6591 Nettuno (Roma), immigrato picchiato e bruciato vivo

20090201 19:14:00 redazione-IT

Individuati dai carabinieri i presunti aggressori del giovane indiano assalito all’alba nella stazione di Nettuno, alle porte di Roma e bruciato vivo. Sarebbero tre giovani. Fra loro ci sarebbe anche un minorenne. secondo gli investigatori sarebbe stata la conclusione di una notte di alcol e droga.

L’ immigrato è stato ricoverato prima all’ospedale di Anzio, poi vista la gravità delle ustioni che aveva su tutto il corpo, soprattutto sulla zona delle gambe e del ventre, è stato trasferito all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, dove è ancora ricoverato in gravi condizioni anche se non è in pericolo di vita.

L’aggressione è avvenuta all’alba di domenica. L’immigrato, di 34 anni, era solito dormire nell’atrio della stazione. Gli aggressori sono arrivati portandosi appresso una bottiglia di liquido infiammabile: prima hanno selvaggiamente picchiato l’uomo che stava dormendo. Lo hanno colpito alla testa con una bottiglia di birra. Poi oltre a cospargere di benzina Singh, questo il nome che l’uomo, senza documenti, ha fornito ai carabinieri prima di perdere conoscenza, gli hanno dipinto il volto e il collo di vernice grigia – una circostanza, secondo i medici dell’ospedale, che ha reso le ustioni più gravi proprio sul collo – infine, lo hanno cosparso di benzina e hanno appiccato il fuoco.

La prima pattuglia di carabinieri giunta sul posto ha trovato il 34enne indiano ancora intento a spegnersi le fiamme addosso. Le indagini sono svolte dalla stazione dei cc di Anzio secondo cui si tratterebbe di un’azione premeditata. Secondo quanto si è appreso da fonti investigative, gli aggressori si sono portati appositamente del liquido infiammabile, con tutta probabilità benzina, in un contenitore, che non è stato però trovato dai carabinieri.

Il gesto, sottolinea un investigatore, dunque avrebbe una matrice razzista ed è stato premeditato e studiato nei minimi particolari. Quando sono arrivati, allertati da una persona rimasta ignota che ha telefonato al 112, i carabinieri hanno trovato l’indiano ancora con gli abiti in fiamme, le gambe già completamente ustionate. L’ uomo è riuscito a dire pochissime parole poi ha perso i sensi per il dolore. Nella stazione di Nettuno gli immigrati trovano spesso riparo per la notte. Ma stamani, al momento dell’aggressione razzista, l’indiano era l’unico trovato dai carabinieri che dormiva nella sala d’aspetto.

Secono i primi interrogatori alla base dell’aggressione una serata da concludere con un gesto eclatante, dopo uno sballo durato tutta la notte a base di droga e alcool. I primi riscontri dicono che il gruppo di giovani non cercava necessariamente uno straniero, ma un senza tetto, una persona inerme da aggredire. E questo secondo gli investigatori, rende la vicenda ancora più agghiacciante.

Intanto la città si mobilita: un sit-in di solidarietà all’immigrato bruciato, è stato convocato a partire dalle 17.30 davanti al Municipio di Nettuno. Ad organizzarlo, l’associazione multiculturale Soweto e altri gruppi locali. La convocazione è avvenuta tramite sms fra i cittadini. Questo il testo: «Questa notte a Nettuno un indiano è stato picchiato e gli è stato dato fuoco. È in fin di vita. Nettuno antirazzista si concentra alle 17,30 davanti al Comune. Partecipa e passa parola!».

Sul tema è intervenuto anche il leader del Pd Walter Veltroni. «Quello che è successo a Nettuno è gravissimo e suscita in me, come nella stragrande maggioranza degli italiani, rabbia e indignazione. Esprimiamo solidarietà al giovane indiano selvaggiamente picchiato e bruciato e chiediamo che i responsabili di questo crimine siano assicurati al più presto alla giustizia. Episodi di intolleranza criminale come questo sono il frutto di predicazioni xenofobe, di un clima creato ad arte di odio e di paura».

www.unita.it

 
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EmiNews 2009

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