“Il gol lo dedico a Bush” un libro di Max Civili e Diego Mariottini, con la prefazione di Zico, si basa su fatti realmente accaduti. Il contesto è quello del 2007: Saddam Hussein è stato giustiziato ma l’Iraq è nel caos politico-istituzionale; occupato militarmente da una coalizione internazionale, devastato dalla guerriglia etnico-religiosa. In questa situazione, la Nazionale di calcio si appresta ad affrontare l’Asian Cup; ma, come fosse un campione dell’intera società irachena, lo spogliatoio è spaccato tra giocatori sunniti, sciiti e curdi. A guidare la squadra viene chiamato il tecnico brasiliano Jorvan Vieira. Per capire che tipo è, bisogna sapere che sul tavolo ha una seconda offerta dal campionato saudita: una barca di petroldollari e la possibilità di lavorare in tranquillità. A cinquantatré anni suonati, dopo aver girato il mondo, vorrebbe anche allenare una squadra normale con gente normale, magari in un Paese che non è in guerra con gli Stati Uniti. E invece Vieira sceglie l’Iraq. Il gol lo dedico a Bush narra la storia di un gruppo di uomini che durante un’estate di massima umidità e caldo intollerabile del sud-est asiatico tenta l’impresa impossibile; andando molto oltre l’ambito sportivo, e riuscendo, per qualche giorno, a cancellare la guerra.
CASTELVECCHI EDITORE
Max Civili – Diego Mariottini
Il gol lo dedico a Bush
Prefazione di Zico – pp. 170 – 16,50 euro
Dal 24 giugno in libreria
2007, l’Iraq è sotto assedio. La Nazionale di calcio, con la guerra in testa, è pronta a scendere in campo allenata da Jorvan Vieira.
L’allenatore sarà a Roma dal 24 giugno al 2 luglio per presentare il libro e incontrare i giornalisti:
25 giugno, ore 15,00. Sala Stampa Estera, Via dell’Umiltà 83
30 giugno, ore 18,00. Edicola Eastwest di Lungotevere Mellini 5/b
- Saddam Hussein è stato giustiziato ma l’Iraq è nel caos politico-istituzionale; occupato militarmente da una coalizione internazionale, devastato dalla guerriglia etnico-religiosa. In questa situazione, la Nazionale di calcio si appresta ad affrontare l’Asian Cup; ma, come fosse un campione dell’intera società irachena, lo spogliatoio è spaccato tra giocatori sunniti, sciiti e curdi. A guidare la squadra viene chiamato il tecnico brasiliano Jorvan Vieira. Per capire che tipo è, bisogna sapere che sul tavolo ha una seconda offerta dal campionato saudita: una barca di petroldollari e la possibilità di lavorare in tranquillità. A cinquantatré anni suonati, dopo aver girato il mondo, vorrebbe anche allenare una squadra normale con gente normale, magari in un Paese che non è in guerra con gli Stati Uniti. E invece Vieira sceglie l’Iraq. Il gol lo dedico a Bush narra la storia di un gruppo di uomini che durante un’estate di massima umidità e caldo intollerabile del sud-est asiatico tenta l’impresa impossibile; andando molto oltre l’ambito sportivo, e riuscendo, per qualche giorno, a cancellare la guerra.
La più bella favola calcistica di sempre
Esquire
Come le stelle del calcio irachene hanno unito un Paese in guerra
CNN
Il Paese a pezzi, la Nazionale unita: l’Iraq trionfa
NY Times
Il tecnico ha girato il mondo con successo ma al suo palmarès interiore manca qualcosa. Un’inquietudine di fondo lo tormenta e per questo motivo spesso fronteggia missioni calcistiche impossibili.
Jorvan Vieira è un brasiliano convertito all’Islam, uomo dal passato difficile e dalla personalità spigolosa. Si scontrerà anche con i vertici della Federcalcio irachena. Ma proprio grazie a lui e ai suoi metodi la squadra troverà un punto di equilibrio e di unione fra giocatori sunniti, sciiti, curdi.
“Il gol lo dedico a Bush” di Max Civili e Diego Mariottini si basa su fatti realmente accaduti, pur mantenendo a tutti gli effetti la struttura e il ritmo del romanzo.
Massimiliano (Max) Civili
(Roma, 1970), giornalista professionista dal 2004. Trasferito a Sydney nel 2000 dove ha lavorato per dieci anni con la radio-televisione australiana SBS. Ha vissuto i fatti narrati nel libro in prima persona come inviato radiofonico. Dal 2011 è il corrispondente dall’Italia del network iraniano in lingua inglese Press TV. Vanta dieci anni di collaborazione con Il Manifesto, dal 2015 scrive per la rivista di geopolitica Eastwest.
Diego Mariottini
(Roma, 1966), giornalista pubblicista dal 1994, esperto di comunicazione istituzionale e sportiva presso la Pubblica Amministrazione. Autore letterario. Tra le opere più conosciute, “Ultraviolenza – Storie di sangue del tifo italiano” (2004), “Dio, calcio e milizia”- Il comandante Arkan, le curve da stadio e la guerra in Jugoslavia (2015), “Tiki-taka Budapest” – Leggenda, ascesa e declino dell’Ungheria di Puskás (2016), “Revancha” – La lunga storia della rivalità fra Inghilterra e Argentina (2018).
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