NUOVO PAESE n.4-2025. Il mensile di Filef Austalia

Il rimedio ai prezzi inaccessibili

L’alto costo della vita sarà sicuramente il tema politico principale durante la campagna per le elezioni australiane del 3 maggio.

Tutti i partiti e i candidati esprimeranno preoccupazione ed empatia riconoscendo l’ovvio, vale a dire che il costo della vita per i beni di base (elettricità, generi alimentari, acquisto o affitto della casa) rappresenta un problema. L’aumento dei prezzi è generalizzato e inarrestabile.
Le indagini ufficiali sul mistero dei prezzi elevati hanno prodotto risultati deludenti che esortano i consumatori a “cercare offerte migliori”.

Cercare costantemente il miglior affare per i beni di prima necessità o cambiare continuamente fornitore, spesso per risparmi minimi o momentanei, non è proponibile. Il consiglio di “cercare offerte migliori” sposta l’onere sui consumatori e evita di esaminare se i prezzi penalizzanti siano giustificati.

Tuttavia, la preoccupazione per la collusione sui prezzi in Australia ha portato ad aumentare le multe massime a 50 milioni di dollari per le aziende e 2,5 milioni di dollari per gli individui.
Lo scorso settembre, la Corte Federale ha multato EnergyAustralia con 14 milioni di dollari per dichiarazioni false, ingannevoli o fuorvianti ai consumatori riguardo ai prezzi dell’elettricità.
A marzo di quest’anno, Origin Energy è stata multata con 17,6 milioni di dollari dalla Corte Suprema del Victoria per aver violato le normative statali sull’energia, inclusa l’ammissione di aver sovrafatturato ad alcuni clienti.

Tuttavia, queste pene pecuniarie rischiano di diventare un normale costo di di produzione nell’atto di fare affari redditizi nei beni e servizi essenziali, sfruttando i consumatori costretti.
I modesti e limitati sussidi governativi per i costi della vita non affrontano i sistemi che li creano e li permettono, e il denaro finisce nelle tasche dei beneficiari dei prezzi ingiusti.
Ciò contribuisce a spingere la nazione verso la povertà e a perpetuare pressioni finanziarie opprimenti, soprattutto per chi ha redditi bassi.

È una sindrome di mercato ben nota, come esemplificato dalla mancanza di gas naturale accessibile in Australia, nonostante questa ne sia un importante esportatore.

Una condizione simile a quella dei paesi del Terzo Mondo, che esportano cibo mentre la loro gente muore di fame.

 

The unaffordable price fix

The high cost of living will be the undoubted top political theme during the campaign for Australia’s May 3 elections.

All parties and candidates will express concern and empathy acknowledging – the obvious – that living costs for basics are hurting.

The price of electricity, groceries and housing (ownership and rental) represent the general unabated rise in living costs.

Official investigations into the mystery of high prices have produced lame findings exhorting consumers to “shop around”.

It is impractical to shop around for basics or constantly changing providers, most times for meagre or momentary savings.

The advice to shop around puts the onus on consumers and avoids scrutiny of whether penalising prices are justified.

Yet concern with price collusion in Australia has seen maximum fines lifted to $50 million for corporations and $2.5 million for individuals.

Last September the Federal Court fined EnergyAustralia $14 million for false, misleading or deceptive statements to consumers about electricity prices.

In March this year Origin Energy was fined $17.6 million by the Victorian Supreme Court for breaching the state’s energy rules including an admission that it over charged some customers.
However, penalties risk becoming the cost of doing lucrative business in essential goods and services exploiting captive consumers.

Trifling and limited government subsidies for living costs do not deal with systems that create and allow them and the money ends up in pockets of the beneficiaries of unjust prices.
This helps nudge the nation towards poverty and ongoing oppressive financial pressures, particularly for those on low incomes.

It’s a well known market syndrome as exemplified by Australia’s lack of affordable natural gas even though it’s a major exporter.

A condition familiar to Third World countries that export food while its people go hungry.


FILEF Adelaide & Nuovo Paese

E: filefadelaide@gmail.com

 

 

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NP-aprile 2025

 

 

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