6669 Ciao Eluana, dopo 17 anni finisce il calvario

20090209 21:58:00 redazione-IT

Ora non servono più altri accanimenti, più violenza. Eluana Englaro si è spenta nella clinica di Udine "La Quiete". Papà Beppino in lacrime: "Ora lasciatemi solo". Il Senato ha interrotto i lavori per un minuto di raccoglimento in memoria. Ma da destra non si placa nemmeno per un minuto lo sciacallaggio. Gasparri: «Peseranno per sempre le firme messe e le firme non messe». Nessuno di loro, però, spiega perché l’iniziativa del governo è partita solo il 5 febbraio.

Ciao Eluana

Dopo 17 anni, Eluana Englaro è morta. Ora non servono più atri accanimenti, più violenza. Eluana Englaro si è spenta nella clinica Udine "La Quiete". Il nostro abbraccio alla sua famiglia, a Beppino Englaro e alla sua battaglia d’amore per la figlia. La comunicazione ufficiale da parte del responsabile della struttura Ines Domenicali. Il Senato ha interrotto i lavori per un minuto di raccoglimento in memoria. Sacconi: «Andiamo avanti. Il suo sacrificio non è stato inutile». Il Vaticano: «Che il signore li perdoni».

Ore 21.40
«Dinanzi all’epilogo di una lunga tragica vicenda, il silenzio che un naturale rispetto umano esige da tutti può lasciare spazio solo a un sentimento di profonda partecipazione al dolore dei familiari e di quanti sono stati vicini alla povera Eluana». Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dopo aver appreso la notizia della morte di Eluana Englaro.

Ore 21.30
«La morte ha sottratto Eluana Englaro alla violenza politica di questo governo. Ci stringiamo alla famiglia e li ringraziamo per la loro lezione di dignità». Lo afferma Claudio Fava, segretario di Sinistra Democratica.

Ore 21.25
«Ho fatto tutto da solo, l’ho portata a questo livello e voglio finire da solo». È quanto ha detto Beppino Englaro, parlando al telefono, con voce rotta dall’emozione del drammatico momento. Englaro ha ricordato le parole di Eluana, quando nel pieno della giovinezza diceva che "la morte fa parte della vita", e ha aggiunto: «Non dovete preoccuparvi di me, ora voglio stare solo, non voglio parlare con nessuno. L’unica cosa che chiedo ai veri amici è di non cercarmi. Sono fatto così, chiedo che mi rispettino in questo modo».

Ore 21.20
«Esprimo le mie piu` sincere condoglianze alla famiglia Englaro. A Beppino va il mio affetto e la mia vicinanza e tutto il rispetto che è dovuto a un eroe civile dei nostri tempi. Un uomo che non ha mai osato sfidare lo Stato e che ha sempre agito in piena legalità e nel rispetto della legge. Ha saputo attendere diciassette anni per ottenere dalla legge il riconoscimento delle volontà della figlia e non ha mai cercato scorciatoie». Lo afferma in una nota il senatore del Pd Ignazio Marino.

Ore 21.11
«La sorte o la provvidenza hanno risparmiato ad Eluana, alla famiglia e agli italiani le immagini devastanti di una donna morente sequestrata dai carabinieri, che avrebbero scortato medici cui veniva, per legge, imposto di accanirsi su un corpo inanimato da 17 anni. La lezione civile e morale che Beppino Englaro ha impartito ad un paese, che comunque stava dalla sua parte, è quella di avere saputo combattere per la libertà e il diritto, anche contro chi gli rimproverava di non avere agito nell’ombra, come troppo spesso accade e non deve più accadere. Eluana, dopo un calvario clinico e giudiziario di 17 anni, se n’è andata in pace secondo la sua volontà, tenacemente e fino in fondo rispettata dalla sua famiglia, contro il tentativo dello stato di sequestrare anche quel che rimaneva della sua esistenza biologica». Lo afferma
Benedetto Della Vedova, deputato Pdl.

Ore 21.12
Walter Veltroni riunisce il coordinamento del Pd dopo la morte di Eluana Englaro. il partito di largo del nazareno in segno di rispetto per la giovane e i suoi familiari discute l’ipotesi di annullare la manifestazione prevista per domani a difesa della costituzione.

Ore 21.08
Gasparri ha detto che quanto è accaduto ricadrà su chi ha firmato o non firmato il decreto? «Il riferimento è chiaro, è una cosa inaudita», ha commentato Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd.

