SCHIRÒ (PD): BENE LA CONFERMA DI “RESTO AL SUD” APERTA ANCHE AGLI ITALIANI ALL’ESTERO


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Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. La misura, promossa ed avviata dal governo Gentiloni nel 2017 per favorire la crescita economica del Mezzogiorno con una dotazione finanziaria complessiva di 1.250 milioni di euro a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione (programmazione 2014-2020), è aperta anche alla partecipazione dei cittadini italiani residenti all’estero”. Così Angela Schirò, deputata Pd eletta in Europa, che aggiunge: “l’attuale governo ha confermato il provvedimento Gentiloni, introducendo con la legge di Bilancio 2019 alcune modifiche riguardanti la platea dei destinatari che viene estesa agli under 46 (precedentemente era riservata agli under 36) e ai liberi professionisti”.
“Il finanziamento “Resto al Sud” – ricorda Schirò – copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in un contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo e in un finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi”.
“Resto al sud – chiarisce la parlamentare – è un incentivo a sportello: le domande vengono esaminate senza graduatorie in base all’ordine cronologico di arrivo”.
Tutte le informazioni e le modalità di partecipazione sono disponibili qui.
Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia, soggetto gestore della misura), sul suo sito web fornisce i dati del programma Resto al Sud al 15 gennaio 2019: 8.491 le domande in compilazione; 5.714 le domande presentate; 2.190 le domande approvate.
“Siamo sicuri – conclude Schirò – che chi ieri la criticava, oggi abbia finalmente apprezzato l’utilità di questa misura”.

 

FONTE: aise.it

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