Non ci sarà guerra nucleare

di Tonino D’Orazio

Tutti i paesi in possesso di armi atomiche hanno un sistema chiamato “il Perimetro” (per i Russi), oppure “la mano morta” oppure con l’acronimo inglese MAD, (Mutual Assured Destruction). Distruzione reciproca garantita.

Il sistema “Perimetro”, come gli altri, può attivare automaticamente il lancio di sistemi di vettori strategici nucleari russi, se un attacco nucleare viene rilevato da una rete di sensori sismici, di luce, di radioattività e di sovrappressione termica, e anche se tutti i livelli di comando di tutte le forze armate russe sono completamente distrutti e la stessa struttura dello stato russo viene annientata, tutto si attiverà automaticamente dopo. Questo sistema, noto anche come “The Dead Hand”, (cioè “la mano morta”) non è l’unico che attiverà il secondo colpo. Un altro sistema automatizzato integrerà la distruzione reciprocamente assicurata mediante il coinvolgimento di vettori in orbite asincrone e geostazionarie. Cioè nessuno ne esce vivo, su tutto il globo.

Possiamo continuare ad avere paura e scambiarcela con serenità, come in questi decenni. Se proprio abbiamo bisogno di brivido abbiamo sempre le varianti del Covid, la paura del debito, la paura dell’energia, degli alimenti, della disoccupazione e se vogliamo anche altro. Basta che ce lo dicano e noi tremeremo.

In realtà c’è un cambio irruente nella rottura del paradigma di un mondo unipolare e multipolare. Che il mono-polare anglosassone non può accettare. La situazione è quindi così disperata a livello politico, economico e socio-culturale che le élite cosiddette “occidentali” vogliono trascinare il mondo al suicidio collettivo? Per l’incapacità di accettare un cambio di paradigma che non garantisce più la loro egemonia sul pianeta? O è la loro isteria nel vedere il leader di una grande potenza affermare pubblicamente che tutto il loro potere era basato su bugie, inganni e trattati traditi?

Vari casi di macro scandali e appropriazioni miliardari hanno rivelato che le strutture di potere nascoste all’interno dell’impero sono state profondamente scosse e sono marce. L’episodio del COVID ha solo rafforzato il naufragio di un sistema tenuto insieme solo dall’artificio di una menzogna permanente. Il sistema finanziario internazionale è in una situazione di stallo totale. Il vecchio mondo è crollato e niente sarà più come prima. La disillusione di alcuni è tanto più dolorosa in quanto l’intero sistema antistorico e innaturale si è presentato con l’aiuto di una macchina, una macchina propagandistica universale e hollywoodiana come il paladino delle libertà e dei valori umanisti, in realtà a suon di bombe, massacri e ricatti politici ed economici. La colpa è sempre degli altri, altrimenti se ne costruiscono ad hoc, magari le più improbabili. Ma il mondo e i valori umani di pace si muovono e si aggregano altrove.

Estendere la NATO, lo strumento dell’impero, verso Est, mantenendo una nuvola semantica fuorviante, aveva solo lo scopo di distruggere la Russia come una delle potenze che sfida il sistema. Invece la grande strategia è la distruzione della NATO e del cosiddetto nuovo ordine mondiale. Scott Ritter lo ha spiegato nel suo ultimo articolo. Il “nuovo” ordine mondiale sarà quello descritto nella dichiarazione congiunta sino-russa. Si è dimostrato che la NATO è inutile e la sua vicinanza verso paesi amici senza valore. In fondo l’Ucraina era un bastone affilato con cui stuzzicare per anni e infine colpire l’orso. Il vecchio “Nuovo Ordine Mondiale” voluto dalle élite del blocco occidentale si è fermato. Qualcuno ha osato.

Con la storica “Dichiarazione di Pechino”, Russia e Cina impongono un punto di svolta alle relazioni internazionali. Si apre una nuova era, in cui Russia e Cina sono in sintonia “sulle più importanti questioni globali”, con particolare attenzione alle questioni di sicurezza. (Punto principale della guerra in Ucraina). Ciò implica una rottura con l’Occidente e la concomitante separazione del globo in due sfere distinte. Gli stati che seguono la visione russo-cinese sono ispirati dalle proprie civiltà e processi politici. Nella loro dichiarazione, Cina e Russia si sono impegnate a creare un cuore asiatico integrato e coeso, che si estende dall’Europa all’Asia orientale (includendo anche parti dell’Artico). Secondo i presidenti Putin e Xi, questo obiettivo sarà raggiunto o attraverso il dialogo (che gli Stati Uniti e la NATO si sono rifiutati di sancire nei principi fondamentali di sicurezza) o attraverso “un’escalation del dolore”, (misure tecnico-militari) fino a quando una delle parti non cede.

Lo scatto russo? Si tratta di una manovra dell’Asse ben calcolata, basata su una strategia chiara e accompagnata da una forte volontà di fare tutto il necessario – sia economicamente che militarmente – per ottenere un cambiamento nell’attuale “ordine mondiale” dominato dagli Stati Uniti. Quindi sarà probabilmente una lunga lotta. Con noi europei schiacciati in mezzo, visto che rifiutiamo l’ipotesi di unione di pace che ci collegherebbe all’Asia come lo siamo via terra. Invece ci stiamo fidando degli imperi di mare che non hanno futuro se non di guerreggiare continuamente.

E il resto del mondo? Quelli che posseggono petrolio (materia sempre appetibile dagli Usa a qualunque costo)? Gli Stati del Golfo possono intuire che Siria, Iraq e Libano (insieme all’Iran) potrebbero unirsi all’asse Russia-Cina-Iran, fratturando ancora una volta il mondo sunnita e diminuendo il peso politico degli Stati del Golfo alleati agli Usa, che stanno scappando anche da lì. Sono spaventati, diciamo non tranquilli. Poi ci sono Venezuela, Brasile (che fa sempre parte del BRICS), Africa. Circa un quarto delle terre sono state acquisite direttamente dalla Cina con dollari carta straccia anche per liberarsene. Molti commerci e infrastrutture avvengono con l’antico sistema di permuta. Molti paesi stanno cacciando i Francesi e si stanno affidando per “la sicurezza” proprio ai russi.

Il paradigma mondiale sta cambiando. L’Ucraina è la miccia che qualcuno ha acceso da 8 anni ed è scoppiata.

 28 febbraio 2022.

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