17 07 25 PD Parlamentari estero

17 07 22 PD – Parlamentari estero

1 – FEDI (PD) – NESSUNO E POLIFEMO. IN MARGINE A UN ACROBATICO COMUNICATO DELL’ON. BRUNETTA. Il capogruppo alla Camera di Forza Italia on. Renato Brunetta mi dedica un comunicato a difesa di una parlamentare transumante che da poco ha raggiunto il suo gruppo. Invece di rispondere nel merito delle considerazioni critiche che ho fatto su alcune affermazioni di questa parlamentare, del tutto campate in aria, come chiunque conosca appena l’a b c degli italiani all’estero può tranquillamente constatare
2 – FEDI (PD): DOCENTI ALL’ESTERO, RIENTRO IN ITALIA E AGEVOLAZIONI FISCALI. Con la Risoluzione 92/E del 14 luglio u.s. l’Agenzia delle Entrate ha risposto ad un quesito posto da un professore universitario residente nel Regno Unito e iscritto all’AIRE che chiedeva informazioni sulla concessione delle agevolazioni fiscali in caso di un suo rientro in Italia con acquisizione della residenza. ROMA
3 – DEPUTATI PD ESTERO – PENSIONI ALL’ESTERO: CARO BOERI, CHIARIAMO L’EQUIVOCO. Si è svolta oggi 19 luglio 2017 presso il Comitato degli italiani nel mondo della Camera dei deputati presieduto dall’On. Fabio Porta l’Audizione del Presidente dell’Inps Tito Boeri
4 – LA MARCA (PD) BUON LAVORO AI NUOVI ELETTI DEL COMITES DI TORONTO E AL PRESIDENTE DEL COMITES DEL TRI-STATE. UNIRE LE FORZE PER COLLABORARE AL MEGLIO. La comunità di Toronto ha un nuovo COMITES eletto democraticamente in base alla legge istitutiva di questi organismi e il COMITES del Tri-State (New York, New Jersey e Connecticut) in USA si è dato un nuovo presidente, eletto dai consiglieri che lo compongono.
5 – LA MARCA E FEDI INCONTRANO IL DIRETTORE GENERALE DE LUCA: MAGGIORE ATTENZIONE E RISORSE AGLI ENTI GESTORI DI CANADA, STATI UNITI ED AUSTRALIA. Proficuo incontro con il Direttore Generale della Direzione per la promozione del sistema Paese, Vincenzo De Luca, con il quale abbiamo discusso di fondi integrativi agli enti gestori, di modifiche alla Circolare 13 relativa al funzionamento del rapporto con gli enti gestori, dei contributi complessivi al settore della promozione linguistico-culturale e del sistema Paese e della prossima legge di bilancio
6 – FEDI (PD): LE MEZZE VERITÀ NON SERVONO A NESSUNO, MA CREANO SOLO ALLARME. L’audizione del Presidente Tito Boeri è stata utile occasione di confronto sul regime previdenziale per gli italiani all’estero. Il Presidente Boeri ha citato dati, ricordato l’impegno dell’INPS nel pagamento delle pensioni all’estero e proposto una distinzione tra base contributiva, integrazione al minimo e maggiorazioni sociali.
7 – DEPUTATI PD ESTERO: BUON LAVORO AD ANNA GRASSELLINO, NUOVO RESPONSABILE DEL PD PER GLI ITALIANI NEL MONDO. UNIRE LE FORZE PER SUPERARE CON SUCCESSO LE PROSSIME PROVE
8 – FEDI (PD) – DOPPIA TASSAZIONE: SI AVVICINA LA SCADENZA PER ACCEDERE ALLA VOLUNTARY DISCLOSURE. Si avvicina la scadenza per accedere alla seconda Voluntary Disclosure (Collaborazione volontaria) con la quale è stata prevista la riapertura dei termini della procedura disciplinata dalla legge 15 dicembre 2014, n. 186, in un intervallo temporale che va dal 24 ottobre 2016 al 31 luglio 2017

