Covid-19: DAL MAROCCO 248 BRACCIANTI NEL FUCINO CON DUE VOLI CHARTER

AVEZZANO (Notizia del 20 maggio 2020) – “L’Ambasciata italiana a Rabat ci ha comunicato che le autorità marocchine hanno accordato l’autorizzazione al volo dei due voli charter, organizzati da Confagricoltura L’Aquila e pagati dagli imprenditori, per il trasferimento dei lavoratori del Marocco dipendenti di aziende agricole del Fucino”.

Lo fa sapere l’organizzazione di categoria spiegando che la compagnia aerea Alba Star ha ottenuto l’autorizzazione ai voli per il 21 e 22 maggio e che l’arrivo è previsto alle ore 18 allo scalo dell’Aeroporto d’abruzzo di Pescara.

Ciascun volo trasporterà 124 passeggeri, in totale arriveranno 248 lavoratori richiesti da 40 aziende del Fucino e un’azienda della provincia di Vicenza.

“Nel rispettare delle norme sul distanziamento”, spiega il direttore di Confagricoltura L’Aquila Stefano Fabrizi, “i lavoratori saranno trasferiti da Pescara con quattro pullman direttamente al loro domicilio dove dovranno passare la quarantena di 14 giorni prima di riprendere il lavoro nelle rispettive aziende”.

“È doveroso ringraziare l’Ambasciata Iraliana a Rabat e in particolar modo il dott. Matteo Romitelli che ha curato i rapporti diplomatici con le autorità marocchine tenendosi quotidiamanente in contatto con la nostra sede, con l’agenzia che ha curato l’organzzazione dei voli charter e con la compagnia aerea Alba Star, è stata una delle settimane più faticose della mia vita lavorativa”, ammette Fabrizi, “che potrà dirsi conclusa solo domani pomeriggio con lo sbarco dei lavoratori delle nostre aziende. Gli imprevisti, infatti, in questi tragici momenti imposti dalla pandemia, si sono moltiplicati e stanno dietro l’angolo”.

Nonostante la presumibile riapertura a regime degli scambi con il Marocco prevista per i primi di giugno, Confagricoltura L’Aquila informa che è stato già organizzato un terzo charter.

Inoltre, si sta trattando con il Governo per consentire ai lavoratori la cosiddetta quarantena attiva, cioè di consentire loro di lavorare in campagna dove gli ampi spazi garantiscono distanziamenti sicuramente superiori a quelli ristretti del domicilio e delle attività quotidiane.

 

FONTE: https://www.virtuquotidiane.it/cronaca/dal-marocco-248-braccianti-nel-fucino-con-due-voli-charter.html

 

 

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Le aziende ripiegano sulle coltivazioni di prodotti la cui raccolta è meccanizzata Una scarsa adesione all’appello delle associazioni: mancano 3.500 braccianti

AVEZZANO. Aziende fucensi pronte ad applicare il piano B per limitare l’impatto dovuto alla forte carenza di manodopera (3.500 addetti): la semina di prodotti, ovvero, patate, carote e pomodori la cui raccolta è totalmente meccanizzata. Per scongiurare il rischio di lasciare le coltivazioni nei campi, visto l’esiguo numero di possibili braccianti agricoli italiani (152) a fronte di migliaia di extracomunitari mancanti, molte aziende stanno optando per la semina di prodotti da raccogliere con le macchine.
Soluzione di ripiego destinata a impattare negativamente sul sistema. L’assenza di braccianti, però, a meno di una svolta, rischia di far pagare pegno anche al comparto agricolo che potrebbe assorbire gran parte dei lavoratori destinati a pagare un prezzo davvero alto a causa del coronavirus. Ma la terra non sembra attirare più di tanto i disoccupati marsicani, mentre a un paio di settimane dall’inizio dei primi raccolti, alcuni imprenditori fucensi rimodulano i piani delle semine degli ortaggi sulla base della forza lavoro sicura. Nel frattempo le aziende hanno avviato le operazioni di contatto con gli iscritti al portale Agrijob messo a disposizione da Confagricoltura per far incontrare domanda e offerta di lavoro: una quindicina le assunzioni, sia di uomini che di donne, effettuate finora. Le operazioni, però, non sono sgombre da ostacoli dovuti anche alle compilazioni delle domande di assunzione.
«Spesso», sottolinea Stefano Fabrizi, direttore di Confagricoltura, «i dati inseriti da chi cerca lavoro sono poco attinenti: alle aziende interessa sapere soprattutto se gli aspiranti lavoratori fucensi hanno avuto esperienza nel settore e se sono consapevoli che il lavoro in agricoltura è faticoso, anche se può dare soddisfazioni economiche in linea con il contratto nazionale di lavoro». Qui la paga oraria stabilita in base alle qualifiche, parte dai 7,92 euro l’ora per i raccoglitori, (la fascia più bassa, per 6 ore e 30 di lavoro al giorno); sale a 10,13 per l’operaio comune; a 11,09 per l’operaio qualificato. Infine sono previsti 12,54 euro l’ora per i super specializzati (capo operaio, trattorista). La “strada” per il Fucino, comunque, dove cercano lavoratori oltre 500 aziende, è sempre aperta collegandosi all’indirizzo: http://www.confagricoltura.it/ita/.
«Tra una quindicina di giorni la raccolta nel Fucino entra nel vivo», afferma Fabrizi, «il governo sta cercando di aprire un corridoio per far arrivare lavoratori da alcuni paesi dei Balcani a noi più vicini: può arrivare un aiutino, ma non è la soluzione che riuscirà da sola a risolvere il problema della carenza di manodopera. Chi ha necessità di lavorare e conosce la situazione del Fucino si candidi, è una buona chance per portare a casa un salario».

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