COVID-19: La libertà di opinione è in pericolo ? “Il Ministero della verità” (VIDEO)

Pubblichiamo questo video che sta facendo il giro del web perché pone, al di là degli specifici casi indicati, una serie di quesiti che convergono sulla libertà di opinione e di informazione in questo, come in altri paesi, nell’epoca della pandemia e nel periodo che verrà dopo. In particolare è inquietante il tentativo di far passare come informazione fondata e “vera”, solo quella del mainstream. Questo tentativo è inquietante perché la manipolazione dell’opinione pubblica, soprattutto da parte dei poteri più forti, è cosa antica e sperimentata e rispetto a questo rischio non vi è altro antitodo che la garanzia di una informazione plurale e aperta e della libertà di opinione, come previsto dalla Costituzione Italiana. Ciò non comporta, per quanto ci riguarda, un’adesione completa ai contenuti che vi sono espressi.

L’accentuazione dei temi del video rischia, peraltro, di essere parzialmente depistante, di spostare cioè l’attenzione di molte persone su un approccio esclusivamente difensivo, mentre la tragica occasione della pandemia, dovrebbe spingerci tutti, prioritariamente, a definire priorità e obiettivi di un nuovo mondo post-pandemia, in cui sia superata la logica del mercato/profitto come elementi del riorientamento economico e sociale, cosa su cui si stanno già esercitando con grande forza gli apparati di propaganda dei poteri forti costituiti a partire dal mondo dell’impresa (non tutto, ma un bel pezzo).

E’ proprio questa la battaglia da fare: bisogna battersi per superare il vecchio mondo che ha accentuato gli effetti della pandemia e porre al centro del nuovo mondo, la dignità della persona, del lavoro e di nuovi modelli produttivi e di metodi di produzione, di una riconsiderazione generale di ciò di cui abbiamo bisogno e di ciò che è superfluo e inquinante, della stessa nozione di benessere, come fondamenti di una nuova architettura.

Bisogna togliere la gestione del banco dalle mani del turbo-capitalismo che ha distrutto il pianeta e ridotto la vita a mero oggetto di valorizzazione e profitto per alcune sacche privilegiate che rappresentano una frazione minima dell’umanità, mentre la stragrande parte dela popolazione mondiale e dei diversi paesi, è ridotta a mero soggetto consumante (quando ne ha la possibilità e non versa nella miseria).

Rispetto a questa situazione, stazionare su una polemica difensiva e basta, costituisce un limite oggettivo che può addirittura tradursi in un rafforzamento della logica di potere. Non è da escludere che porre l’accento esclusivamente su questi temi, ne sia una condizione o corollario e produca la classica eterogenesi dei fini. Che può raccogliere quindi l’attenzione e il sostegno di una molteplicità di soggetti diversi, accomunati alla fine, consapevolmente o inconsapevolmente, in un atteggiamento statico e conservatore.

Allo stesso tempo, è indubbio che in una prospettiva dinamica e di cambiamento, per parlare tra e con le persone vi è bisogno di libertà e di rafforzamento della democrazia a tutti i livelli.

Red Emi-News

 

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