1 – FEDI (PD) – NESSUNO E POLIFEMO. IN MARGINE A UN ACROBATICO COMUNICATO DELL’ON. BRUNETTA. Il capogruppo alla Camera di Forza Italia on. Renato Brunetta mi dedica un comunicato a difesa di una parlamentare transumante che da poco ha raggiunto il suo gruppo. Invece di rispondere nel merito delle considerazioni critiche che ho fatto su alcune affermazioni di questa parlamentare, del tutto campate in aria, come chiunque conosca appena l’a b c degli italiani all’estero può tranquillamente constatare. Brunetta cerca di chiudere frettolosamente la pratica, probabilmente sollecitata, limitandosi a darmi dello sconosciuto. Vabbe’, su questo potremmo essere anche d’accordo, anche se devo confessare con un po’ di sussiego che essere sconosciuto al Presidente del gruppo di Forza Italia, ex craxiano finito alla corte di Silvio Berlusconi, non mi rattrista particolarmente, anzi… ROMA, 17 LUGLIO 2017
Mi pare chiara, comunque, l’azione diversiva: difendi l’ultimo acquisto, dai dello sconosciuto a chi ha qualcosa da eccepire, sollevi il polverone così nessuno farà caso ai contenuti.
VEDIAMOLI INSIEME, INVECE, I CONTENUTI.
Dopo l’ennesimo passaggio di gruppo, una parlamentare fondamentalmente di destra – simpatizzante di Trump – si ritrova a casa propria. Nulla da eccepire. La moderazione non è l’essere gentili o cortesi con gli avversari, soprattutto quando non se lo meritano, ma utilizzare le giuste argomentazioni, con equilibrio, facendo comprendere ai cittadini quale sia la sostanza del confronto.
Sul tema cittadinanza si discute di una legge, la 91 del 1992, che per 5 lunghi anni ha riconosciuto la possibilità del riacquisto. Di una legge che ancora oggi consente il riacquisto immediato rientrando definitivamente in Italia oppure dopo 12 mesi di residenza.
Ecco perché dobbiamo essere cauti nelle proposte e nel modo in cui le affrontiamo.
La nostra cautela nasce da questa esigenza: verità e proposte serie, possibili.
Forza Italia ha governato dal 2001 al 2006, poi dal 2008 al 2012 e non ha mai ritenuto prioritarie le nostre proposte di legge o i numerosi emendamenti presentati in tal senso. Oggi FI può legittimamente assumere questo impegno con gli elettori, ma i precedenti ne avvicinano la credibilità al livello dello zero. Per cui ritengo legittimo considerare questo impegno occasionale, propagandistico e vuoto di volontà politica, e ritengo doveroso criticare l’uso demagogico che di questo tema delicato si sta facendo.
Giustificare questo ennesimo passaggio di gruppo con il tema della cittadinanza, poi, nonostante che la parlamentare in questione abbia votato a favore dello jus soli ed ora lo rinneghi, rappresenta una vera offesa ai migranti.
Sul tema dell’IMU la questione è ancora più seria perché il Governo Berlusconi, famoso per i tagli, lineari e forsennati, che hanno ridotto del 70 per cento i capitoli di bilancio per gli italiani nel mondo, è l’esecutivo che per la prima volta ha discriminato i cittadini italiani residenti all’estero eliminando l’ICI solo per i residenti in Italia. Onestamente, con quale credibilità possono farsi oggi portatori di una simile proposta? E poi sull’IMU, TASI e TARI occorre essere seri ed andare oltre le proposte elettorali. Noi siamo pronti al confronto. Ma nel merito, sempre nel merito.
Nella vita come in politica può accadere di riposizionarsi, ma senza mai vergognarsi delle cose fatte. Può accadere, ma senza mai rinunciare alla coerenza con se stessi, prima che con i partiti di appartenenza.
On. Marco Fedi
www.marcofedi.it

2 – FEDI (PD): DOCENTI ALL’ESTERO, RIENTRO IN ITALIA E AGEVOLAZIONI FISCALI. Con la Risoluzione 92/E del 14 luglio u.s. l’Agenzia delle Entrate ha risposto ad un quesito posto da un professore universitario residente nel Regno Unito e iscritto all’AIRE che chiedeva informazioni sulla concessione delle agevolazioni fiscali in caso di un suo rientro in Italia con acquisizione della residenza. ROMA, 17 LUGLIO 2017

