6513 Il governo riforma i contratti senza Cgil

20090122 23:59:00 redazione-IT

(da l’Unità)

Il governo ha riformato il modello contrattuale per il pubblico e il privato senza la Cgil. La firma dell’accordo quadro è avvenuta a Palazzo Chigi. La riforma è stata siglata da Cisl e Uil, Confindustria, Confcommercio, Confapi, Confesercenti e altri sindacati come al Confsal. Ania e Abi hanno dato il loro consenso ma si riservano di firmare. La Cgil, invece, non ha voluto firmare.

«Senza modifiche niente firma» ha detto il segretario della Cgil Guglielmo Epifani. «Il livello nazionale – ha spiegato il segretario – non recupererà mai l’inflazione reale, non si allarga davvero il secondo livello. La derogabilità diventa principio generale, la bilateralità si allarga a compiti impropri e crea una casta».

La riforma del modello contrattuale, che allarga la cosiddetta contrattazione di secondo livello, è un «obiettivo storico proposto da tanti anni dalla Cisl» ha detto invece il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, al tavolo di Palazzo Chigi. «Decisivi», secondo Bonanni, sono gli incentivi fiscali e contributivi concessi dai governi, prima da quello Prodi e ora da quello Berlusconi, a favore della contrattazione aziendale per migliorare la produttività».

«Abbiamo definito con la sottoscrizione di quasi tutte le organizzazioni presenti al tavolo, con la sola eccezione della Cgil, un accordo quadro che riformato il modello contrattazione quale fu codificato dall’accordo del luglio del ’93 che così risulta integralmente sostituito» ha detto in conferenza stampa a Palazzo Chigi il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che ha parlato di «accordo storico».

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Contratti: Epifani, senza modifiche testo no Cgil

Roma, 22 gennaio – Se il testo di riforma del modello contrattuale non sara’ modificato ”non c’e’ l’accordo della Cgil”. Lo ha detto il segretario generale Guglielmo Epifani al tavolo a Palazzo Chigi. Secondo Epifani ”il livello nazionale di contrattazione non recuperera’ mai l’inflazione reale” e con il testo finora elaborato ”non si allarga davvero il secondo livello”. Mentre la derogabilita’ ”diventa un principio generale, la bilateralita’ si allarga a compiti impropri e crea una casta”, ha sottolineato.

Contratti: Epifani, governo ha forzato per accordo separato sapendo no Cgil
Dopo critiche su pacchetto crisi, è bardatura burocratica un po’ strana

Roma, 22 gennaio – ”Il governo ha forzato in direzione di un accordo che sapeva non avrebbe avuto il consenso della Cgil”.

Lo afferma il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, nel corso della conferenza stampa che segue l’accordo sulla riforma del modello contrattuale, a cui non ha aderito il sindacato di corso Italia.

Una forzatura che la Cgil legge come conseguenza delle dure critiche che il sindacato aveva riservato al pacchetto anticrisi.

"E’ incredibile -ribadisce Epifani- che un governo non riesce a dare risposte sugli ammortizzatori, non fa sostegno fiscale a consumi e imprese, non ha uno straccio di idea di politica industriale, perche’ non bastano gli ammortizzatori se non hai un piano su come fare per l’auto, il mezzogiorno e la chimica”.

Il paese, afferma Epifani, ”ha bisogno di unita’ ma non si puo’ chiedere coraggio e chi lo ha sempre avuto e ha pagato”.

Con questo modello contrattuale, secondo Epifani, ”si sta creando una bardatura burocratica un po’ strana”. L’obiettivo dovrebbe essere quello di un contratto che ”semplifica e snellisce” invece con questo modello si rende ”piu’ complicato l’esercizio del potere contrattuale”.

Sulla crisi il leader della Cgil esprime ”delusione perche’ abbiamo bisogno che il governo faccia in fretta sulle risorse e per le tutele legate ad ammortizzatori sociali, perche’ piu’ passa il tempo piu’ i precari perdono lavoro e restano senza sostegno”.

L’impossibilita di chiudere oggi sugli ammortizzatori sociali, secondo Epifani, dipende ”non tanto dalle regioni, tanto dal fatto che se anche il governo non metta le risorse aggiuntive non si esce da problema”.

Contratti: Epifani, accordo non garantisce potere d’acquisto
Rende più complicato esercizio problema contrattuale

Roma, 22 gennaio – Per Epifani il testo era da bocciare "per i seguenti motivi: il contratto nazionale non sarà mai in grado di assicurare il recupero del potere d’acquisto".

Inoltre "non c’è nessuna distinzione di qualificazione del secondo livello. Siamo in presenza di una proposta che per il primo livello abbassa strutturalmente le retribuzioni dei lavoratori e nel secondo livello non fa quell’operazione di estensione e di qualificazione della quale c’è bisogno".

"Ci sono nel testo – ha aggiunto – il tema della deroga al contratto nazionale e un tema delicato, come quello dello sciopero, che sarebbe stato assolutamente necessario portare fuori dalle linee guida generali. Infine c’è un problema: siamo in presenza di alcune linee guida che fanno riferimento ad altre cose, ad altre linee guida. Si sta creando una trattativa burocratica un po’ strana.

Abbiamo queste linee guida poi avremo tante linee guida per i settori e poi avremo i contratti di lavoro. La mia impressione è che tutto questo non semplifichi e non snellisca ma renda molto più complicato l’esercizio del problema contrattuale".

"Per questa ragione – ha concluso Epifani – tanto più in assenza di una politica fiscale di sostegno ai redditi di lavoro dipendente, sottoscrivere quell’intesa vuol dire nella sostanza rendere la dinamica delle retribuzioni e le politiche di efficienza e produttività del secondo livello non corrispondenti ai bisogni dei lavoratori e delle imprese".

[b]IL TESTO DELL’ACCORDO SEPARATO SULLA RIFORMA DEGLI ASSETTI CONTRATTUALI[/b]
[url]http://www.cgil.it/nuovoportale/Documenti/20090121/AccordoQuadroRiformaAssettiContrattuali20090122.pdf[/url]

http://www.cgil.it/nuovoportale/Documenti/20090121/AccordoQuadroRiformaAssettiContrattuali20090122.pdf

 
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EmiNews 2009

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