Ore 21.07
Bagare al Senato. La tensione tra i senatori della maggioranza e dell’opposizione è stata palpabile subito dopo l’annuncio della morte della ragazza di Lecco. Tra il vice capogruppo del Pdl Gaetano Quagliariello e il senatore del Pd Paolo Giaretta sono volate le accuse. Poi Quagliariello ha preso la parola in aula parlando di «assassinio» di Eluana. Alcuni senatori del Pd, tra gli altri Giorgio Tonini, Stefano Ceccanti e Riccardo Milano hanno iniziato ad abbandonare l’aula. Poi ha preso la parola Anna Finocchiaro che ha sottolineato come si sarebbe aspettata un atteggiamento diverso in aula in un momento del genere e accusando il Pdl di un atto di sciacallaggio. A quel punto un gruppo di senatori di An, tra gli altri Filippo Berselli, Benedetti Valentini, ma anche il ministro Andrea Ronchi, sono andati verso i banchi dell’opposizione e nell’emiciclo sono dovuti intervenire i commessi per riportare la calma. Al termine dell’intervento della Finocchiaro la seduta è stata sospesa, ma alcuni senatori hanno continuato comunque a scambiarsi battute al vetriolo dentro l’aula.

Ore 21.06
Eluana Englaro è morta all’improvviso. Lo si è saputo a Udine da fonti sanitarie.

Ore 21.05
Se l’intervento umano si fosse rivelato decisivo per la morte di Eluana «continuerei a ritenerlo un delitto». Lo ha sottolineato il presidente della Pastorale per gli operatori sanitari, Cardinal Javier Lozano Barragan.

Ore 21.03
«È il momento del dolore e della serietà. Per mesi i nostri appelli per una legge sulla fine della vita sono rimasti inascoltati. Per questo il Parlamento deve lavorare adesso perchè non vi sia più un’altra Eluana». Così il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini.

Ore 21.02
«È ora di chiamare alle loro pesantissime responsabilità i numerosi dottor morte che, anche da altissime cariche, hanno consentito questo omicidio di Stato». Lo afferma Mario Borghezio, eurodeputato della Lega- «Berlusconi – aggiunge – ne ha il preciso dovere, ma anche il diritto, perché è stato l’unica alta autorità istituzionale ad essersi comportato, nel caso Eluana, da uomo di Stato degno di un paese cattolico».

Ore 21.01
Il sindaco di Udine, Furio Honsell, si è recato alla casa di risposo La Quiete al capezzale di Eluana Englaro. La struttura dipende dall’amministrazione comunale.

Ore 21.00
«Domani sera il Colosseo resterà acceso per tutta la notte». Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno alla notizia della morte di Eluana Englaro. «È questo il modo con cui vogliamo testimoniare il nostro profondo lutto per la morte di Eluana – ha detto Alemanno -. Al di là di tutte le polemiche politiche non possiamo liberarci da un senso di profonda commozione e di sgomento per una vita che poteva e doveva essere salvata».

Ore 21.00
«Il miglior modo di ricordare una persona che non c’è più è dare al Paese l’immagine di un Parlamento che si assume le sue responsabilità». Lo ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, spiegando i motivi della sua decisione di convocare la capigruppo per stabilire i lavori d’aula sul provvedimento del governo sul caso Englaro.

Ore 21.59
Il procuratore di Udine, Antonio Biancardi, ha acquisito in serata le cartelle cliniche e il certificato di morte di Eluana Englaro. «Domani mattina – ha detto Biancardi – con il medico legale, dottor Carlo Moreschi, e un consulente che ho nominato, deciderò se è il caso o meno di procedere all’autopsia». Due consulenti della Procura di Udine hanno seguito ogni giorno il protocollo unitamente all’equipe medica guidata dal dottor Amato De Monte.

Ore 20.58
Noi crediamo che Eluana non si sia accorta di nulla, non è stata mai cosciente delle sue drammatiche condizioni. È questa l’opinione del leader dei Radicali, Marco Pannella, per il quale Eluana Englaro non è stata affatto «ammazzata» ma «è tornata, come sua volontà, dal Padre». E il padre naturale, Beppino, può dire ci ha lasciati, voglio stare in silenzio e da solo. Da parte loro i medici per ora non vogliono commentare salvo, come fa il neurologo Carlo Alberto Defanti che l’ha seguita per ben sedici anni, rimandare ad affermazioni già note e cioè «Eluana è stata sempre senza coscienza, senza quelle strutture cerebrali che, in persone sane, fanno provare sensazioni di gioia, felicità, come anche di dolore e sofferenza».

