, tra i 25 migliori romanzi peruviani di tutti i tempi e nel 2001 fu selezionato dallo Yiddish Book Center degli Stati Uniti come uno dei 100 libri della letteratura ebrea più importanti, a livello mondiale, degli ultimi 150 anni.

Come sceneggiatrice ha ottenuto il Premio Internacional de la Paz per la sceneggiatura del cortometraggio Rebeldes sin edad e ha scritto la sceneggiatura del film TerraNova coproduzione italiano-venezuelana-belga, diretto da Calogero Salvo nel cui cast figurano anche gli attori Antonio Banderas, Marisa Laurito, Patrick Baucheau, Massimo Bonetti e Mimí Lazo.

Attualmente vive a Madrid, città in cui La Voce d’Italia ha stabilito la sua sede legale e la redazione centrale, pur mantenendo redazioni a Caracas e a New York.

È stata eletta Segretaria del Circolo Sandro Pertinidel Partito Democratico (PD) di Madrid e attualmente ricopre la carica.


Elezioni 2022

La ricchezza umana è il mio centro. Per i diritti, le donne e i giovani

Sono Mariza Bafile. Candidata alla Camera dei Deputati per il Partito Democratico e sono cosciente dell’eccezionale importanza di queste elezioni per l’Italia e per l’Europa. Sono in gioco diritti che diamo per scontati e per i quali milioni di persone hanno lottato in passato.

L’emigrazione e la mobilità italiane all’estero sono fenomeni sociali e politici di primo piano, che meritano maggiore consapevolezza da parte del nostro Paese.

Il Partito Democratico si propone di migliorare la vita dei nostri connazionali e coinvolgere tutte e tutti nel rilancio del nostro sistema-Paese, con una visione globale di diritti, servizi e opportunità. Ogni voto conta, ogni voto è rappresentanza, ogni singolo voto fa la differenza

Ecco il mio programma e le mie mete

Prendermi cura delle Donne

Tutti gli indicatori mostrano che la violenza di genere è in continua crescita e non ne sono esente anche le italiane all’estero.

Lavorerò fortemente per avviare una serie di iniziative legislative volte a sostenere i centri antiviolenza italiani e per promuovere la creazione di una rete che metta in comunicazione quelli di tutta l’Europa.

Ciò permetterebbe garantire adeguato appoggio anche alle connazionali residenti in un altro paese e ai loro figli.

Mi batterò affinché alle donne vittime di violenza all’estero sia possibile avere accesso all’RDC soprattutto se hanno minori a carico.

Considero estremamente necessario mettere i Consolati in condizione di dare sostegno, soprattutto nell’elaborazione dei documenti, per evitare che i padri violenti possano togliere i figli alle mamme e per offrire assistenza legale e psicologica alle donne soprattutto nei paesi o nelle città in cui non ci sono centri antiviolenza.

Sarà mia cura battermi per assicurare un sostengo agli orfani di femminicidi anche quando non risiedono in Italia.

Agirò per aiutare le donne anche in altri campi come lavoro, politica, imprenditoria, educazione e salute e affinché siano abilitati sportelli all’interno delle nostre istituzioni o associazioni al fine di facilitare loro tutte le informazioni utili. Mi propongo di sostenere l’imprenditoria femminile anche tra le nostre italiane all’estero facilitando loro accesso a finanziamenti e accordi con donne imprenditrici dei paesi in cui risiedono.

Prendermi Cura delle generazioni più Giovani

La mobilità delle giovani generazioni dovrebbe essere una scelta e non una necessità e il loro rientro deve essere visto come una risorsa, che siano o meno “cervelli”, visto che l’Italia sta perdendo la sua forza lavoro e diventa sempre più vecchia.

Lavorerò per supportate appieno e con forza le iniziative del PD dedicate ai giovani perché solo attraverso la stabilizzazione del mercato del lavoro interno si potrà fermare la diaspora che interessa nord, centro e sud.

Parlo di parità di genere, contratti a tempo indeterminato, salario minimo al pari con l’Europa, tirocini pagati, concorsi trasparenti, valorizzazione del merito.

Proporrò che sia dato anche a loro l’accesso ad affitti più sostenibili e siano avviati accordi in questo senso anche con altri paesi per i giovani che già vivono all’estero.

Lavorerò per estendere anche alle giovani e ai giovani expat bandi e fondi Pnrr per attrarre di nuovo sul suolo nazionale le attività ad alto valore aggiunto per la transizione verde e digitale.