L’interpellante risiede nel Regno Unito, dove svolge l’attività di professore universitario, ed è iscritto all’AIRE con decorrenza marzo 2014. Ha dichiarato inoltre di essere collocato in aspettativa, fino al 30 settembre 2017, ai sensi dell’articolo 7, della legge 30 dicembre 2010, n. 240, dall’Università italiana, dove ha ricoperto il ruolo di Professore Ordinario. Sarebbe intenzione di questo nostro connazionale rientrare in Italia nel corso dell’anno 2017 al fine di riprendere l’attività di insegnamento presso l’Università italiana, acquisendo la residenza nel territorio dello Stato. L’interpellante ha quindi chiesto all’Agenzia delle Entrate di conoscere se ha diritto alle agevolazioni previste dall’articolo 44 del D.L. 31 maggio 2010, n. 78 – relativo agli incentivi per il rientro in Italia dei ricercatori residenti all’estero – pur in presenza del collocamento in aspettativa.

Come è noto la disposizione agevolativa in questione, più volte modificata (da ultimo dalla legge di bilancio 2017 e dalla legge 232/2016 e di cui abbiamo dato informazione in alcuni nostri comunicati), ha lo scopo di incentivare il rientro di docenti e ricercatori che prestano la loro attività in altri Stati. In particolare, chi si trasferisce in Italia, ai fini Irpef, usufruisce di un taglio del 90% del reddito percepito per attività di lavoro dipendente o autonomo anche se con determinati requisiti e condizioni.

L’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione succitata, ha risposto che la normativa di riferimento dispone che ai fini delle imposte sui redditi è escluso dalla formazione del reddito di lavoro dipendente o autonomo il novanta per cento degli emolumenti percepiti dai docenti e dai ricercatori che, in possesso di titolo di studio universitario o equiparato e non occasionalmente residenti all’estero, abbiano svolto documentata attività di ricerca o docenza all’estero presso centri di ricerca pubblici o privati o università per almeno due anni continuativi e che vengono a svolgere la loro attività in Italia, acquisendo conseguentemente la residenza fiscale nel territorio dello Stato.

Stabilito inoltre che i professori e i ricercatori universitari possono, a domanda, essere collocati per un periodo massimo di cinque anni, anche consecutivi, in aspettativa senza assegni per lo svolgimento di attività presso soggetti e organismi, pubblici o privati, anche operanti in sede internazionale, i quali provvedono anche al relativo trattamento economico e previdenziale, ed in considerazione degli effetti sospensivi che l’istituto della aspettativa non retribuita produce sul rapporto di lavoro, l’Agenzia delle Entrate ha ritenuto che i docenti titolari di rapporto di lavoro a tempo indeterminato che abbiano svolto all’estero attività di docenza o ricerca avvalendosi di aspettativa non retribuita, una volta rientrati in Italia acquisendovi la residenza fiscale secondo quanto precisato nella circolare n. 17/E del 23 maggio 2017, Parte I, possono avvalersi delle agevolazioni di cui all’articolo 44, del D.L. n. 78 del 2010, sussistendo le altre condizioni richieste.
www.marcofedi.it

3 – DEPUTATI PD ESTERO – PENSIONI ALL’ESTERO: CARO BOERI, CHIARIAMO L’EQUIVOCO. Si è svolta oggi 19 luglio 2017 presso il Comitato degli italiani nel mondo della Camera dei deputati presieduto dall’On. Fabio Porta l’Audizione del Presidente dell’Inps Tito Boeri. ROMA, 19 LUGLIO 2017

I deputati eletti all’estero hanno sollevato numerose problematiche e criticità ritenute importanti e urgenti: tra queste il sistema di rilevamento dell’esistenza in vita, lo stallo della stipula e del rinnovo delle convenzioni bilaterali di sicurezza sociale, il fenomeno degli indebiti pensionistici, l’erogazione all’estero della 14ma, i collegamenti telematici dell’Inps, il rapporto con i Patronati, la ristrutturazione dell’Inps voluta dal presidente Boeri con l’eliminazione della Direzione delle Convenzioni Internazionali, i ritardi delle procedure per l’utilizzo dello SPID anche per i residenti all’estero, ma soprattutto la preoccupazione che lo Stato italiano (Governo, Ministeri e Istituzioni) stia considerando (i segnali sono evidenti e frequenti) una “revisione” del principio di esportabilità delle prestazioni non-contributive nei Paesi extra-comunitari, come il Trattamento minimo e le maggiorazioni sociali. E proprio su quest’ultima questione si è stranamente soffermato il Presidente Boeri il quale ha fatto delle affermazioni (subito riprese dai maggiori quotidiani italiani) che aumentano i nostri sospetti e i nostri timori.