Ore 20.43
«Che il signore l’accolga e perdoni chi l’ha portata a questo punto»: è il primo commento del ‘ministro della Salutè del Vaticano, card. Javier Lozano Barragan, alla morte di Eluana Englaro.

Ore 20.43
«Si, è un momento tragico» ha detto Vittorio Angiolini, avvocato della famiglia Englaro..

Ore 20.40
«Ci dovevamo svegliare prima a fare questa legge» lo ha detto il ministro per l’Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi.

Ore 20.39
È stato l’anestesista Amato De Monte a telefonare a Beppino Englaro per comunicare la notizia del decesso di Eluana. Lo si è appreso a Udine in ambienti della casa di riposo La Quiete dove Eluana è stata ricoverata martedì scorso.

Ore 20.39
«Sì, ci ha lasciati. Ma non voglio dire niente, voglio soltanto stare solo». Queste le poche parole, pronunciate fra le lacrime, di Beppino Englaro, il papà di Eluana.

Ore 20.38
«Su questa vicenda peseranno per sempre le firme messe e le firme non messe». Con queste parole il presidente dei senatori Maurizio Gasparri ha commentato la morte di Eluana Englaro. «Questo è un caso di eutanasia che non è previsto dalla legge», ha aggiunto, «bisognerà capire cosa è successo in quel posto che si chiama ‘La Quiete e che dovrebbe chiamarsi la morte’».

09 febbraio 2009

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Una storia dolorosa durata 17 anni

Queste le tappe che hanno segnato la vicenda di Eluana Englaro:

1992
Il 18 gennaio, dopo un incidente d’auto, Eluana Englaro, 20 anni, cade in uno stato vegetativo permanente. Ricoverata a Lecco, è alimentata con un sondino. La ragazza respira autonomamente pur senza coscienza, a causa della corteccia cerebrale necrotizzata.

1993
Dopo un anno, la regione superiore del cervello di Eluana è andata incontro a una degenerazione definitiva. I medici non lasciano alcuna speranza di ripresa.

1994
Eluana entra nella casa di cura di Lecco ‘Beato L. Talamoni’, delle suore misericordine. Deve essere alimentata con un sondino nasogastrico e idratata.

1999
Beppino Englaro chiede al tribunale di Lecco di poter rifiutare l’alimentazione artificiale della figlia. Ma i giudici dicono no.

2000
Beppino si rivolge anche al presidente Ciampi, e dice che Eluana aveva detto che non avrebbe mai accettato di vivere in quelle condizioni.

2003
Viene ripresentata la richiesta di lasciar morire Eluana, ma tribunale e Corte d’Appello la respingono. E così accadrà ancora nel 2006.

2005
Il 20 aprile la Cassazione avalla la decisione dei giudici milanesi presa nel 203, ma apre uno spiraglio alla richiesta del padre, ritenendo che la stessa non poteva essere accolta perché, tra l’altro, mancavano "specifiche risultanze" sulle reali volontà della ragazza.

2007
Il 16 ottobre la Cassazione rinvia di nuovo la decisione alla Corte d’Appello di Milano, sostenendo che il giudice può autorizzare l’interruzione in presenza di due circostanze concorrenti: lo stato vegetativo irreversibile del paziente e l’accertamento che questi, se cosciente, non avrebbe prestato il suo consenso alla continuazione del trattamento.

2008
Il 9 luglio la Corte d’appello di Milano riesamina la vicenda e autorizza la sospensione dell’alimentazione.

2008
Il 10 luglio il quotidiano Avvenire parla di ‘pena di morte’, di una "mostruosità, riferendosi alla sentenza di Milano, di fronte alla quale "non ci si può rassegnare all’inchino".

2008
Il 16 luglio Camera e Senato sollevano un conflitto di attribuzione contro la Cassazione, il caso finisce in Corte Costituzionale.

2008
Il 3 settembre la famiglia chiede alla Regione Lombardia di indicare una struttura dove eseguire quanto stabilito dalla Corte d’appello, cioé interrompere definitivamente l’alimentazione artificiale e l’idratazione. Ma la Regione dice no.

2008
L’8 ottobre la Corte Costituzionale dà ragione a Cassazione e Corte d’Appello (che avevano stabilito le condizioni per l’interruzione dell’alimentazione).