Considero doveroso collaborare con comuni e regioni per rendere attrattivo e valoriale il south working non come una moda, ma strutturale.

Per chi è già all’estero proporrò di mettere in campo ulteriori iniziative che permettano loro di inserirsi nei nuovi paesi al meglio, siglando accordi con gli altri paesi per creare piattaforme comuni, o una APP specifica (del MAECI), nelle quali trovare informazioni utili e un sostegno in caso di necessità.

Contribuire alla cura dell’Europa

Questa elezione è molto importante per l’Italia ma non solo. È importante per l’Europa e per il mondo democratico. Ci troviamo ad un bivio e sono più che convinta che dobbiamo lottare contro i nazionalismi e rendere ancora più forte l’Unione Europea. Grazie all’Erasmus negli ultimi anni molti giovani hanno avuto la possibilità di vivere un’esperienza di studio in un altro paese europeo, di imparare una nuova lingua e stringere rapporti fuori dall’Italia. L’Erasmus ha dimostrato di essere uno degli strumenti più efficaci per rendere molti giovani consapevoli della necessità di lottare per un’Europa unita. Ma bisogna fare ancora di più. Mi spenderò affinché siano usati al meglio i fondi che l’Europa dispone per studio, lavoro, tirocini e scambi e siano utilizzati in parte per l’avvio di progetti e start up.

Considero necessario incoraggiare l’istituzione, soprattutto a livello europeo, di forme di collaborazione tra gli organismi di rappresentanza dei singoli Paesi al fine di rafforzare il senso di cittadinanza europea e di democrazia partecipativa. Una più forte sinergia tra i vari organismi di rappresentanza europei deve essere il primo passo verso la creazione di una vera e propria Agenzia della mobilità dei cittadini europei.

Prendermi cura delle Famiglie

Mi batterò affinché il sistema di gestione delle pensioni italiane erogate all’estero sia semplificato e sia restituito l’assegno familiare per i figli disabili e non siano dimezzate le pensioni di reversibilità, unica fonte di sostegno per vedove che non hanno avuto modo di lavorare perché si sono prese cura delle famiglie.

Lavorerò affinché siano più snelle le norme relative ai certificati di esistenza in vita e gli accertamenti dei redditi, facilitando le procedure di sottoscrizione delle certificazioni, e rivedendo il carico fiscale associato.

Sulla scia di quanto propone nel suo programma il Partito Democratico seguirò il lavoro che si farà per stringere nuovi accordi bilaterali in materia di sicurezza sociale con paesi dove ancora non siano stati attivati e al tempo stesso siano adeguati quelli esistenti alle nuove esigenze.

Lavorerò per il riconoscimento di forme di previdenza a livello globale, con il riconoscimento dei fondi pensione europei anche presso i paesi extra-UE, considerata la mobilità delle nuove generazioni e le nuove forme di lavoro.

Considero estremamente importante permettere agli emigrati over 70 in difficoltà che rientrano in Italia la possibilità di accedere alla pensione minima e dare alle famiglie che rientrano la possibilità di curarsi nelle strutture italiane. E stabilire per i bambini stanziamenti ad hoc o convenzioni specifiche soprattutto con le pediatrie oncologiche.

Prendermi cura della grande comunità LGBTQIA+

Nonostante le direttive europee che da tempo hanno promosso l’uguaglianza tra tutte le persone, indipendentemente dall’identità sessuale, permangono situazioni di ingiustizia e violenza contro la comunità LGBTQIA+.

In Italia l’omofobia miete ancora troppe vittime. MoltƏ giovanƏ soffrono bullismo e aggressioni nelle scuole, nelle strade e a volte nelle famiglie. Sebbene non sia stato possibile far passare la legge (Ddl Zan) che avrebbe reso più dure le pene contro gli atti violenti di omofobia, possiamo creare sinergie con altri paesi avanzati in questo settore, per uno scambio di buone pratiche. In alcuni paesi europei la comunità LGBTQIA+ è particolarmente a rischio.

Mi batterò affinché sia garantita assistenza, sia giuridica che psicologica, alla comunità italiana LGBTQIA+ che vi risiede. Quando parliamo di mobilità tra paesi dobbiamo garantire tutti i diritti anche alle famiglie LGBTQIA+.

Prendermi cura della Cittadinanza

Lavorerò affinché siano stipulati accordi bilaterali di doppia cittadinanza per tutti i Paesi dell’Unione europea e in particolare per la Spagna.

