6382 Gaza, l'Onu trova l'accordo: chiesto il cessate il fuoco

20090109 12:56:00 redazione-IT

[b]Pax Christi e i cattolici di base al presidio di Roma contro il massacro[/b] (da l’Unità)
Ansa: [b]Hamas critica risoluzione Onu, 20 nuove vittime
Jihad islamica respinge risoluzione Onu[/b]

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a due settimane dall’inizio dell’offensiva israeliana e a quota 770 morti, nella notte, ha alla fine adottato una risoluzione con cui si sollecita un cessate-il-fuoco «immediato e duraturo» nella Striscia di Gaza. Un cessate iul fuoco che dovrebbe poi condurre a un «totale ritiro» delle forze israeliane dall’enclave palestinese.

L’approvazione del testo, proposto ancora una volta dalla Libia e che ha visto l’astensione degli Usa, era praticamente scontata, dopo che in seno all’organo decisionale del Palazzo di Vetro era stato raggiunto un compromesso tra Paesi occidentali e arabi, accogliendo attraverso serrate trattative una serie di emendamenti presentati da questi ultimi. Non c’è stata però l’unanimità che pareva anch’essa ormai acquisita, giacché i voti favorevoli sono stati solo quattordici su quindici. In extremis, e a sorpresa, gli Stati Uniti hanno infatti deciso di astenersi, mentre nei precedenti tentativi durante la riunione a New York all’inizio dell’avanzata di terra, avevano votato contro bloccando la risoluzione.

Il segretario di Stato americano uscente, Condoleezza Rice, ha poi spiegato che tale atteggiamento è stato dettato unicamente dalla volontà di attendere l’esito dell’iniziativa di mediazione in corso da parte dell’Egitto, e dunque di appoggiarla: il presidente egiziano Hosni Mubarak ha infatti invitato al Cairo rappresentanti di Israele e dei palestinesi per colloqui imperniati sulle condizioni di un’eventuale tregua.

Il premier israeliano Ehud Olmert ha convocato per la giornata di venerdì il consiglio di difesa del suo governo per decidere se approvare una tregua dei combattimenti a Gaza oppure estendere ulteriormente le operazioni militari. La radio militare, che ha diffuso la notizia, ha aggiunto che non ha avuto buon esito la missione condotta al Cairo da Amos Ghilad, un rappresentante del ministero della Difesa israeliano. Ghilad era stato incaricato di verificare fra l’altro se sia possibile garantire in futuro la fine del contrabbando di armi dal Sinai verso Hamas a Gaza.

Da Beirut però, Osama Hamdan, rappresentante di Hamas in Libano, esplicita delle rimostranze sul testo della risoluzione approvata dall’Onu. «Questa risoluzione – dice – non tiene conto degli interessi palestinesi e non parla della fine dell’assedio e dell’apertura dei valichi. Noi -ha affermato- l’abbiamo già detto in precedenza, non vi sarà un cessate il fuoco fino a che l’assedio non verrà levato e i varchi riaperti». E infatti per il momento Hamas ha prosegue i propri lanci contro Israele. Quattro razzi Grad palestinesi sono esplosi a Beer Sheva, senza provocare vittime. Altri razzi sono caduti ad Asqelon.

Nel frattempo l’aviazione israeliana ha proseguito le proprie incursioni notturne a Gaza, provocando la morte di almento sei palestinesi. Il bilancio dei palestinesi uccisi a Gaza dall’inizio della operazione "Piombo fuso" è di oltre 770. Israele ha anche adottato misure di sicurezza rafforzate a Gerusalemme est e in Cisgiordania per prevenire manifestazioni di protesta palestinesi al termine delle preghiere del venerdì nelle moschee.

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Pax Christi e i cattolici di base al presidio di Roma contro il massacro
di GIOVANNA NIGI

Promosso dalla comunità cristiana di base di San Paolo e da un numero di organizzazioni umanitarie e palestinesi che continua a crescere, è iniziato giovedì mattina un presidio permanente in largo Goldoni, in pieno centro di Roma, nato per manifestare lo sdegno e l’indignazione degli «uomini di buona volontà» davanti a quello che P.M.Musallam, unico parroco cattolico presente a Gaza, ha denunciato come «un massacro, un crimine di guerra che ancora una volta nessuno chiama come tale».

