Ricchi ma non saggi
Se si osserva l’umanità da lontano, si nota chiaramente che è cresciuta in modo spettacolare.
È cresciuta fino a contare più di otto miliardi di persone sulla Terra.
È cresciuta nella scienza e nel know-how, tanto da avere stazioni satellitari che vengono chiamate con vanto stazioni spaziali.
È cresciuta anche la produttività, che a volte viene ancora erroneamente misurata come produzione individuale, quando collettivamente produciamo più cibo che mai con meno persone e in generale possiamo produrre più del necessario con meno persone e a volte quasi senza persone coinvolte.
Di conseguenza, la ricchezza mondiale privata netta dell’umanità è cresciuta fino a 454,4 trilioni di dollari (secondo Visual Capitalist e il Rapporto sulla ricchezza globale 2023 di Credit Suisse e UBS).
Per avere un’idea, la spesa del governo australiano per il 2024 in denaro statunitense supera di poco i 481 miliardi di dollari, pari a poco più di un millesimo della ricchezza privata netta mondiale.
Tuttavia, sembra che l’umanità non sia cresciuta nella sua umanità e nella sua saggezza.
La colpa non è del singolo individuo, poiché ci sono molte forze e fattori che lavorano attivamente contro quelli che Abraham Lincoln definiva gli angeli migliori della natura umana.
Karl Marx non è stato l’unico filosofo a capire che una società equa e giusta ha maggiori probabilità di generare persone buone, così come una comunità ingiusta e crudele ha maggiori probabilità di generare individui aggressivi e menefreghisti.
Il fatto che un’umanità così ricca, avanzata e produttiva sia impantanata nella miseria, nella morte e nella distruzione – da essa stessa provocate – non è dovuto a differenze (religiose, etniche, di costume e così via) che possono comprensibilmente causare diffidenza.
Le cause principali delle tragedie provocate dall’uomo sono per lo più tenute lontane dai riflettori, ma hanno a che fare con il modo in cui la ricchezza mondiale privata netta, pari a 454,4 trilioni di dollari, viene prodotta, utilizzata e distribuita.
Wealthy but not wise
by Frank Barbaro
A look at humanity from a distance would clearly show that it has grown spectacularly.
It has grown to more than eight billion people on earth.
It has grown in science and know-how to have satellite stations that are boastfully called space stations.
It has also grown in productivity that is still sometimes erroneously measured as individual output when collectively we produce more food than ever with less people and generally can make more than we need with fewer and sometimes almost no people involved.
As a result humanity’s net private worldwide wealth has grown to $US454.4 trillion according to Visual Capitalist and Credit Suisse and UBS’ 2023 Global Wealth Report.
To get some perspective the Australian government’s 2024 expenditure in US money just over $481 billion which is just over a thousandth of world net private wealth.
However, it appears that humanity has not grown in its humanity and its wisdom.
The individual person is not to blame as there are many forces and factors that actively work against what Abraham Lincoln referred to as the better angels of human nature.
Karl Marx was not the only philosopher who understood that a fair and just society was more likely to result in good people just as an unfair and cruel community was more likely to result in aggressive and uncaring individuals.
That such a rich, advanced and productive humanity is mired in misery, death and destruction – of its own making – is not due to differences (religious, ethnic, customs and so on) that can understandably cause distrust.
The major causes of human made tragedies are mainly kept out of the spotlight but have to do with the way that net private world wealth of $US454.4 trillion is produced, used and distributed.
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