6517 BATTISTI: LULA RISPONDE A NAPOLITANO, NON TORNA INDIETRO

20090123 21:28:00 redazione-IT

di Marina Perna

ROMA Ansa/Eminotizie- Il Brasile non torna indietro sulla decisione di concedere a Cesare Battisti lo status di rifugiato politico ma riconosce che l’Italia è uno stato di diritto con una magistratura democratica. Il Governo si prepara comunque alle contromosse, forte del pieno appoggio del Quirinale. Soprattutto quelle legali, attraverso la strada dei ricorsi: di ogni strumento giuridico "previsto dall’ordinamento brasiliano e da quello internazionale per sostenere le ragioni poste a base della richiesta di estradizione di Battisti". A sottolinearlo è lo stesso Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che oggi ha ricevuto dal presidente brasiliano, Inacio Lula da Silva, la risposta alla lettera che gli aveva inviato una settimana fa, dove esprimeva senza mezzi termini "rammarico" per la concessione dello status di rifugiato politico all’ex terrorista, condannato all’ergastolo per quattro omicidi, compiuti tra il 1977 ed il 1979.

Napolitano, che stasera ha ricevuto il ministro degli Esteri Franco Frattini con cui ha condiviso la lettera di Lula, dice così di "apprezzare" la strada dei ricorsi intrapresa dal Governo Italiano. Ricorsi e "strade percorribili" che – fa sapere una nota della Farnesina – saranno valutati "con la massima urgenza per contribuire alla revisione del caso". Sui contenuti della lettera vige il riserbo. Brasilia ha fatto sapere che non ne divulgherà il contenuto, il Quirinale ne ha solo sottolineato alcuni passaggi. Tra cui quello secondo il quale Lula ha fatto riferimento alle "basi giuridiche, interne e internazionali, della decisione presa dalle competenti autorità brasiliane per il caso Battisti, nella sua specificita".

E, ancora, che Lula "ha voluto esprimere la piena considerazione del suo paese ‘per la magistratura italiana e per lo stato di diritto democratico vigente in Italia e fiducia nel carattere democratico, umanitario e legittimo’ del nostro ordinamento giuridico". Una sottolineatura che lascerebbe intendere – secondo alcune fonti che seguono la vicenda – spazi di ‘manovra’ per una positiva soluzione della vicenda sul fronte legale, quello cioé dei ricorsi giuridici. Mentre sembra così, almeno per ora, allontanarsi l’ipotesi di contromosse più dure sul piano diplomatico, come il richiamo dell’ambasciatore italiano a Brasilia, Michele Valensise, gli strumenti giuridici sul tappeto sarebbero, sostanzialmente, due: la presentazione di un’istanza di ritiro della decisione, che la diplomazia italiana in Brasile dovrebbe presentare direttamente al ministro della giustizia, Tenso Genro, autore della decisione. O, in alternativa – spiegano fonti legali – un ricorso alla Corte Suprema Federale di Giustizia. Ricorso più volte ipotizzato nei giorni scorsi dal ministro Frattini, che sarebbe motivato dal fatto che la decisione sarebbe in contrasto con la Convenzione di Ginevra sui rifugiati perché non esisterebbe nessuna motivazione politica contro Battisti. Lula ha comunque tenuto – secondo quanto reso noto dal Quirinale – a riaffermare, nella chiusa della missiva, "i legami storici e culturali che uniscono Brasile e Italia e della volontà di rafforzare le relazioni bilaterali tra i due paesi".

Legami forti e tradizionali quindi, che dovrebbero portare il premier Silvio Berlusconi a compiere in tempi rapidi una visita ufficiale nel paese: visita, mai annunciata formalmente, che è oggi in ‘stand by’. Le due diplomazie sono in attesa di vedere come si svilupperà il caso Battisti. L’ex terrorista resta intanto un rifugiato politico per il Brasile e, nonostante sembrasse imminente la sua liberazione, al momento resta ancora in carcere in attesa della decisione della Corte Suprema, attesa per inizio febbraio con la ripresa dell’attività dopo le ferie estive. L’Italia – secondo quanto riferito da fonti di stampa brasiliane – avrebbe già presentato una petizione al Supremo Tribunale, chiedendo di essere ascoltata prima della decisione sull’eventuale scarcerazione. Sul fronte interno, intanto, continuano le prese di posizione, con il ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi, che torna a commentare come "inaccettabile" la decisione" mentre Maurizio Costanzo lancia un appello agli italiani – dal palco del Maurizio Costanzo Show in onda dopodomani su Canale5 – a inviare "cartoline postali all’ambasciata del Brasile a Roma" scrivendo "vergogna o estradate Battisti".

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EmiNews 2009

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