Solo così i cittadini italiani che vivono in un altro paese UE potranno partecipare attivamente alla vita politica delle due nazioni e creare un positivo raccordo tra quella di provenienza e quella di accoglienza. Mi batterò anche, come fatto durante la mia permanenza alla Camera dei Deputati nel 2006-2008, per permettere il riacquisto della cittadinanza a tutti coloro che l’hanno persa prima del 1992 e non hanno potuto riprenderla quando l’Italia lo ha permesso. E non solo. Chi riacquista la cittadinanza deve poterla trasmetterla anche ai figli maggiorenni. Solo così si eviteranno ingiusti strappi familiari.

All’interno dei Paesi membri dell’Unione europea, sosterrò con forza una nuova visione dei diritti di cittadinanza e mobilità europea, permettendo l’erogazione diretta di alcuni servizi e documenti da parte del Paese UE di residenza.

È importante sconfiggere la xenofobia in tutte le sue forme. Ciò include il raggiungimento dello ius scholae in Italia. Lo ius scholae deve essere visto come una ampliazione del diritto di cittadinanza che nulla toglie allo ius sanguinis. È un passaggio doveroso per trasformare il nostro paese in un luogo in cui le diverse culture si incontrino e si arricchiscano. La nostra storia ci insegna che quando gli emigranti diventano parte attiva dei paesi in cui risiedono le società di accoglienza ne traggono grandi benefici.

Prendermi cura dei servizi consolari

Per snellire le pratiche consolari e rendere il servizio accessibile a tutti in tempi ragionevoli proporrò di investire risorse per il passaggio al digitale di molti servizi essenziali senza però perdere di vista chi non è in possesso delle competenze necessarie per usarlo. Lavorerò affinché si avviino interventi straordinari presso le sedi con maggiori difficoltà operative – in particolare attraverso una politica di assunzioni più coerente e più attrattiva, procedure semplificate e maggiori presenze distaccate sul territorio con sportelli consolari ad hoc. Anche la rete consolare per il suo pieno potenziamento ha bisogno di attivare e attrarre le competenze delle generazioni più giovani rispettando una piena rappresentatività sia di genere che generazionale, sia a livello operativo che di rappresentanza istituzionale. Al fine di rappresentare appieno la nuova migrazione.

Contribuire a migliorare l’AIRE

Sostengo la necessità di rivedere le norme legate all’iscrizione AIRE, migliorare le sinergie con i Comuni di provenienza in Italia e trovare soluzioni agli ostacoli di natura fiscale, burocratica e di assistenza sanitaria. Sarà mia preoccupazione avviare forme più flessibili di iscrizione ed un regime transitorio che possa garantire anche alcuni servizi consolari essenziali fuori dal quadro AIRE per venire incontro a difficoltà pratiche incontrate da chi solo di recente si è stabilito all’estero. Una revisione di questo tipo garantisce una migliore protezione e certezze alle famiglie e alle nuova migrazioni come il Digital nomadism, studenti, lavoratori a progetto, permettendo mobilità tra paesi e la certezza dei propri diritti versus doveri. Permetterà anche un maggiore controllo statistico delle migrazioni stesse e quindi la possibilità di bilanciare fondi e proporre iniziative corrette alla comunità italiana nel Mondo. Mi batterò affinché l’assistenza sanitaria ordinaria in Italia sia garantita oltre i 90 giorni annui non continuativi per gli iscritti AIRE, anche nei primi tre anni di permanenza all’estero.

Prendermi cura dell’Informazione e della Cultura

I nostri media, sia la stampa in formato cartaceo o digitale, sia le radio, sono lo specchio della vita, le esigenze e la storia delle nostre comunità. Mi batterò perché siano sostenuti tenendo conto delle loro realtà e della loro importanza. Non dobbiamo farli morire. Le comunità che non hanno uno o più mezzi propri di comunicazione sono comunità mute. Possono leggere le notizie dell’Italia ma non possono far giungere la propria voce né far conoscere le proprie realtà.

La diffusione della lingua e cultura italiane non è mai sufficiente. Sosterró le iniziative volte a favorire scambi culturali con gli altri paesi e la diffusione della cultura contemporanea in tutti i campi dal cinema al teatro, dalle arti plastiche alle performance ecc. Le nostre scuole svolgono un ruolo importantissimo in questo senso e vanno sostenute con aggiornamenti per i docenti e fondi per attività extracurriculari.

Ma lì dove le scuole non ci siano bisogna trovare nuove forme per la divulgazione della lingua e cultura italiana. Si possono siglare accordi con scuole locali per inserire l’italiano tra le materie di studio o promuovere corsi creativi in italiano all’interno di musei, librerie ecc.