Ma cosa ha detto il Presidente dell’Inps?

Boeri ha in pratica denunciato quello che evidentemente lui considera un’anomalia – il pagamento all’estero di alcune prestazioni “assistenziali” che invece, secondo l’orientamento dell’Istituto, dovrebbero essere vincolate alla residenza nel Paese erogatore – senza però analizzare e approfondire le ragioni storiche e umane ma anche giuridiche di una scelta socio-previdenziale che ha le sue radici nella particolare evoluzione nella realtà della diaspora del popolo italiano. Boeri ha stigmatizzato il fatto che l’Inps paga 1 miliardo di euro in pensioni all’estero a pensionati i quali hanno versato pochi contributi in Italia. A fronte di pochi contributi, ha continuato Boeri, sono molti i pensionati all’estero i quali beneficiano di prestazioni “non contributive”.
Si tratta, secondo il Presidente dell’Inps, di un’uscita per lo Stato italiano che non rientra nel circuito economico del nostro paese sotto forma di consumi. Insomma di uno spreco ingiustificato.
Boeri ha poi rincarato la dose ricordando che nel 2017 con la nuova normativa sulla 14ma introdotta dalla Legge di Bilancio si è ampliata in modo molto considerevole la platea tra i residenti all’estero aventi diritto con un’impennata del 131% del numero dei beneficiari.

Immediatamente la notizia si è diffusa sulle prime pagine di alcuni quotidiani “on line” e dobbiamo ora sperare che non si inneschi una caccia all’untore, e cioè ai “privilegiati” pensionati italiani residenti all’estero.

E pensare che da tempo denunciamo l’irrisorietà dell’importo delle pensioni pagate all’estero. Vogliamo consigliare al Presidente Boeri innanzitutto di non dimenticare il contributo economico reso all’Italia dalle rimesse e dai molteplici e variegati investimenti dei nostri connazionali.

Vogliamo inoltre ricordare che stiamo parlando di pagamenti residui (dal 1995 è in atto una cristallizzazione del TM in seguito all’introduzione del vincolo dei 10 anni di contributi effettivi da far valere in Italia) e in via di estinzione visto, purtroppo, l’esaurimento fisiologico della vecchia emigrazione. Insomma un problema di lana caprina assurto agli onori delle cronache per un evidente equivoco.
I deputati PD Estero: Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta, Tacconi

4 – LA MARCA (PD) BUON LAVORO AI NUOVI ELETTI DEL COMITES DI TORONTO E AL PRESIDENTE DEL COMITES DEL TRI-STATE. UNIRE LE FORZE PER COLLABORARE AL MEGLIO. La comunità di Toronto ha un nuovo COMITES eletto democraticamente in base alla legge istitutiva di questi organismi e il COMITES del Tri-State (New York, New Jersey e Connecticut) in USA si è dato un nuovo presidente, eletto dai consiglieri che lo compongono. ROMA, 20 LUGLIO 2017

In questo modo due importanti nostre comunità del Nord America, attraverso il loro diretto strumento di rappresentanza, si mettono nella condizione di affrontare concretamente i problemi di varia natura che in esse attualmente si manifestano.

Agli eletti del COMITES di Toronto e al presidente del COMITES del Tri-State, Antonino Ferrara, i miei migliori auguri di buon lavoro. Approfitto dell’occasione anche per augurare il meglio a Quintino Cianfaglione, che lascia la presidenza del COMITES del Tri-State per assumere l’incarico non meno delicato e prestigioso di console onorario del Connecticut. L’ho fatto in modo non formale perché so quanto numerosi e complessi siano i problemi da affrontare e quanto severe siano le ristrettezze, soprattutto di natura finanziaria, che limitano l’attività di questi organismi. Se non vi fosse la generosa dedizione di natura volontaria della maggior parte degli eletti, in molti fasi sarebbe in discussione la stessa operatività di questi importanti istituti di rappresentanza. Un limite che dovremo cercare di superare con la prossima legge di bilancio, come ho già cercato di fare con la cosiddetta Manovrina, dopo che il Governo ha dato un concreto segnale di disponibilità per il funzionamento del CGIE aumentandone già per quest’anno la dotazione.