2008
L’11 ottobre le condizioni di Eluana si aggravano a causa di un’emorragia interna.

2008
Il 13 ottobre il professor Umberto Veronesi, oncologo di fama mondiale e già ministro della salute, dice che ‘come persona Eluana e’ morta 16 anni fa’.

2008
Il 10 novembre il sottosegretario alla sanità Eugenia Roccella, già leader del comitato Scienza e Vita, lancia un appello alla Cassazione: "ci ripensi, perché sarebbe la prima volta in Italia che qualcuno muore, tra l’altro di fame e di sete e con un’agonia di almeno 15 giorni, per effetto di una sentenza".

2008
L’11 novembre il card. Javier Lopez Barragan, dichiara che sospendere l’idratazione e l’alimentazione in un paziente in stato vegetativo è "una mostruosità disumana e un assassinio". Secondo gli avvocati della famiglia Englaro, secondo i quali invece "é ora che Eluana venga lasciata morire come chiede suo padre da 16 anni".

2008
Il 16 dicembre il ministro del Welfare Maurizio Sacconi firma un atto di indirizzo per le Regioni al fine di "garantire a qualunque persona diversamente abile il diritto alla nutrizione e idratazione" in tutte le strutture del Servizio sanitario nazionale, precisando che lo stop a tali trattamenti nelle strutture del Ssn è "illegale".

2008
Il 22 dicembre la Corte europea per i diritti dell’uomo respinge, giudicandolo "irricevibile", il ricorso presentato da diverse associazione contro la sentenza della Corte d’appello di Milano che autorizza il distacco del sondino per l’alimentazione artificiale ad Eluana.

2009
Il 3 febbraio Eluana lascia la casa di cura Beato Luigi Talamoni di Lecco, dove si trova da 15 anni. L’ambulanza con Eluana arriva alla casa di riposo ‘La Quiete’ di Udine e viene sistemata in una stanza al piano terra della struttura. Il ministro del Welfare chiede alla regione chiarimenti su ricovero Eluana.

2009
Il 4 febbraio le associazioni cattoliche manifestano davanti a casa riposo ‘La Quiete’ per mantenere in vita Eluana. L’Assessore regionale alla Salute, Wladimir Kosic, incontra a Roma Ministro Welfare su ricovero Eluana. «Stiamo lavorando per intervenire», dice il Presidente del ConSiglio Silvio Berlusconi.

2009
Il 5 febbraio il Procuratore della Repubblica di Udine, Antonio Biancardi, incontra Giuseppe Campeis, legale della famiglia Englaro, e l’anestesista Amato De Monte. Il neurologo Carlo Alberto Defanti annuncia che dal giorno successivo comincerà la riduzione del delle sostanze nutrienti somministrate a Eluana Englaro. La Procura ufficializza l’avvio di indagini sulla vicenda di Eluana Englaro; riguardano esposti e denunce inviati a Polizia e Carabinieri e il protoccolo d’attuazione del decreto della Corte di Appello di Milano.

2009
Il 6 febbraio il governo vara un decreto legge che prevede il divieto della sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione a pazienti in stato vegetativo permanente. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che aveva già mandato una lettera al governo spiegando i motivi dell’incostituzionalità dell’atto e suggerendo all’esecutivo di non vararlo, non firma il decreto. Ed è scontro istituzionale. Il Procuratore generale della Repubblica di Trieste, Beniamino Deidda, precisa che «le indagini della Procura di Udine non riguardano la sentenza della Cassazione». Il Procuratore della Repubblica di Udine, Antonio Biancardi, spiega che «le indagini avviate riguardano unicamente il contenuto degli esposti e delle denunce pervenute al suo Ufficio». Il ministro del Welfare annuncia di aver inviato ispettori alla Quiete di Udine. L’avvocato della famiglia Englaro, Giuseppe Campeis, commenta: «Gli ispettori del Ministro non possono avere poteri inibitori». In serata un nuovo consiglio dei ministri si riunisce per approvare un disegno di legge che recepisce il testo del decreto.

2009
Il 7 febbraio il governo presenta il ddl subito inviato al Senato. Ispettori inviati dal ministro del Welfare visitano l’Azienda sanitara 4 "Medio Friuli". Gli ispettori arrivano alla casa di riposo ‘La Quiete’. Ripartono dopo un paio d’ore, senza fare alcuna dichiarazione.

2009
Il 9 febbraio mentre è in discussione il ddl al Senato, Eluana Englaro muore.

09 febbraio 2009

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EmiNews 2009

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