6679 Bugiardi! Dicono difesa della vita e pensano "a noi tutto il potere"

20090210 09:51:00 redazione-IT

di Antonello Falomi (della Direzione di SD)

Nonostante la grancassa mediatica di regime si sforzi di mostrare un Presidente del Consiglio determinato a salvare una vita umana, la verità è un’altra. Ai Berlusconi, agli Schifani possiamo solo dire che sono dei bugiardi quando invocano l’urgenza di intervenire…
Berlusconi, il bugiardo, il 20 dicembre scorso nella conferenza stampa di fine anno, come si può agevolmente verificare nel sito internet del Governo, aveva dichiarato, riferendosi al caso di Eluana, di aver sempre pensato “che di questi casi non debba occuparsi l’esecutivo”. Schifani ha avuto a disposizione una quantità enorme di tempo per varare in Senato una legge sul testamento biologico e, diversamente da quanto è successo per il lodo Alfano approvato a spron battuto, non ha mosso un dito.

La verità è che a loro non interessa la vita o la morte di Eluana Englaro né le sofferenze di un padre che da troppi anni sta cercando, nel rispetto delle leggi e dei principi costituzionali, di interrompere il calvario della figlia.
Il loro obbiettivo è politico: stravolgere l’equilibrio costituzionale dei poteri dello Stato per affermare l’idea totalitaria di un Governo al di sopra di tutto e di tutti, privo di quei contrappesi che in una democrazia degna di questo nome impediscono che il consenso elettorale si trasformi in dittatura della maggioranza.
Nella nostra democrazia quei contrappesi si chiamano Costituzione, ruolo di garanzia del Capo dello Stato, distinzione dei poteri, centralità del Parlamento, autonomia della magistratura, libertà e pluralismo della informazione, autonomia dei Sindacati e della società civile.
Da tempo questi capisaldi del nostro ordinamento democratico hanno subito e subiscono un’opera di erosione e di vera e propria aggressione. Pensiamo allo svuotamento del ruolo del Parlamento e delle assemblee elettive regionali e locali, alla virulenta campagna di attacco alla autonomia della magistratura, al peso che il conflitto di interessi e i potentati economico-finanziari fanno gravare sulla libertà e sul pluralismo delle fonti di informazione, alla messa in discussione del contratto nazionale nelle vertenze di lavoro.
Adesso si vuole portare l’attacco finale al cuore dello Stato democratico.
Sotto la spinta e con il supporto di una gerarchia cattolica che si ostina a non vedere quanto amore ci sia nella battaglia di Peppino Englaro, Berlusconi sta utilizzando cinicamente la vita di Eluana per travolgere l’ultimo delicato equilibrio costituzionale che regola i rapporti tra Governo e Presidenza della Repubblica e per mettere nelle mani del Presidente del Consiglio un potere assoluto e incontrollato.
Questa è la vera posta in gioco di questo momento grave della storia repubblicana che fa persino impallidire il ricordo delle drammatiche giornate del luglio ’60. La prepotenza e l’arroganza autoritaria di Berlusconi vanno combattute e respinte con durezza prima che sia troppo tardi.
Veltroni e il suo PD si devono risvegliare dal sogno di una tranquilla democrazia bipartitica. L’Italia non è l’America. In Italia non ci sono i conservatori inglesi o quelli tedeschi o francesi. In Italia c’è Silvio Berlusconi che con disprezzo liquida la nostra Costituzione definendola “sovietica”. In Italia c’è un blocco di centrodestra xenofobo, razzista, eversivo e antidemocratico e Berlusconi ne è il capo indiscusso.
Non si può continuare a perseguire un progetto bipartitico senza sapere chi c’è dall’altra parte e senza vedere la sua capacità di utilizzare i sistemi elettorali maggioritari e bipartitici per sconvolgere e distruggere il nostro ordinamento democratico. Per questo Veltroni e il PD devono interrompere ogni dialogo con questa destra.
Non si può denunciare nei salotti televisivi il carattere eversivo, razzista e xenofobo di Berlusconi e della sua maggioranza e poi accordarsi in Parlamento su nuove leggi elettorali, come quella per le elezioni europee e nuovi regolamenti parlamentari, che rafforzano il potere di questo blocco o su riforme federaliste propugnate dai fautori di leggi razziste e xenofobe e che usano il loro potere locale per misure odiose contro gli immigrati e i poveri.
E’ venuto il momento per rompere questa deriva antidemocratica. In Parlamento e nel Paese l’opposizione unita deve mobilitarsi per difendere il carattere laico e democratico della nostra Repubblica.

 
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EmiNews 2009

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