Parola d’ordine RESISTENZA

Con la destra radicale al governo in Italia e con l’intera Europa minacciata dalla crescita dirompente dei movimenti xenofobi e ultra conservatori, la festa della Liberazione di quest’anno è arrivata in un momento molto difficile, ma quanto mai appropriato, per rimettere al centro la necessità di organizzare una RESISTENZA dal basso a queste derive. Una necessità che in Italia si fa più acuta per la stretta sempre più radicale intrapresa dal governo di Giorgia Meloni, che minaccia di intaccare i principi fondativi della Repubblica e rischia di scardinare una volta per tutte le istituzioni democratiche.

Un disegno   pericolosissimo  che si   sta compiendo sotto  i nostri occhi  con   un  attacco senza   precedenti all’indipendenza della magistratura, un tentativo di controllo capillare dell’informazione, una durissima censura verso coloro che esprimono idee che dissentono da quelle del governo e che smascherano i veri intenti di chi lo guida, un razzismo strisciante verso i migranti e gli stranieri, uno smantellamento delle tutele per le fasce più deboli della popolazione e allo stesso tempo un investimento scriteriato nella produzione di armi e armamenti.

Una propaganda che sta spingendo l’Italia in guerra, una politica economica totalmente prona alle esigenze del grande capitale, una politica estera totalmente asservita ai disegni bellicosi della NATO e, soprattutto, un pericolosissimo progetto di stravolgimento dei valori costituzionali con una riforma che assegnerebbe un potere enorme al presidente del Consiglio, scardinando gli equilibri su cui si fonda la nostra Repubblica.

Proprio la difesa della Costituzione Repubblicana sarà nei prossimi mesi l’argine sul quale assestare la RESISTENZA di tutta la parte sana della società italiana, per affermare, ancora una volta, che i fascisti non passeranno.

Per farlo occorre però organizzazione e impegno dal basso, mettendo il più possibile da parte le distanze e mostrando anche ai partiti e ai movimenti politici del mondo della sinistra che questo è il momento della responsabilità massima e che la storia chiederà conto a chi oggi non è stato capace di guardare oltre e opporsi a questi progetti reazionari senza tentennamenti o giochi politici di sorta.

Proprio come furono capaci di fare coloro che oltre 79 anni fa immolarono la propria vita per noi e per un’Italia democratica. La parola d’ordine è RESISTENZA.

Luca Maria Esposito

 

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