6529 Ordini ai soldati israeliani: morire e non cadere in mano della resistenza

20090126 13:34:00 redazione-IT

Tel Aviv -Infopal/Eminotizie: Ieri sera, domenica, il canale dieci della televisione israeliana ha rivelato l’ordine perentorio dato ai soldati israeliani, durante la guerra contro Gaza, di non lasciarsi catturare dalla resistenza, a costo della propria vita. Da una registrazione trasmessa ieri dal canale, si è appreso che uno degli ufficiali della Brigata Golani dava ordini ai soldati di farsi saltare con la granata data in dotazione insieme ai loro sequestratori, e di non cadere nelle loro mani. Questa direttiva è stata impartita per non fornire un possibile sostegno morale alla resistenza palestinese in caso di sequestro di soldati israeliani.

Il movimento di Hamas aveva dichiarato, dopo la fine del conflitto, di aver catturato un soldato israeliano e di averlo tenuto per due giorni. Le forze di occupazione, non essendo riuscite a liberarlo, hanno bombardato con gli aerei la casa in cui si trovava, uccidendo il soldato e i sequestratori.

Un ufficiale dell’unità 501 appartenente alla Brigata Golani, durante la registrazione, dice ai suoi soldati: «Nessun soldato dell’unità 501 sarà fatto prigioniero, a qualsiasi costo, anche se questo volesse dire farsi saltare con la bomba a mano in suo possesso insieme a chi sta cercando di catturarlo».

Il giornale israeliano Yedioth Ahronoth afferma che l’esercito ha pesantemente inasprito le direttive, note in gergo come “provvedimenti di Annibale”, relative alla potenziale cattura di un soldato, ivi compreso l’aprire il fuoco contro la vettura che lo trasporta o contro i suoi sequestratori.

Un soldato che ha partecipato alla guerra contro Gaza ha confermato di aver ricevuto l’ordine di usare tutti i mezzi moderni datigli in dotazione, anche contro l’automezzo che trasporti un soldato catturato. Altri ufficiali e soldati delle brigate dei paracadutisti e Golani hanno confermato gli stessi ordini. Uno dei soldati riporta quanto hanno detto i suoi ufficiali della Brigata Givati prima dell’invasione di Gaza: «Non è importante cosa succederà, nessun soldato sarà catturato, non avremo un altro Gilad Shalit, costi quel che costi».

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EmiNews 2009

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