Proprio queste osservazioni mi inducono a dire che è il caso di unire le forze di tutti coloro che a diversi livelli esercitano un ruolo di rappresentanza. Solo in questo modo si possono superare le difficoltà del difficile momento che le finanze pubbliche stanno conoscendo in Italia e, soprattutto, si può fare uno sforzo per comprendere e misurarsi con quanto di nuovo sta avvenendo, soprattutto a seguito della nuova, consistente emigrazione.

Per questo confermo, dopo averlo fatto con i diretti interessati, la mia piena disponibilità a collaborare con gli organismi di rappresentanza della mia ripartizione per fronteggiare i compiti che le leggi ci affidano e corrispondere alle domande dei nostri rappresentati. Non sarà facile ma, ripeto, se uniremo le forze, saremo più pronti e adeguati per il nostro non semplice compito.
Di nuovo auguri ai nuovi eletti.
On. Francesca La Marca

5 – LA MARCA E FEDI INCONTRANO IL DIRETTORE GENERALE DE LUCA: MAGGIORE ATTENZIONE E RISORSE AGLI ENTI GESTORI DI CANADA, STATI UNITI ED AUSTRALIA. Proficuo incontro con il Direttore Generale della Direzione per la promozione del sistema Paese, Vincenzo De Luca, con il quale abbiamo discusso di fondi integrativi agli enti gestori, di modifiche alla Circolare 13 relativa al funzionamento del rapporto con gli enti gestori, dei contributi complessivi al settore della promozione linguistico-culturale e del sistema Paese e della prossima legge di bilancio. ROMA, 19 APRILE 2017
Abbiamo posto l’accento sui Paesi della ripartizione America Settentrionale e Centrale e Africa, Asia, Oceania e Antartide e sulla necessità di un maggiore sforzo in direzione degli enti gestori che operano in queste realtà.
L’On. La Marca ha poi sottolineato le attuali difficoltà del PICAI di Montreal e gli impegni assunti dal Centro Scuola di Toronto con lo York Catholic District School Board, oltre che le esigenze specifiche di ODLI Inc. (Organizzazione per la Diffusione della Lingua Italiana), l’ente gestore più importante che opera nel Sud-est degli Stati Uniti, per i quali chiediamo un incremento dei fondi.
L’esperienza degli enti gestori nel mondo, e nelle nostre ripartizioni in particolare, vanno valorizzate anche per l’impegno dei Governi locali” – hanno ricordato La Marca e Fedi.

6 – FEDI (PD): LE MEZZE VERITÀ NON SERVONO A NESSUNO, MA CREANO SOLO ALLARME. L’audizione del Presidente Tito Boeri è stata utile occasione di confronto sul regime previdenziale per gli italiani all’estero. Il Presidente Boeri ha citato dati, ricordato l’impegno dell’INPS nel pagamento delle pensioni all’estero e proposto una distinzione tra base contributiva, integrazione al minimo e maggiorazioni sociali. ROMA, 19 LUGLIO 2017
Boeri ha ricordato che l’Italia paga maggiorazioni sociali ed integrazioni al minimo a residenti all’estero che “non sono soggetti d’imposta”. Ho argomentato l’esatto opposto. I cittadini italiani residenti all’estero sono tutti soggetti d’imposta ma pagano ciò che sono tenuti a pagare in base alle leggi dello Stato o alle Convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni fiscali.
Si tratta, dunque, di una colossale inesattezza: gli italiani all’estero non evadono il fisco, a parte gli evasori, sono a tutti gli effetti soggetti d’imposta e pagano, quanto, quando e dove devono in base a leggi o convenzioni ratificate dal Parlamento.
Seconda grave inesattezza o, se si vuole, parzialità: l’Italia paga tante pensioni all’estero. I mezzi di informazione italiani, che hanno raccolto questo messaggio, forse non sanno che l’Italia riceve anche una montagna di risorse derivanti da pensioni pagate dall’estero.
Le pensioni dall’estero (Australia, Francia, Germania, Svizzera, Canada e via dicendo) sono corrisposte in Italia in regime di reciprocità o in base ad analoghe legislazioni di quei Paesi che prevedono analoghe misure di portabilità verso l’estero. Boeri su queste ha taciuto, ma avrebbe dovuto citarle.
L’INPS non ha dati in proposito? Parli allora il Governo. Che farebbe bene anche a chiarire qual è il limite del mandato conferito all’INPS. Comprendo che molte delle dichiarazioni di Boeri sono state male interpretate da alcuni mezzi d’informazione.
Il Presidente Boeri però conosce bene la capacità di distorsione mediatica e quindi dovrebbe essere più cauto e più completo nel presentare il mondo della previdenza all’estero. In sostanza dovremmo avere il quadro preciso, completo e complessivo prima di esprimere valutazioni politiche sul futuro della previdenza verso l’estero. Consapevoli che il resto del mondo ci guarda e vuole capire. Compresi gli Istituti previdenziali esteri, per i quali queste bordate generiche e imprecise non rappresentano certo un messaggio né serio né rassicurante.
L’integrazione al minimo e le maggiorazioni sociali non sono già esportabili verso i Paesi UE. L’integrazione al minimo, inoltre, non viene corrisposta in assenza di requisiti molto stringenti, contributivi e reddituali, ed è cristallizzata nell’importo nel resto delle situazioni. In ogni caso è prevista nelle convenzioni internazionali di sicurezza sociale che l’Italia ha ratificato.
A cosa si riduce quindi il grande megafono mediatico? Alle maggiorazioni sociali, circa 23 milioni di euro, che riguardano al 90% l’America Meridionale. Basterebbe pagarle ogni anno a saldo dopo la verifica dei redditi per risparmiare già somme considerevoli che l’INPS poi pone a indebito: a questo proposito ho chiesto a Boeri di chiarire se gli indebiti, complessivamente oltre 270milioni di euro, sono già stati sottratti al conteggio della spesa complessiva di mille milioni di euro.
Ecco, quando si danno i numeri ci vogliono attenzione e senso di responsabilità. Oltre che risposte precise inserite in quadri complessivi attendibili.
On. Marco Fedi

