Solidarietà dal basso con la popolazione del Kurdistan. Appello per la rimozione dell’embargo alla Siria

Solidarietà dal basso con la popolazione del Kurdistan

Appello per la rimozione dell’embargo alla Siria

La sinistra, se è in grado di farlo, porti avanti le proprie lotte senza alcuna commistione con fascisti e sovranisti, interessati solo a frazionare il fronte avverso e a creare convergenze sulle loro posizioni

L’opinione pubblica nazionale, anestetizzata da una informazione asservita agli interessi geopolitici Usa, non viene adeguatamente informata rispetto a quale popolo sia stato principalmente colpito e che tipologie di garanzie abbiamo affinché gli aiuti inviati tramite la cooperazione al governo di Ankara giungano a tutte le popolazioni colpite dal sisma. Erdogan e il governo islamista dell’Akp di Ankara ha ripreso le attività belliche contro le città del Kurdistan turco, nuovamente nel 2015, e ha iniziato ad invadere a più riprese, dal 2018, quello siriano, pertanto degli aiuti che verranno inviati al governo turco solo le briciole finiranno ai curdi del sud-est della Turchia. Il Kurdistan, sia turco che siriano, sono fra i territori più duramente colpiti essendo ai limiti dell’epicentro, localizzato nei pressi della città di Gaziantep, del tremendo sisma di magnitudo 7,8 (vedi carte in basso).

Dall’altro lato del confine, invece, il governo siriano è soggetto ad un vergognoso embargo dal 2011, nuovamente rinnovato il 1 giugno 2022 per un altro anno per esclusive finalità politiche da parte degli Usa e dei suoi sodali occidentali, che sta affamando la popolazione già provata da 12 anni di guerra, ostacolando la ricostruzione del Paese e ora sta rendendo estremamente difficile le operazioni di soccorso della popolazione colpita dal sisma, appartenente a tutto il variegato mosaico etnico presente in Siria.

Lanciamo quindi un pubblico appello al governo italiano e agli altri europei, alla luce anche del fallimento degli obiettivi per cui era stato introdotto (la caduta del regime di Assad), per l’immediata rimozione dell’embargo che sta aggravando la già disastrosa situazione della popolazione siriana, ora in preda ad un vero e proprio dramma umanitario.

Per questo motivo ci stiamo attivando a raccogliere fondi da devolvere direttamente al Presidente della Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia, in quanto siamo sicuri che con questa forma di cooperazione diretta dal basso gli aiuti arriveranno sicuramente ai kurdi colpiti dal terremoto e non verranno utilizzati solo a beneficio dei turchi e dei jihadisti della Siria, come invece sembrano intenzionati a fare Erdogan in Turchia e i governi occidentali per quanto riguarda la Siria.

Questa purtroppo è la situazione del popolo curdo che pur essendo la quarta etnia per consistenza demografica del Medio Oriente, a seguito di biechi interessi geopolitici delle potenze occidentali, è stato negato il diritto all’autodeterminazione ed in Turchia viene impedito anche di usare pubblicamente la loro lingua e di insegnarla nelle scuole. Inoltre, in Turchia sono oggetto di repressione politica con l’arresto dei parlamentari e del gruppo dirigente dell’Hdp, il Partito Democratico dei Popoli, una organizzazione politica che raccoglie tutte le forze di sinistra della società turca, oltre ai curdi progressisti, ed è definito filo-curdo perché sostiene una soluzione pacifica e democratica della questione. 

Senza contare la repressione militare scatenata sempre da Erdogan sia contro le città curde della Turchia, sia contro i membri e le basi del Pkk, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, nelle montagne del Kurdistan turco e addirittura in territorio iracheno, il quale è stato anche parzialmente invaso oltre che periodicamente bombardato dall’esercito turco. Il leader del Pkk, Abdullah Ocalan, inoltre, è prigioniero politico in Turchia dal 1999 e detenuto in condizioni disumane senza poter ricevere visite.

Ovviamente la televisione e gli altri media nazionali non hanno fatto alcuna menzione di tutto ciò in quanto alla Turchia, essendo membro della Nato e trattenendo a pagamento milioni di profughi siriani sul proprio territorio per conto dell’UE, è stata lasciata sostanziale carta bianca per reprimere e bombardare i kurdi, a prescindere che si trovino in Turchia, Siria o Iraq nelle aree nei pressi del confine turco dove si sono rifugiati i membri del Pkk, che Erdogan definisce terroristi. Lo stesso vale per la Siria, il cui embargo che la affligge è stato totalmente ignorato dai media. Addirittura, a causa dello stesso non risulta nemmeno possibile effettuare donazioni alla Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia tramite Paypal se si inserisce come causale Siria, un vero atto di crudeltà.

Ecco perché è importante raccogliere fondi e consegnarli direttamente al Presidente della Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia che ha sede a Livorno tramite il Presidente dell’associazione Italia-Nicaragua di Livorno, Mauro Rubichi suo amico personale, e lanciare la campagna per la rimozione dell’embargo alla Siria prendendo nettamente le distanze dai tentativi dei fascisti e dei sovranisti di trovare sponde a sinistra.

Solo una sinistra afflitta da frazionismo suicida e priva sia di capacità di analisi delle dinamiche politiche e geopolitiche in atto che di elaborazione di strategie politiche autonome e in linea con i propri valori, può ridursi a sponda delle scaltre forze di estrema destra che operano per cooptarne una parte al servizio delle sue battaglie.

Il Comitato Popolare Sangiulianese per i popoli oppressi invita al massimo senso di responsabilità e solidarietà partecipando alla raccolta fondi per portare un aiuto concreto al popolo curdo colpito dal terremoto.

Anche l’indifferenza è complice di fronte ad una catastrofe di questa portata.

Il Comitato Popolare Sangiulianese per i popoli oppressi

7 febbraio 2023

Per sottoscrivere un contributo a favore del popolo Kurdo, effettuare le donazioni  tramite il conto di Italia Nicaragua

IBAN N° IT17W0501802800000011333622

Causale: aiuti terremoto Kurdistan

I contributi raccolti verranno consegnati personalmente al Presidente della Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia da Mauro Rubichi, Presidente di Ita-Nica Livorno

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