
La lunga militanza politica iniziata da giovane era stata rispolverata agli inizi del Duemila. Nel 2003 è stato eletto al Parlamento Europeo con la lista Di Pietro-Occhetto-Società Civile, aderendo al gruppo del Pse da indipendente. Ed era tornato anche a impegnarsi in Italia, partecipando alla fondazione del Gruppo del cantiere per il Bene Comune, ancora con Occhetto e con Paolo Sylos Labini ed Elio Veltri.
Senza mai lasciare completamente il giornalismo. Era stato notista per Il Manifesto e aveva un blog su Ilfattoquotidiano.it. Ha scritto anche per per vari giornali russi, da Literaturnaja Gazeta a Itogi, oltre a una colonna per Russia Today. Negli ultimi anni aveva fondato anche una tv online, Pandora.it, e si era avvicinato ai social network, con una pagina Facebook attivissima fino all’ultimo.
La FILEF esprime le sentite condoglianze alla famiglia di Giulietto. La scomparsa di Giulietto è una grave perdita per il giornalismo italiano e per il paese. Un esempio di rigore professionale, di impegno civile e politico, di capacità critica che ci mancherà. Negli ultimi 30 anni Giulietto Chiesa ha rappresentato anche una voce di indagine no mainstream di qualità in grado di aprire scenari di riflessione indispensabili per comprendere, nel confronto e nella libera discussione, gli eventi di fine ‘900 e di questi primi venti anni del 2000.
La voce di Giulietto deve restare presente nei prossimi mesi e anni.
(Red)
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