7 – DEPUTATI PD ESTERO: BUON LAVORO AD ANNA GRASSELLINO, NUOVO RESPONSABILE DEL PD PER GLI ITALIANI NEL MONDO. UNIRE LE FORZE PER SUPERARE CON SUCCESSO LE PROSSIME PROVE. Ad Anna Grassellino, prestigiosa ricercatrice italiana in USA, che ha ricevuto nel recente passato importanti e ripetuti riconoscimenti da parte di autorità istituzionali e scientifiche del Paese nel quale risiede, è stato attribuito l’incarico di dirigere il dipartimento del PD per gli italiani nel mondo. ROMA, 25 LUGLIO 2017

Ci congratuliamo con Lei e le facciamo gli auguri di buon lavoro, assicurandole la nostra piena disponibilità a collaborare per l’assolvimento di un incarico certamente complesso qual è quello riguardante il multiforme mondo degli italiani all’estero. Allo stesso tempo, salutiamo e ringraziamo Eugenio Marino per la competenza e l’impegno che ha dimostrato nello svolgimento delle sue responsabilità negli anni in cui ha ricoperto lo stesso incarico.

Il fatto che a questo settore di lavoro nell’ambito del PD siano state riconosciute autonomia, come da noi più volte richiesto, e dignità dipartimentale è certamente un segnale di consapevolezza del valore che il nostro mondo riveste per gli interessi del sistema Italia nel mondo e, nello stesso tempo, di attenzione per protagonisti e situazioni che hanno già trovato puntuali e concreti riscontri negli ultimi anni nelle azioni dei Governi Renzi e Gentiloni e nella maggioranza che li ha sostenuti.

La struttura dipartimentale può consentire di corrispondere alla grande complessità e varietà delle situazioni che si presentano nella comunità italiana nel mondo, che richiede sensibilità e attenzione per le profonde e continue novità che in essa si manifestano unitamente a capacità di ascolto e a spirito di solidarietà per il vasto e consolidato retroterra emigratorio di cui l’Italia dispone. È necessario, dunque, offrire spazi e dare respiro alle notevoli esperienze e competenze che già esistono nel PD e a quelle che ad esso possono accostarsi. Non è un caso che il PD in questi anni sia stato visto come il principale e più credibile interlocutore politico dei cittadini italiani all’estero e che ai suoi esponenti siano stati affidati in modo prevalente compiti di rappresentanza ad ogni livello, a partire da quello parlamentare.
Ci sarà bisogno, dunque, di tutte le energie disponibili, anche per misurarsi, ancora una volta con successo, con una prova elettorale che nella dimensione mondiale è sempre impegnativa e difficile.
Siamo certi che Anna Grassellino saprà rispondere a queste esigenze con intelligenza, generosità e autorevolezza. Ancora buon lavoro a Lei e buon lavoro a tutti noi per questo impegnativo nuovo inizio.
I Deputati PD eletti all’estero: Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta, Tacconi

