6507 OBAMA: La speranza che possa dischiudersi un pugno

20090121 12:20:00 redazione-IT

di Emanuela Medoro

Difficilissimo commentare il discorso del giuramento di Barack Obama, discorso su cui si sono cimentate le migliore penne del giornalismo mondiale. E’ un discorso ispirato e commovente, ricco di storia, spunti di riflessione e visione critica del modo contemporaneo, espresso in una lingua bellissima, che stimola chiunque, anche un dilettante, a dire la sua. Tentare di commentarlo è come misurarsi con una montagna altissima, arrivi fin dove le tue forze ti consentono di arrivare. Tenterò di farlo anch’io.
Bellissime le espressioni poste all’inizio del discorso, legate all’acqua, origine della vita, ed alla natura, metafore ed immagini usate per descrivere le altalene dei fenomeni della società e dell’economia: alte maree di prosperità, calme acque di pace, nubi tempestose, uragani violenti.

Alla metafora della natura segue il viaggio nel tempo e quindi nella storia, dalle origini della storia americana fino ai tempi nostri. E’ dai sacri testi messi dai padri fondatori a base dell’unione quattro secoli fa (che nessuno si sogna di toccare per adattarli ad esigenze proprie), che Obama attinge i valori fondamentali del suo viaggio nel futuro: lavoro duro ed onestà, coraggio e correttezza, tolleranza e curiosità, lealtà e patriottismo.
Sostenuti da questi valori…costruiremo strade e ponti, le reti elettriche e le linee digitali che alimentano i nostri commerci e ci legano gli uni agli altri. Restituiremo alla scienza il suo giusto posto e maneggeremo le meraviglie della tecnologia per risollevare la qualità dell’assistenza sanitaria….Imbriglieremo il sole, i venti ed il suolo per alimentare le nostre auto e andare avanti le nostre fabbriche…
Con una frase brevissima liquida otto anni di teorie bushiste di guerre preventive:… quanto alla difesa, noi respingiamo come falsa la scelta fra sicurezza ed ideali. Per ideali in questo caso s’intendono quelli provenienti dalla tradizione dell’habeas corpus act del diritto anglosassone, la cui difesa, secondo cui, non è in contrasto con la sicurezza dello stato nel suo interno. Da notare che all’inizio del suo discorso Obama aveva ringraziato il presidente uscente per il servizio prestato. Cortesia e gentilezza di modi non gli hanno impedito di esprimere posizioni radicalmente critiche su punti fondamentali della politica di G.W. Bush .
Quando Obama tocca gli aspetti religiosi del multiculturalismo, sostiene che essi sono una forza piuttosto che una debolezza, siamo una nazione di cristiani e musulmani, ebrei e induisti e non credenti. Da notare che è assente per i cristiani la differenza fra cattolici e protestanti tanto cara all’aristocrazia wasp di origine nordeuropea e che sono messi sullo stesso piano cristiani, musulmani, ebrei e non credenti.
Per quanto riguarda i musulmani, in particolare, guerra aperta ai terroristi, vi sconfiggeremo, ma mano tesa nel caso che essi vogliano costruire e non distruggere,…vi tenderemo la mano se saprete aprire il vostro pugno.
Dunque, ecco finalmente di nuovo in auge i concetti base della democrazia americana che garantisce tutte le libertà di pensiero, parola e religione, e che pertanto ora può pensare di riconquistare la leadership del mondo.
Insomma è un discorso che tocca il profondo, il cuore ed i sentimenti, non solo il cervello e la ragione, caratteristica peculiare della oratoria di Obama. Questa abilità, insieme ad un carisma enorme ed una altrettanto grande capacità di organizzare una fortissima base a suo sostegno in modo capillare, lo ha fatto giungere fin dove un meticcio mai si sarebbe potuto sognare di arrivare, almeno fino a tempi recenti. Sessant’anni fa mio padre non sarebbe stato servito in un ristorante.
La presenza accanto a lui di tutta la sua famiglia, non solo della moglie Michelle, ma anche delle bambine e della loro nonna suggerisce, accanto ai valori pubblici prima ricordati, una forte attenzione ai valori privati della famiglia.
Sondaggi Gallup recenti ci dicono che gli americani, nonostante siano presi da preoccupazioni economiche, per il 72% credono che il paese sarà migliore fra 4 anni.Ciò dipende dalla diffusa fiducia che B. Obama sarà un presidente eccezionale, capace di unificare il paese, lavorare con il Congresso per riuscire a realizzare il suo programma.
Dulcis in fundo: il richiamo alla responsabilità fatto da B.Obama agli americani è valido anche per quei nostri governanti che insistono ad esortare a lieti e spensierati consumi gente squattrinata, sottoccupata, precaria, in cassa integrazione, con la paura del licenziamento, o con pensioni sempre più piccole.

emedoro@gmail.com
21 gennaio 2008.

 
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EmiNews 2009

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