Contribuire alla trasparenza del voto e al rafforzamento di Com.It.Es e CGIE

Essendo stata io stessa vittima di brogli nelle elezioni del 2008 so bene quanto sia importante, necessario mettere in sicurezza il voto italiano all’estero. I brogli di pochi gettano discredito su tutti noi e danno forza a coloro che vorrebbero toglierci anche la minima rappresentanza che ci è rimasta. Vanno poi sostenute le modalità digitali per la raccolta di firme in caso di referendum e di proposte di legge di iniziativa popolare. Tra i miei propositi quello di assicurare che sia rafforzata e sostenuta economicamente la rappresentanza istituzionale di base e intermedia (Com.IT.ES e C.G.I.E.). Solo così sarà dato ai loro membri la possibilità di agire sul territorio con proposte concrete e di partecipare allo sviluppo strategico dei piani-Paese. La procedura elettorale dei Com.It.Es va radicalmente modificata e l’inversione dell’opzione abolita perché non risponde alla necessità di promuovere una larga partecipazione delle comunità italiane nel mondo e di dare legittimità a un nuovo e più forte mandato degli organismi di rappresentanza. A seguito della riforma Costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari, compresi quelli eletti nelle circoscrizioni estere, proporrò una sinergia più forte fra il CGIE, i parlamentari eletti nelle circoscrizioni estere e il Sottosegretario per gli italiani nel mondo.

Contribuire a prendermi cura della comunità Italo-latinoamericana

In ogni paese dell’America Latina e dei Caraibi vivono comunità più o meno grandi di italiani e discendenti. Essendo io stessa una discendente di italiani che a sua volta ha ripercorso la via dell’emigrazione lotterò fortemente affinché siano avviate politiche di accoglienza per i discendenti che cercano in Italia migliori condizioni di vita.

Tra queste agevolazioni: il reddito di cittadinanza, corsi di italiano gratuiti, sportelli online che forniscano loro tutte le informazioni utili per il riconoscimento dei titoli di studio e per integrarsi nel tessuto lavorativo, promuovendo anche accordi con regioni e comuni per aiuti di prima assistenza che faciliterebbero il loro rientro nella terra di origine di genitori e nonni.

Sarà mia cura promuovere incentivi per realizzare scambi e tirocini remunerati, presso aziende italiane e straniere, in regime di reciprocità, al fine di permettere a giovani di origine italiana di accedere direttamente al sistema produttivo italiano e ai giovani italiani di fare esperienze di lavoro all’estero.

Altro passaggio molto importante sarebbe l’attivazione di uno sportello on line per gli italo-discendenti che fornisca loro tutte le informazioni utili per il riconoscimento dei titoli di studio e per integrarsi nel tessuto lavorativo.

Prendermi cura del Pianeta

Il riscaldamento globale è una realtà incontrovertibile. Lo ha ribadito il Gruppo Intergovernativo di Esperti sul cambiamento climatico (IPCC) e lo viviamo sulla nostra pelle giorno dopo giorno. Aumentano le catastrofi naturali causate da fenomeni metereologici estremi, e cresce il numero dei migranti climatici. L’Europa può e deve ricoprire un ruolo significativo nella difesa e implementazione di politiche atte a diminuire le emissioni di gas a effetto serra e nella promozione di un’economia verde. Nonostante le direttive dell’Unione Europea siano molto chiare i negazionisti del cambiamento climatico potrebbero rallentare misure ormai urgentissime e trascinare il mondo verso una catastrofe inarrestabile. Il nostro voto, in queste elezioni, sarà estremamente importante per impedire la loro ascesa. Il mio impegno per un’Europa e un mondo green sarà fortissimo.

Studi di specializzazione e Ricerca

La ricerca deve innanzi tutto essere rivalutata in Italia dando spazio al merito e offrendo ai giovani salari adeguati, condizioni fiscali attrattive e possibilità di crescita professionale. Per chi va all’estero o è già all’estero è importante semplificare la procedura di riconoscimento legale dei titoli di studio, in particolare il dottorato, specializzazioni e abilitazioni conseguiti all’estero, con un impegno a livello bilaterale e nelle sedi europee affinché vengano pienamente ed automaticamente avvicinate le qualifiche. E che il riconoscimento diventi automatico all’interno dei paesi UE. Un’anagrafe dei ricercatori italiani all’estero aiuterebbe a creare sinergie con quelli che vivono in Italia.


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