8 – FEDI (PD) – DOPPIA TASSAZIONE: SI AVVICINA LA SCADENZA PER ACCEDERE ALLA VOLUNTARY DISCLOSURE. Si avvicina la scadenza per accedere alla seconda Voluntary Disclosure (Collaborazione volontaria) con la quale è stata prevista la riapertura dei termini della procedura disciplinata dalla legge 15 dicembre 2014, n. 186, in un intervallo temporale che va dal 24 ottobre 2016 al 31 luglio 2017. ROMA, 24 LUGLIO 2017

Avevamo informato che i chiarimenti interpretativi relativi alla nuova edizione della Voluntary disclosure sono stati forniti dall’Agenzia delle Entrate con la Circolare 19/E del 12 giugno 2017. Successivamente avevamo reso noto che la legge 21 giugno 2017, n. 96 aveva modificato la seconda Voluntary disclosure stabilendo, in particolare, che i lavoratori dipendenti ed autonomi i quali hanno prodotto reddito all’estero, anche se hanno mantenuto la residenza in Italia non iscrivendosi all’Aire, avrebbero potuto regolarizzare la loro posizione aderendo alla nuova Collaborazione volontaria entro il 31 luglio 2017, ma secondo indiscrezioni il Governo starebbe valutando una proroga dei termini. Così facendo avrebbero potuto evitare la doppia imposizione fiscale pagando invece solo le ridotte sanzioni previste dalla legge.

Come si ricorderà (per ricapitolare brevemente) il decreto legge 22 ottobre 2016, n. 193, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° dicembre 2016 n. 225, recante “Disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili” che ha riaperto i termini per la Voluntary Disclosure è stato modificato dal decreto legge n. 50 del 2017, che ha stabilito che nel caso in cui i redditi di lavoro dipendente (articolo 6, comma 1, lettera c) del TUIR) e di lavoro autonomo (articolo 6, comma 1, lettera d) del TUIR) concorrano a formare il reddito complessivo, non si applica la disposizione contenuta nel comma 8 dell’articolo 165 del TUIR.

Tale ultima disposizione prevede, in generale, che la detrazione delle imposte pagate all’estero non spetta in caso di omessa presentazione della dichiarazione o di omessa indicazione dei redditi prodotti all’estero nella dichiarazione presentata.

La norma introdotta prevede invece che il comma 8 dell’art. 165 del TUIR non si applica (e cioè è consentita la detrazione delle imposte pagate all’estero dalle imposte che bisogna pagare in Italia) se si aderisce alla Voluntary disclosure (si pagano tuttavia le eventuali, seppur ridotte, sanzioni).

La novità normativa consente quindi, esclusivamente nell’ambito della procedura di collaborazione volontaria, di detrarre le imposte pagate all’estero a titolo definitivo relative a redditi esteri da lavoro dipendente o autonomo, anche in caso di omessa presentazione della dichiarazione o di omessa indicazione di tali redditi. Pertanto – recita la nuova circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 21/E del 20 luglio 2017 – “nel determinare le somme da versare a titolo di imposta e sanzioni il contribuente dovrà considerare quale “maggiore imposta” l’importo risultante al netto della detrazione relativa alle imposte pagate all’estero a titolo definitivo per i redditi di lavoro ivi prodotti”.

Sempre secondo l’Agenzia delle Entrate “Tale soluzione risulta quindi improntata a principi di equità ed è coerente con i recenti interventi normativi volti ad agevolare l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari da parte del contribuente, consentendo, limitatamente alla Voluntary disclosure, di superare il suddetto divieto previsto dal comma 8 dell’articolo 165 del TUIR. Peraltro, ai sensi del comma 2 del citato articolo 1-ter del decreto legge n. 50 del 2017, la disposizione in commento si applica anche agli atti non ancora definiti alla data di entrata in vigore della disposizione medesima (24 giugno 2017), emanati in relazione alla precedente edizione della procedura di collaborazione volontaria; resta invece normativamente precluso in ogni caso il rimborso delle imposte già pagate.
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