Il piccolo gazebo bianco, con la bandiera della pace in prima linea, ha ospitato durante tutta la mattinata la voce di quei cristiani che non vogliono sentirsi complici:" Fermatevi subito, fermiamoci tutti!" è lo slogan ripetuto al megafono sotto la pioggia battente, per chiedere il cessate il fuoco immediato e la fine dell’assedio nella Striscia di Gaza, con una forza di protezione internazionale della popolazione. Un invito a tutti a esprimere la propria rabbia e indignazione in tutte le sedi possibili, e al’Onu, alla Ue e al governo italiano la richiesta di un deciso intervento di mediazione.

Da parte di tutti i partecipanti, un’intenzione fermissima di ristabilire la verità negata: «La maggior parte dei quotidiani e dei telegiornali -fa notare Pax Christi nel suo appello – ha affermato che è stato Hamas a rompere la tregua. Invece il 19 dicembre è semplicemente scaduta una tregua della durata concordata di sei mesi. L’accordo comprendeva: il cessate il fuoco, la sua estensione nel giro di qualche mese alla Cisgiordania e la fine dl blocco di Gaza».

«Questi impegni – continuano – non sono stati rispettati da Israele (25 palestinesi uccisi solo dalla firma dell’accordo) e quindi Hamas non l’ha rinnovato. Ancor più precisamente, già ai primi di novembre, Israele aveva rotto la tregua con una serie di attacchi a Gaza uccidendo altri 6 palestinesi». E per ristabilire la verità fino in fondo, al presidio ci tengono anche a precisare che all’ultima manifestazione romana contro i massacri a Gaza, dove anche le comunità cristiane di base erano presenti, nessuna bandiera
israeliana è stata bruciata, come invece affermato dalla stampa.

Viene anche fornito il conto corrente postale per la raccolta fondi S. O. S. Gaza promossa dagli amici della Mezza Luna Rossa Palestinese: Iban IT69 DO76 0103200000062237201 codice BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX

Il presidio romano va avanti fino a martedì prossimo, dalle 9 del mattino alle 21.

PARTECIPANO AL PRESIDIO:

Comunita’ Cristiana di Base San Paolo di Roma
Associazione Amici della Mezza Luna Rossa Palestinese
Rete Radié Resh di Roma e Rete Nazionale Comunità
Palestinese di Roma e del Lazio
Associazione Giovani Palestinesi Wael Zuaiter
WILP- Lega internazionale di donne per la pace e la
libertà
U.S. Citizens for Peace and Justice — Roma
Handala Palestina
Action For Peace e Associazioni varie che vi partecipano
Donne In Nero Italia
Un Ponte per…
Soccorso Sociale per i Palestinesi
ECO – Ebrei Contro l’Occupazione
Sinistra Democratica di Roma e del Lazio
Associazione per la Pace
FIOM — Federazione Impiegati Operai Metallurgici
Il Centro arabo Assadakah

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Hamas critica risoluzione Onu, 20 nuove vittime

GAZA (Ansa / Eminotizie)- E’ molto critica la prima reazione di Hamas a Gaza in merito alla risoluzione delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco immediato nei combattimenti. "Si tratta di una risoluzione ingiusta" ha detto Fawzi Barhum, un portavoce di Hamas, ai mezzi stampa locali. "Le Nazioni Unite hanno infatti posto sullo stesso piano le vittime e i loro aggressori". Nelle ultime ore, peraltro, 20 palestinesi sono rimasti uccisi in una nuova serie di bombardamenti condotti dalla aviazione e della marina militare israeliana. Otto delle vittime si sono avute a Beit Lahya, a nord di Gaza. Israele afferma di aver colpito fra l’altro un comando di Hamas e una sede della Jihad islamica, a Khan Yunes.

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Jihad islamica respinge risoluzione Onu

GAZA (Ansa/Eminotizie)- La Jihad islamica respinge la risoluzione delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco a Gaza. Abu Ahmad, un portavoce del suo braccio armato a Gaza, nota con rammarico che nella risoluzione del Consiglio di sicurezza "non viene denunciato l’attacco criminale lanciato da Israele". Inoltre, secondo Abu Ahmad, non si afferma con chiarezza che l’esercito israeliano deve ritirarsi e che i valichi devono essere subito riaperti. Alla luce di queste considerazioni – ha annunciato – la Jihad islamica proseguirà la lotta armata. In precedenza anche un portavoce di Hamas aveva criticato la risoluzione dell’Onu sostenendo che essa equipara "le vittime con il loro aggressore".

www.unita.it

 
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EmiNews 2009

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