6583 Tarso Genro: Italia ancora ferma agli anni di piombo

20090131 09:17:00 redazione-IT

di Luigi Ambrosino

ROMA – L’Italia? Un Paese ancora "fermo agli anni di piombo", a differenza del Brasile, che ormai ha raggiunto da anni una "pacificazione politica". L’attacco che fa fibrillare per lunghe ore le diplomazie dei due Paesi viene sferrato dal ministro della Giustizia brasiliano Tarso Genro. Parole – quelle del ministro che in prima persona ha deciso pochi giorni fa di concedere lo status di rifugiato politico all’ex terrorista rosso Cesare Battisti condannato in Italia per quattro omicidi – che rischiano di esasperare il confronto già tesissimo tra Roma e Brasilia. Ma che vengono ridimensionate dall’intervento diretto del premier Silvio Berlusconi e del presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, che gettano acqua sul fuoco: i rapporti tra i due Paesi, affermano i due leader, restano "eccellenti e amichevoli".

L’Italia, assicura Berlusconi, non lascerà "nulla di intentato" sul piano giuridico per ottenere l’estradizione di Battisti. E il Brasile, promette da parte sua Lula, accetterà la decisione della sua Corte suprema, chiamata a pronunciarsi il 2 febbraio prossimo sulla sorte dell’ex terrorista.

La cronaca dell’ennesima giornata giocata sul filo dei nervi inizia proprio con la nota del presidente del Consiglio. In mattinata, Berlusconi fa sapere che il governo italiano – malgrado le dichiarazioni durissime di alcuni suoi ministri – intende mantenere la questione "nel suo alveo naturale, quello giuridico" e attende "con fiducia" la decisione del Supremo Tribunale Federale brasiliano. L’intento è quello di mantenere ben distinti i due piani, quello giuridico e quello bilaterale, preservando appunto "gli eccellenti ed amichevoli rapporti tra Italia e Brasile". Un gesto distensivo, che le bordate del ministro della Giustizia brasiliano rischiano però di vanificare. Poche ore dopo infatti, le agenzie battono le parole di Genro, affidate in realtà al quotidiano carioca ‘O Globo’ ieri notte, al suo arrivo a Belem (Amazzonia brasiliana) per il Forum Sociale Mondiale. Il riferimento del ministro brasiliano all’Italia prigioniera degli anni di piombo appare subito "inaccettabile" in Farnesina. Passa mezz’ora e Franco Frattini esprime in una nota tutto il suo disappunto: "Espressioni che appartengono alla demagogia e alla retorica del comizio", scrive il ministro degli Esteri. Che riferendosi a Battisti parla poi di "arroganza e sfida da parte di assassini che trovano ancora complici compiacenti".

Pdl, Italia dei Valori e Udc insorgono contro le "carnevalate" di Genro. L’irritazione in Italia monta. Ma è Lula stesso ad intervenire in serata per calmare le acque. Parlando con l’ANSA al Forum Sociale di Belem, il leader brasiliano plaude alle parole di Berlusconi. E afferma di ritenere del tutto legittimo il ricorso dell’Italia alla giustizia: il governo brasiliano, assicura infatti il presidente, accetterà la decisione della Corte suprema "qualunque essa sia". Perché la "fratellanza" tra Italia e Brasile, dove ci sono trenta milioni di discendenti di italiani, "non si può rompere per un problema qualunque. Poco dopo sarà proprio Genro a fare marcia indietro, parlando di rapporti di "collaborazione e affetto" con l’Italia. Proprio in un clima che le leadership dei due Paesi tendono a svelenire, fonti italiane di governo fanno sapere anche che la notizia riportata dai media brasiliani secondo cui Berlusconi avrebbe deciso di annullare il viaggio programmato a Brasilia per i primi di marzo dopo la querelle su Battisti è "infondata", e che anzi si studiano modi e tempi per ricambiare la visita a Roma di Lula del novembre scorso. E se il ministro della Difesa Ignazio La Russa – assieme alla componente di An del governo – continua a sposare la linea dura, arrivando a suggerire il boicottaggio delle vacanze italiane a Rio, è Frattini a sdrammatizzare con una battuta la proposta di annullare l’amichevole Italia-Brasile in programma a Londra il prossimo 10 febbraio rilanciata ancora da La Russa: "Sono tifoso della Nazionale, voglio che l’Italia vinca contro il Brasile ed il secondo round lo vinceremo poi in Corte Suprema". Pare sgonfiarsi infine la pista del coinvolgimento degli 007 francesi nella fuga di Battisti in Brasile: Fabien Raynaud, consigliere per gli Affari europei di Nicolas Sarkozy, ha smentito tutto oggi in un’audizione a Montecitorio.

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_875935253.html

 
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EmiNews 2009

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