COVID-19: Il rientro dei giovani della nuova emigrazione può essere una opportunità per il paese

(NoveColonneATG) Roma – Mentre il virus Covid-19 aggrediva le regioni del Nord mietendo migliaia di vittime, nelle case dei piemontesi e degli italiani – durante la quarantena – sono rientrati a casa migliaia di giovani dall’estero. Studenti emigrati e giovani lavoratori sono di nuovo con noi. E un po’ come se il virus avesse realizzato un fenomeno – che dobbiamo assolutamente evitare sia temporaneo – che qualunque bonus fiscale non riusciva a stimolare: il rientro dei cervelli. Se proviamo a rifletterci – scrive il 14 aprile il Corriere della Sera – il ritorno a casa dei «nostri ragazzi» può essere una grande opportunità per la ripartenza e per la fase 2, 3 e 4. Proviamo a fare qualche stima. Tra il 2017 e il 2019, secondi i dati Istat, quasi diecimila ragazzi piemontesi sotto i 30 anni hanno lasciato la regione di residenza. La metà di questi lo ha fatto per ragioni di studio. Gli altri per motivi di lavoro. Con il lockdown delle università di tutto il mondo, almeno il 90% dei ragazzi è tornato a casa. Spesso con viaggi faticosi e a tratti drammatici. La fuga da Londra verso l’ Italia – spesso attraverso la Francia – è stata una specie di Dunkirk in senso contrario del nostro esercito di giovani.

(NoveColonneATG) Roma – Nel bene o nel male, il Coronavirus è riuscito dove i numerosi provvedimenti sul rientro dei cervelli in fuga avevano fallito: riportare in Italia gran parte di quei 250.000 giovani che negli ultimi dieci anni sono andati all’ estero. Sono tornati – propone in un’analisi del 14 aprile Il Messaggero – e difficilmente potranno ripartire nei prossimi mesi, perché non sappiamo quanto durerà il lockdown nè tantomeno quando riapriranno le frontiere. Se fino a ieri rimpiangevamo, con lacrime di coccodrillo, la loro partenza e si sprecavano i calcoli sul danno subito da un paese che, dopo aver speso decine di miliardi per la loro formazione, li ha visti fare la fortune delle concorrenti imprese straniere. Ora sono tornati e, nel Paese più vecchio del mondo, questo straordinario esercito di giovani tornato a casa di fronte all’ emergenza potrebbe dare un contributo fondamentale alla ripartenza.

 

16/4/2020

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