COVID-19: Aggiornamenti dall’Australia

Coronavirus: nuovi focolai a Melbourne, si pensa a lockdown. 49 contagiati, è il numero più alto da aprile

(ANSA) – ROMA, 28 GIU – Nuove misure di lockdown anti-coronavirus potrebbero essere imposte a Melbourne dopo che sono stati identificati sabato 49 casi di Covid-19, il numero più alto dallo scorso aprile. Lo riporta il Guardian.

Secondo le autorità sanitarie dello stato di Victoria non si tratta di una “seconda ondata” ma il premier Daniel Andrews ha annunciato che sta considerando se chiedere ai cittadini di restare a casa nei prossimi giorni.

Nel resto dell’Australia il virus è quasi del tutto sparito.

Nell’ovest del Paese c’è stato un solo nuovo caso, nel New South Wales tre ed erano tutte persone rientrate dall’estero. Zero contagi in Queensland e nel sud. In Victoria la momento ci sono 2.028 casi.

Per prevenire la diffusione dei contagi, lo stato ha iniziato a effettuare test a tappeto, 40.000 persone sono già state sottoposti al controllo da venerdì. (ANSA).

 

Coronavirus: Melbourne,un focolaio nato da scambio accendino. Lo ha detto il premier dello stato di Victoria Andrews

(ANSA) – ROMA, 28 GIU – Uno dei nuovi focolai di coronavirus a Melbourne potrebbe essere stato causato dallo scambio di un accendino tra gli impiegati di un albergo. Lo ha detto il premier dello Stato di Victoria, Daniel Andrews, in una conferenza stampa.

“Mantenevano la distanza ma si sono passati l’accendino”, ha dichiarato secondo quanto riportato dalla Bbc aggiungendo che sempre gli stessi impiegati sono andati in macchina assieme “stando quindi molto più vicini tra loro di quanto sia auspicabile”. (ANSA).

 

Australia: senza lavoro per virus scelgono carriera militare. Alternativa per molti ex dipendenti aerolinee in crisi

(ANSA) – SYDNEY, 29 GIU – Rimasti senza lavoro durante la pandemia di Covid-19 e incerti su un futuro impiego, un numero crescente di australiani, soprattutto ex dipendenti di compagnie aeree in crisi per le restrizioni anti pandemia, scelgono la carriera militare come occupazione stabile, con un’impennata di domande del 40% nel solo mese di aprile rispetto a un anno prima.

Le domande di ammissione alle forze armate sono aumentate di quasi 4.300 unità fra dicembre e marzo, il 18% in più rispetto all’anno prima, con una successiva impennata in aprile. La Defence Force sta ora trattando le domande di 39 mila potenziali reclute, il numero più alto in almeno quattro anni, riferisce il capitano Jan Noonan direttore del reclutamento militare, al Sydney Morning Herald.

Le manifestazioni di interesse da ex dipendenti di compagnie aeree includono un’ampia gamma di professioni: da piloti a ingegneri, ad addetti all’accoglienza. L’interesse verso la carriera militare è anche rafforzato dal contributo dei soldati durante la crisi dei devastanti incendi della scorsa estate australe, spiega ancora il capitano Noonan. (ANSA).

 

Coronavirus: Australia,esperti divisi su mascherine in aereo

(ANSA) – SYDNEY, 29 GIU – Gli esperti di sanità pubblica sono divisi sulle raccomandazioni alle compagnie aeree riguardo all’obbligo di indossare le mascherine a bordo, e in Australia le aerolinee hanno adottato linee differenti in materia. Qantas e Virgin rendono più frequenti gli orari di volo ed entrambe forniscono ai passeggeri mascherine opzionali, mentre Regional Express li obbliga a indossarle.

Secondo le prescrizioni sanitarie del governo australiano le mascherine sono opzionali. Ristoranti, treni e luoghi di lavoro devono aderire al distanziamento di quattro metri quadrati ma nei voli commerciali i vettori riempiono anche i sedili intermedi, per poter restare finanziariamente sostenibili.

I fabbricanti della Boeing, che ha fornito gli aerei in funzione in Australia, spiegano che l’aria in cabina è circolata e purificata ogni due o tre minuti. L’aria viene immessa in cabina sopra ogni passeggero e defluisce verticalmente prima di evacuare dall’aereo da condotti ai piedi del passeggero. L’aria che entra in cabina è un misto di aria fresca dall’esterno e di aria riciclata, purificata con filtri ad alta efficienza di particolato. Secondo la Boeing, il sistema rimuove il 99,9% di batteri e virus.

Differiscono tuttavia i pareri degli specialisti.

L’epidemiologa dell’Università del New South Wales, Marylouise McLaws, membro del comitato esperti sul Covid-19 dell’OMS, sostiene che le linee aeree dovrebbero “definitivamente” rendere obbligatorie le mascherine a bordo, poiché tali filtri non sono sufficienti e aggiunge che indossare la mascherina in aereo è una buona mitigazione del rischio quando il distanziamento fisico non è possibile. Secondo, invece, la presidente del Gruppo esperti sul controllo delle infezioni Lyn Gilbert, consulente del Comitato australiano per la protezione della salute, le mascherine non sono necessarie sui voli. “Indossare la mascherina non è dannoso di per sè, ma può dare un falso senso di sicurezza con il risultato di trascurare altre precauzioni”, avverte. (ANSA).

 

 

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